Con il riposizionamento si valuta il possibile utilizzo alternativo di farmaci già in uso clinico per stabilire se un farmaco già noto possa essere utilizzato per il trattamento di malattie diverse da quelle descritte nell’etichetta (foglietto illustrativo). Il vantaggio sta nel fatto che questi farmaci hanno già superato il lungo e costoso percorso per arrivare all’approvazione dell’uso sull’uomo e quindi è necessaria solo la valutazione clinica della nuova indicazione terapeutica, risparmiando tempo. Infatti, per lo sviluppo di una nuova molecola (dalla produzione all’approvazione, passando per le varie fasi della sperimentazione preclinica e clinica) generalmente sono necessari 12-15 anni e circa 2-3 miliardi di dollari, invece per la valutazione di un riposizionamento occorrono dai 6 ai 7 anni utilizzando circa 300 milioni di dollari. Questo tipi di indagine costituisce dunque un’alternativa più rapida ed economica al normale iter di sviluppo di un nuovo farmaco.