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Antonio Pecile

Il giorno 4 settembre ci ha lasciato Antonio Pecile, Professore Emerito di Farmacologia. Nato a Padova il 3 ottobre 1929, nel 1954 si laureò a pieni voti in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova. Nel 1955 si trasferì a Milano presso l’Istituto di Farmacologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Statale di Milano, diretto dal Prof. Emilio Trabucchi, dove ricoprì l’incarico di ricercatore fino al 1961. Nel 1976 ottenne la Cattedra di Professore Ordinario di Farmacologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Statale di Milano. Nel 2005 l’Università di Milano gli conferì la prestigiosa onorificenza di Professore Emerito a riconoscimento del suo contributo nell’ambito dell’Ateneo. Dal 1982 al 1988 fu una guida autorevole del Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia Medica di Via Vanvitelli dopo che l’Istituto di Farmacologia venne trasformato in Dipartimento. Il Professor Pecile dedicò tutte le sue energie al buon funzionamento del Dipartimento, che fu considerato a lungo un esempio di efficienza organizzativa per tutto l’Ateneo.

Il principale contributo scientifico del Prof. Pecile fu nel campo della neuroendocrinologia, in particolare nello studio dell’asse ipotalamo-ipofisi, in un tempo in cui le innovative tecniche diagnostiche consentivano per la prima volta di poter misurare gli ormoni nei liquidi biologici. Successivamente si concentrò sui sistemi di controllo e sull’attività dell’ormone GH. Dedicò molte energie alla valutazione di segmenti selettivi dell’ormone GH nel tentativo di trovare le sequenze più valide per la terapia. Il suo secondo obiettivo, dal punto di vista scientifico, fu lo studio della Calcitonina che approfondì soprattutto nei suoi aspetti non endocrini, evidenziandone, per primo, un’ intensa attività antinocicettiva. Negli ultimi anni orientò l’attività di ricerca del suo gruppo verso lo studio del metabolismo osseo e del rapporto tra sistema nervoso centrale e cellule ossee (Brain and Bone), intuendo l’importanza che i farmacologi si occupassero di questo ambito di studio. I risultati di anni di intensa ricerca hanno trovato riscontro in quasi 300 articoli pubblicati su prestigiose riviste Internazionali e nella pubblicazione, come “Editor”, di 12 volumi scientifici.

Con il prezioso aiuto della moglie Marialuisa Pogliani, fu organizzatore di nove Simposi Internazionali e di ben undici Corsi Scientifici di Aggiornamento e Formazione.

Tra gli innumerevoli incarichi accademici che ricoprì, ricordiamo:

Componente del Comitato Etico per la Sperimentazione dei farmaci dell’Università degli Studi di Milano;  Coordinatore del Dottorato di Ricerca in “Fisiopatologia dell’Invecchiamento”;  Componente della Commissione di Ateneo per la ricerca scientifica, Area 10; Membro del Consiglio Scientifico del CNR per la Chimica degli Ormoni; Membro del Comitato Editoriale di molte riviste Scientifiche, oltre che socio della Società Italiana di Farmacologia, della Società Italiana di Endocrinologia, dell’Endocrine Society (USA), della Society for Endocrinology (UK), dell’International Society of Neuroendocrinology, dell’International Society of Psyconeuroendocrinology, della Società di Scienze Farmacologiche Applicate (Socio Onorario).

Il Professor Pecile credeva nell’Università come luogo di trasmissione del sapere. Era un docente raffinato, amava la didattica e richiedeva agli allievi costante impegno e continuo aggiornamento. Presenziava attivamente a tutte le lezioni, cercando di stimolare con le sue domande l’interesse e la partecipazione degli studenti. Se notava qualche inesattezza la faceva presente, con garbo, alla fine della lezione, per non mettere a disagio l’interlocutore, con l’obiettivo di dare e ottenere sempre il massimo dalla didattica in cui credeva fermamente. Uomo di grande e vasta cultura, sapeva conciliare gli aspetti umanistici, derivanti dalla sua profonda cultura classica, con quelli scientifici. Curava con grande attenzione la forma dell’espressione, scritta ed orale, considerandola essa stessa portatrice di valori e non fugace manifestazione esteriore. Piacevole conversatore, nelle sue parole trasparivano sempre il piacere del conoscere ed il suo tratto umano di persona di origini venete che trovò lavoro e fece carriera nella città di Milano, grazie al suo impegno, alla testardaggine ed allo spirito di gran lavoratore che lo contraddistinsero. Nei momenti di buon umore, capace di una sottile e arguta ironia, utilizzava la mimica e l’espressione verbale, quasi da attore della commedia dell’arte, improvvisando divertenti siparietti tra colleghi, imitandone in modo eccellente le voci e le espressioni. In molti ricorderanno il Professor Antonio Pecile con gratitudine come maestro che ha saputo trasmettere agli allievi la passione per la Scienza, il suo appassionato impegno per la didattica e il rispetto verso il prossimo.

Francesca Guidobono Cavalchini

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