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La SIF ricorda

Clementina Bianchi

I Farmacologi dell’Università di Ferrara

Ricordo della Professoressa CLEMENTINA BIANCHI

Si è spenta nella sua casa ferrarese la Professoressa Clementina Bianchi, stroncata da un male che in troppi casi ancora siamo costretti a chiamare incurabile. Allo sconforto del marito Lorenzo e dei parenti si associa il cordoglio unanime dei farmacologi ferraresi per la perdita, repentina e prematura, della loro amata “Professoressa”.

I colleghi della Sezione di Farmacologia dell’Università di Ferrara, ove Ella ha trascorso la maggior parte della sua vita accademica, desiderano richiamarne in questa sede la memoria, sine strepitu, ma con grande commozione e riconoscenza.

Il curriculum vitae di docente universitario, nella sua asetticità, non può certo rendere conto della grande passione che la Professoressa Clementina Bianchi nutriva per il suo lavoro. Ciononostante in questo scarno profilo accademico si possono intravedere le peculiarità di una persona che ha vissuto l’università con dedizione, senza retorica, con idee precise, con forte determinazione e carattere.

Laureata in Farmacia, inizia la sua carriera accademica come assistente presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Firenze. Nel 1966 si trasferisce all’Università di Pisa; nel 1969 consegue la libera Docenza in Farmacologia e nel 1972 diviene Professore incaricato. Trasferitasi nel 1976 alla Facoltà di Farmacia dell’Università di Ferrara, dal 1980 è Professore Ordinario di Farmacologia. Per le sue riconosciute doti di equilibrio e dedizione, viene eletta a ricoprire numerose cariche accademiche, ed è Preside della Facoltà di Farmacia dal 1988 al 1994, prima Preside donna dell’Ateneo.

La sua attività di ricerca, documentata da oltre 200 pubblicazioni internazionali, si e' svolta nel settore delle Neuroscienze. In particolare si è dedicata allo studio dei meccanismi alla base delle interazioni sinaptiche e del controllo farmacologico dei processi neurosecretori, in aree cerebrali correlate con patologie neurologiche e neuropsichiatriche.

Andando in congedo, lo scorso 1° novembre, ha indirizzato ai colleghi della Facoltà di Farmacia una breve lettera di saluto, che è lo specchio del suo stile di vita e di lavoro: semplice, essenziale, sereno, determinato.

Gli allievi dell'Università di Ferrara ricordano di lei l’amore che ha sempre portato al suo lavoro e alle persone che la circondavano. I ricordi si susseguono veloci, portando alla memoria quelle immagini e quei momenti nei quali gli incontri e le discussioni con la “Professoressa” tra i banchi dei laboratori rappresentavano, sempre e comunque, un’occasione di piacevole e rigoroso insegnamento.

Senza retorica siamo convinti di poter dire che all'Ateneo, ai colleghi, agli amici e agli studenti ferraresi, ai quali aveva dedicato la propria vita, mancheranno il suo entusiasmo, la sua passione, la sua generosità ed umanità. L’Università di Ferrara è ora più povera: Clementina Bianchi mancherà a coloro, come noi, che l’hanno sempre vista come punto di riferimento e mancherà a coloro i quali l’hanno avuta, per brevi tratti, come fiera avversaria, indomita, ma sempre pronta a tendere la mano per trovare soluzioni possibili.

Ci resterà l’esempio della continua positività, discrezione e dignità con cui ha affrontato i mesi della malattia, frequentando fino all’ultimo i laboratori, coltivando i suoi numerosi interessi, tra cui il principale era il lavoro di ricerca, e la crescita di nuovi ricercatori.

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