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La SIF ricorda

Corrado Blandizzi

La Società Italiana di Farmacologia annuncia con cordoglio il decesso del Prof. Corrado Blandizzi, ordinario di Farmacologia presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa. Il professor Blandizzi era nato a Melbourne (Australia) nel 1961 e, ancora bambino, affrontò con i genitori un viaggio di sei mesi in piroscafo per tornare in Sicilia, nella città di Pachino che gli fu sempre cara. Raccontava spesso aneddoti della vita contadina da adolescente di quella parte della Sicilia, e usava spesso il dialetto per dimostrare il massimo amore per la sua terra. Una volta ci disse che la Sicilia è matrigna con i suoi figli, perché in qualche modo spesso li costringe ad andarsene.  Infatti, agli inizi degli anni 80, si trasferì a Pisa per studiare medicina e si appassiono alla Gastroenterologia, che fu poi oggetto della gran parte dei suoi studi da Farmacologo. Sotto la guida paterna del Prof. Mario Del Tacca, che gli fu mentore per moltissimi anni, difese la sua tesi di Laurea potendo citare i suoi stessi lavori già pubblicati, tanto che un commissario che non lo conosceva, vedendolo come primo nome sui lucidi della presentazione, pensò ad una curiosa omonimia. Continuò i suoi studi specializzandosi in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva e successivamente in Farmacologia. Ha proseguito la sua formazione scientifica svolgendo un visiting fellowship presso l’Institute of Experimental Medicine dell’Hungarian Academy of Sciences, Budapest (Ungheria) sotto la guida del Prof. Sylvester Vizi e successivamente da una Postdoctoral fellowship presso il Gastrointestinal Peptide Research Center, University of Michigan Medical Center ad Ann Arbor, U.S.A. sotto la supervisione del Prof Tadataka "Tachi" Yamada. Rientrato in Italia, trasmise le conoscenze acquisite nel laboratorio di Farmacologia preclinica gastroenterologica che già esisteva nella scuola di Farmacologia di Pisa, ma che sotto il suo impulso raggiunse negli anni livelli di eccellenza internazionali. Produsse moltissimi lavori sull’infiammazione in particolare del tratto gastrointestinale, con studi su modelli di ulcera, e sul ruolo delle ciclo-ossigenasi e sull’adenosina. Divenne espertissimo e punto di riferimento nazionale e internazionale per la farmacologia pre-clinica e clinica degli inibitori di pompa protonica. Si occupo in seguito di farmaci anti-TNF soprattutto nel contesto delle malattie infiammatorie immuno mediate dell’apparato gastrointestinale e studio con rigore gli stessi farmaci quando, allo scadere dei brevetti, furono prodotti i loro biosimilari. Agli inizi degli anni duemila, il professor Del Tacca gli affido lo sviluppo di un laboratorio di Farmacovigilanza, disciplina lontana dagli studi fatti fino a quel momento, ma che portò avanti con lo stesso rigore e caparbietà, arrivando ad organizzare con i suoi allievi nel 2013 a Pisa il congresso mondiale della International Society of Pharmacovigilance (ISoP). Fu molto attivo nella SIF, organizzando simposi, conferenze e seminari su temi innovativi che si distinguevano per la coerenza e l’approfondimento. Fu membro del direttivo della SIF nel biennio 2017-2019, e partecipò alla stesura di position papers e linee guida sui farmaci per i quali era opinion leader. Divenne professore ordinario di Farmacologia nel 2009 e con gli anni fu direttore della Unità di Farmacologia e Farmacovigilanza del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e infine direttore dell’intero dipartimento, carica che lasciò nell’ottobre del 2020. Fu anche direttore della Sezione Dipartimentale di Monitoraggio delle Reazioni Avverse ai Farmaci dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e componente del coordinamento del Centro Regionale di Farmacovigilanza della Regione Toscana. Al pensionamento del Prof. Del Tacca, ereditò il Centro di Sperimentazione dei Farmaci dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e lo sviluppò negli anni fino a renderla una struttura moderna e unica in Italia nel suo genere.

I suoi allievi ricordano Corrado per essere stato presente sempre, professionalmente e umanamente, per tutti i tipi di problemi. Portava avanti la sua carriera non per interesse personale, ma come strumento utile a sviluppare il suo gruppo e a dare opportunità di crescita ai suoi allievi. Sapeva essere felice dei successi degli allievi e non temeva di essere messo in ombra. Aveva sempre la battuta pronta e le sue barzellette erano leggendarie. La sua risata era contagiosa. Sapeva essere dissacrante, ma mai volgare. Ascoltava e rispettava le opinioni anche dell’ultima ruota del carro. Ed era severo quando era necessario, ma sempre incoraggiante. L’insegnamento più grande che lascia è che l’integrità non paga subito, ma a lungo termine genera rispetto e paga più della malizia.

 

Marco Tuccori, Matteo Fornai, Luca Antonioli, Giovanni Gori

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