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La SIF ricorda

Enrico Genazzani

Francesco Di Carlo

Il ricordo del Maestro - ACCADEMIA DI MEDICINA DI TORINO, Seduta del 29 gennaio 2010

La seduta di questa sera è dedicata al ricordo del professor Enrico Genazzani, ed a me, l’allievo più vecchio a Torino, il compito di ricordare il Maestro scomparso, secondo una tradizione universitaria consolidata negli anni.

Il professor Enrico Genazzani era nato a Firenze il 19 luglio 1920 e nella sua città è mancato il 3 marzo 2009, qualche mese prima del suo 89esimo compleanno.

Molti episodi della sua lunga vita sono stati descritti da lui stesso nelle sue due opere autobiografiche intitolate rispettivamente “Sipari” e “Fuori scena”, dove ha ripercorso alcuni importanti avvenimenti, dall’esilio forzato, per sfuggire alle ignobili leggi razziali contro gli ebrei, prima in Francia, a Marsiglia, e poi in Svizzera, a Losanna, dove si è laureato in Medicina e Chirurgia, al ritorno a Firenze, dove ha incontrato l’uomo che gli ha cambiato la vita, il professor Leonardo Donatelli.  

Da lui affascinato, il giovane Genazzani si dedicò alla Farmacologia e, quando nel 1950 il suo Maestro vinse la cattedra presso l’Università di Napoli, lo seguì con giovanile entusiasmo e dedizione.

Nella città partenopea l’Istituto di Farmacologia diretto da Donatelli rappresentò ben presto un centro di studi innovatore e stimolante, capace di attirare molti giovani medici desiderosi di dedicarsi alla ricerca. I piccoli gruppi che si formarono furono incoraggiati ed assecondati da Donatelli a sviluppare i temi di ricerca di loro maggiore interesse. Ben 10 dei suoi giovani e brillanti Assistenti diventarono nel tempo Professori Ordinari di Farmacologia, a testimonianza delle straordinarie doti del Maestro.

Molti anni dopo, anche Enrico Genazzani, diventato a sua volta Maestro, si comporterà allo stesso modo con i suoi numerosi allievi, dei quali sosterrà sempre le naturali inclinazioni scientifiche.

Nel 1956, a 36 anni, il dottor Genazzani conseguì la libera docenza in Farmacologia. 
E’ a quel periodo (1958) che risale il mio primo incontro con il professor Genazzani, in quanto, ancora giovane studente del liceo, avevo frequentato l’Istituto di Farmacologia di Napoli, dove erano già presenti i miei due fratelli, Vincenzo (che, prossimo alla libera docenza, aveva bisogno di “manovalanza” a buon mercato per portare a termine alcuni esperimenti sugli anestetici locali) e Raffaele, fresco di laurea in Medicina e Chirurgia, con tesi in Farmacologia.

Nel 1962, partito mio fratello Vincenzo per gli USA, Raffaele entrò a far parte del gruppo del prof. Genazzani, allora Aiuto ed Incaricato di Farmacologia Veterinaria, la cui principale attività di ricerca era rivolta ad un argomento allora molto di moda, il legame farmaco-proteico, del quale egli era uno dei più noti studiosi in Italia. In quegli anni vennero alla luce, ad opera del gruppo del prof Genazzani, numerosi studi sulle interferenze tra diversi farmaci, soprattutto antibiotici, nei riguardi del loro legame con le sieroproteine. Uno di questi studi, sulla competizione tra sulfamidici e tetracicline, rappresentò il nucleo della mia tesi di laurea in Medicina e Chirurgia. Nel 1965 anche mio fratello Raffaele raggiunse un traguardo importante della vita accademica: la libera docenza, grazie agli studi condotti sotto la guida del prof Genazzani. 

Facevano parte del gruppo Genazzani, tra gli altri, 2 studiosi che hanno avuto tanta importanza nella vita universitaria ed extra-universitaria per il professore: si tratta dei prof  Giuseppe Pagnini e Loris Jacopo Bononi.Il primo diventò, in seguito, Professore Ordinario di Farmacologia alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli, mentre il secondo, brillante oratore e scrittore, fu a lungo Professore Associato di Chemioterapia a Torino nella Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Del “gruppo Genazzani” di Napoli facevano parte anche 2 giovani tecnici : Pino Paino ed AntonioCrispino. Pino Paino, molti anni dopo, laureatosi in Medicina Veterinaria, ha fatto una brillante carriera universitaria, che lo ha portato sino alla cattedra di Anatomia Veterinaria all’Università di Napoli.

A Torino il professor Genazzani giunse nel 1967 come cattedratico presso la Facoltà di Farmacia; era completamente solo. Antonio Crispino lo seguì perciò quasi subito a Torino, mentre io lo raggiunsi un anno dopo, grazie alla disponibilità di  una borsa di studio della stessa Facoltà.

Enrico Genazzani era un uomo di grande carisma, pieno di fascino, colto, capace di stimolare gli allievi alla ricerca scientifica, toccando le corde giuste ed assecondandone gli interessi naturali e le curiosità scientifiche. Era difficile resistergli, ed io non opposi troppa resistenza alla sua richiesta di seguirlo definitivamente a Torino. C’erano esattamente 20 anni di differenza d’età tra noi ed io avevo in lui la cieca fiducia e l’ammirazione sconfinata che si ha verso un giovane padre o un fratello maggiore, brillante e pieno di vitalità. Egli rappresentava per me l’esempio da seguire.

Direttore dell’Istituto era il professore Emilio Beccari, uomo dall’aspetto severo, dotato di grande personalità, farmacologo di indiscusso prestigio, tanto da essere stato eletto nel 1965 Presidente della Società Italiana di Farmacologia (lo fu sino al 1969).

Gli Assistenti del prof Beccari erano 3 simpatiche e gentili dottoresse: Giuseppina Rolla in Alfieri, Andreina Baracchi in Post e Silvana Gamalero in Ricci.   Il prof Giorgio Segre, altro allievo di Beccari, si era trasferito a Siena, come Direttore dell’Istituto di Farmacologia di quella città, e il prof Luigi Molinengo era a Modena, in attesa che fossero trascorsi i 3 anni di straordinariato per tornare a Torino dal suo Maestro. Allievo interno era Mario Eandi, un giovane saluzzese, “impallinato” di elettrofisiologia, ma soprattutto molto dotato per la matematica e, come Giorgio Segre, interessato all’applicazione delle sue regole alla cinetica dei farmaci.
Le ricerche del gruppo Genazzani, in quel periodo, continuarono sulla scia di quelle già svolte nel periodo napoletano sulle interazioni tra farmaci.

Nel 1970 il professore Genazzani passò a dirigere la II cattedra di Farmacologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia. La Farmacologia della Facoltà di Farmacia, affidata al prof. Luigi Molinengo, che era tornato a Torino, si trasferì nell’edificio di fronte a quello che ospitava gli Istituti di Medicina, in Corso Raffaello 31. Nacque così un Istituto di Farmacologia e Farmacognosia nuovo anche nella collocazione nella città, oggi diretto da Roberto Fantozzi. 
Il passaggio a Medicina del professor Genazzani gli permise di cementare ancor più i suoi rapporti con tutti i colleghi di Facoltà, dei quali seppe meritare grande stima e rispetto, anche per la gentilezza dei modi e le non comuni capacità diplomatiche . Tra questi colleghi spiccano Giorgio Cavallo e Mario Umberto Dianzani (entrambi, in successione, Rettori dell’Università di Torino) e Beppe Zina (insigne Professore di Dermatologia), ai quali lo hanno legato per tutta la vita sentimenti di grande amicizia. Non a caso i loro allievi sono sempre stati affettuosamente considerati da me come dei veri e propri “cugini”. 

L’Istituto di Farmacologia di Torino era sprovvisto delle apparecchiature adatte alle ricerche del gruppo Genazzani. Non fu facile riorganizzarlo su basi più adeguate. Fu determinante l’opera del professor Genazzani, il quale con molta fatica riuscì ad ottenere da varie fonti i mezzi necessari all’acquisto di nuove apparecchiature e, con tanta capacità di persuasione, convinse il prof Beccari, un po’ restio a profonde innovazioni, ad accettarne l’installazione in Istituto. Nell’opera di riorganizzazione dell’Istituto il prof Genazzani trovò, come già a Napoli, un valido e costante aiuto in mio fratello Raffaele, il quale si era trasferito a Torino nel 1970, dopo un anno trascorso a Strasburgo presso il Centro di Neurochimica del CNRS, diretto dal famoso professor Paul Mandel. 

In tal modo vennero impiantate a Torino le più moderne tecniche di neurochimica di quell’epoca, che permisero di effettuare interessanti ricerche sperimentali sull’attività di farmaci del sistema nervoso sul metabolismo dell’RNA cerebrale. I primi risultati furono presentati già nel 1970 e nel 1971 ad importanti Congressi Internazionali.

A cavallo di quegli anni frequentarono l’Istituto numerosi giovani, molti dei quali avrebbero fatto una brillante carriera nell’industria o nell’attività privata, come Tino Cellerino, Paolo Prino, Marco Blisa, Sergio Mastroviti,  Josè Franzone. Con tutti fu facile instaurare dei solidi rapporti di amicizia.  

Nel 1974 il Professore Genazzani diventò il Direttore dell’Istituto di Farmacologia e Terapia Sperimentale. E’ di quel periodo un’intensa partecipazione ai congressi, come quello di Farmacologia di Helsinki, luglio 1975, al quale presero parte tra gli altri Paolo Portaleone e Eugenio Torre, oggi Professore Ordinario di Psichiatria a Novara.

Paolo Portaleone era entrato a far parte dell’Istituto nel 1973. Era un giovane entusiasta e desideroso di fare ricerca nel campo delle neuroscienze. Molto colto, come quasi sempre sono gli Ebrei, divoratore di libri d’ogni genere, pieno di idee originali e di progetti di ricerca all’avanguardia, brillante parlatore, affascinava facilmente ogni interlocutore, incluso il professore Genazzani ed una schiera di futuri docenti di Farmacologia, quali Carola Eva, Piera Ghi e Carlo Ferretti.

Da qualche anno era arrivato in Istituto, affiancando Antonio Crispino come tecnico, Beppe Conti, il quale, con grande forza di volontà e sacrificio, dapprima si laureò in Scienze Biologiche e, successivamente, conseguì la specializzazione in Patologia Generale. Beppe Conti ha partecipato attivamente per lunghi anni a tutte le più importanti ricerche effettuate dal gruppo Genazzani: le tecniche per il dosaggio dell’RNA cerebrale con mio fratello, le tecniche per la determinazione del legame degli ormoni steroidei con i recettori specifici con me, le metodologie di base non avevano segreti per lui. Intorno a lui sono cresciuti e si sono formati decine di giovani aspiranti farmacologi, dei quali è diventato il punto di riferimento non solo per il laboratorio, ma anche il confidente e l’amico, pronto sempre a “dare una mano” spesso decisiva. Per il professor Genazzani e per tutti noi è stato un prezioso e fedele collaboratore. Per me anche un caro amico. Gli devo tanto per l’impegno profuso in laboratorio e per la totale dedizione all’Istituto di Farmacologia. 

Nel 1975 mio fratello Raffaele risultò tra i vincitori del concorso nazionale per professore ordinario di Farmacologia. Fu uno dei più importanti riconoscimenti alla Scuola del professor Genazzani.  

In quegli anni vide la luce il Dottorato di Ricerca in Farmacologia e Tossicologia: le elevate capacità diplomatiche ed organizzative del professor Genazzani, ma soprattutto il suo prestigio nell’ambito del mondo universitario, fecero confluire in esso docenti di 4 importanti Sedi universitarie (Torino, Pisa, Pavia, e Genova). Questo “consorzio” suggellò un solido patto di alleanza tra i docenti delle diverse Università destinato a durare nel tempo.

Nel 1976 arrivò in Istituto Ilario Viano, allievo di Ferdinando Dianzani, brillante professore di microbiologia, che si stava trasferendo all’Università di Roma. Ilario si occupava di antibiotici e chemioterapici e, pertanto, iniziò una proficua collaborazione con Loris Bononi.  Diventò Assistente 2 anni dopo ed iniziò una notevole carriera universitaria che lo porterà a raggiungere vette prestigiose:prima, nel 1992, Preside della Facoltà di Medicina di Novara e poi, nel 1998, Rettore dell’Università del Piemonte Orientale. 

Nel luglio1978, pochi giorni dopo la nascita di Stefano, il 3° dei miei figli, si svolse a Torino un importante congresso internazionale intitolato “Pharmacological Modulation of Steroid Action” organizzato dal professor Genazzani e da me, che diede luogo anche ad una successiva pubblicazione della Raven Press. Questo congresso rappresentò un ulteriore grande successo internazionale del professor Genazzani e della sua Scuola, in particolare del mio gruppo di ricerca, che, a partire dal 1972, aveva iniziato ad occuparsi di recettori degli estrogeni e dei progestinici e dell’importanza della loro misurazione nei carcinomi della mammella ai fini di una scelta mirata del trattamento farmacologico da adottare in clinica. Le dottoresse Milla Reboani, Elena Gallo, Maura Giubertoni, Patrizia Marsanich, Paola Badino, e soprattutto Silvia Racca, sono state le principali componenti di questo gruppo di ricerca. Silvia Racca, mia allieva preziosa e prediletta, è stata sempre al mio fianco, sin dal momento in cui è entrata in Istituto per preparare la tesi di laurea. Silvia è oggi Professore Associato di Farmacologia e svolge la sua attività di ricerca e di didattica all’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, sede della seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino. 

Il 1980 è stato un anno memorabile per me e per il professor Genazzani, perché sono risultato tra i vincitori del concorso nazionale per Professore Ordinario di Farmacologia.  Il Professore faceva parte della commissione giudicatrice. L’esito del concorso fu preceduto dalla consegna a me, a Verona, dell’ Upjohn Award per la farmacologia, a riconoscimento dell’importanza dei nostri studi sui carcinomi della mammella svolti in collaborazione con gli amici e colleghi di Facoltà, professori Gigi Dogliotti ed Antonio Mussa. Ricordo ancora con affetto la profonda partecipazione emotiva all’evento da parte del professore Genazzani al momento della consegna del premio e, ancor più, della mia illustrazione dei risultati della ricerca, davanti ad una platea formata dai più importanti farmacologi italiani. Il successo dell’allievo era anche il successo del Maestro. 

In quel periodo iniziava ad interessarsi ai tumori mammari anche mio fratello Raffaele, che da anni si occupava di studi sulla prolattina.  Con le ricerche sui recettori della prolattina iniziò la collaborazione di Raffaele con un giovane allievo che è rimasto al suo fianco per molti anni. Si tratta di Giampiero Muccioli, diventato, in seguito, ordinario di Farmacologia presso la Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie (più nota come SUISM). 

Nel 1982 Raffaele ritornò a Napoli, lasciando in me un vuoto mai più colmato: con lui ho condiviso a lungo gioie e dolori della nostra famiglia (la morte della comune madre e quella di sua figlia, l’indimenticabile e dolce Giulia, ricercatore universitario presso l’Università di Napoli), così come successi ed insuccessi professionali. E’ stato per me un punto di riferimento fondamentale, nella vita e nella professione. E’ stato ed è un fratello eccezionale, un modello che ho cercato di imitare, anche se non sempre ne sono stato capace.

Nel 1990 arrivò a Torino, da Firenze, via Ferrara, Roberto Fantozzi. 

Nel 1992 io venni eletto Preside di Medicina a Torino: impegno gravoso e difficile dopo un Preside mitico come il prof Guido Filogamo. Ricordo ancora una volta la grande soddisfazione del professor Genazzani per il successo del suo allievo. Questa gioia fu ancora maggiore quando anche Ilario Viano, di lì a poco, diventò Preside a Novara. In quel periodo arrivò a Novara, da Firenze, Sandra Brunelleschi, come ricercatore. Nel 1994 il professore Genazzani andò in pensione.

Nel 1997-98 si svolse a Padova il concorso per 39 posti di professore associato. Il presidente della commissione, della quale facevo parte anch’io, fu un grande amico del professor Genazzani : Tito Berti, un vero Signore e grande farmacologo della Scuola padovana. Dei candidati torinesi i dottori Marco Orsetti, Sandra Brunelleschi e Carola Eva superarono l’ostacolo e diventarono professori associati. Qualche anno dopo Carola Eva e Sandra Brunelleschi, diventeranno professori di 1° fascia, rispettivamente a Torino e a Novara.  
Piero Canonico ed Armando Genazzani, figlio del professor Enrico, erano già da qualche anno a Novara nella Facoltà di Farmacia. Armando è attualmente Professore Associato.

Da quanto ho cercato di ricordare in questa sede, un po’ affrettatamente ed in maniera superficiale ed incompleta, credo risulti evidente che il professor Genazzani, come il prof Donatelli, è stato un vero Maestro della Farmacologia italiana, un Caposcuola. Numerosi sono i suoi allievi, diretti o indiretti, che hanno raggiunto l’apice della carriera universitaria: Raffaele Di Carlo, Giuseppe Pagnini, Francesco Di Carlo, Mario Eandi, Paolo Portaleone, Ilario Viano, Giampiero Muccioli e Carola Eva.

Desidero aggiungere, infine, che al Professor Genazzani, su proposta del Consiglio del 26/4/2001 della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, che ha accolto la proposta del professor Giorgio Cavallo e mia (ero Preside all’epoca), fu conferito, nel dicembre dello stesso anno, il titolo di Professore Emerito di Farmacologia in riconoscimento dei suoi elevati meriti scientifici e didattici.

Per concludere vorrei riportare il giudizio sull’uomo di uno dei suoi più fedeli amici (M.U. Dianzani, prefazione a “Sipari”): “Enrico mi fu subito simpatico, appena lo conobbi, in parte perché era ebreo ed immaginavo che avesse molto sofferto per questo. Ma non solo per questo motivo. Mi piacque la sua intensa umanità, la sua semplicità, il distacco con cui valutava le cose, la riservatezza, che in lui giungeva quasi alla timidezza” .


Per parte mia, desidero ricordare il Professore con la fotografia che segue, che lo ritrae sorridente, felice e commosso, accanto a me, in un’occasione particolarmente gradita, il “Genazzani’s day” , giornata di festa in suo onore, da me organizzata a dicembre del 2007 al San Luigi.

Al prof Enrico Genazzani, a nome di tutti gli allievi, un grazie di cuore per tutto quello che abbiamo appreso da lui.

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