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La SIF ricorda

Francesco della Valle

Ricordo di Francesco della Valle, Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana, manager ed imprenditore “visionario”.

 

Il mondo scientifico piange oggi un’enorme perdita dal punto di vista umano e professionale. Francesco lascia un segno distintivo nel mondo imprenditoriale e scientifico. Nel suo esempio di uomo di scienza illuminato egli è riuscito ad essere allo stesso tempo un imprenditore visionario sempre alla ricerca dell’innovazione e manager attento e scrupoloso che ha guidato con fermezza la sua azienda come solo un buon padre di famiglia sa fare.

Grazie alla sua formazione scientifica in ambito chimico con indirizzo organico-biologico, Francesco  riesce già dall’inizio della sua carriera di imprenditore a distinguersi autorevolmente nel panorama farmaceutico grazie alle realtà industriali che guida e dirige. Dopo una fase iniziale che lo ha visto impegnato con la Fidia S.P.A. prima e la Lifegroup dopo, Francesco ha successivamente concentrato tutti i suoi sforzi in quella che ben presto diventerà la “sua” Epitech.

Da leader illuminato e da imprenditore attento comprende appieno l’importanza dell’innovazione aperta e la rilevanza delle relazioni sinergiche fra università ed imprese.

Amante delle neuroscienze si avvicina presto a Rita Levi Montalcini con la quale ha condiviso pensieri ed esperimenti per anni. Il percorso scientifico di Francesco è stato caratterizzato dalla continua “ricerca della vita” traendo dalla Natura gli insegnamenti e le forze.

Francesco ha dimostrato con il suo operato l’importanza di avere una chiara visione del futuro. Ha saputo guardare oltre le barriere fisiche e mentali, e da vero leader, non si è mai posto in una condizione di superiorità ma è sempre stato pronto ad ascoltare le voci dei suoi collaboratori, che ha sempre considerato un bacino di conoscenze, un tesoro prezioso da custodire e proteggere.

Questo l’atteggiamento che Francesco ha sempre avuto verso chi lavorava al suo fianco; la sua onestà intellettuale e la sua schiettezza nei rapporti con gli altri gli hanno permesso di abbattere quelle barriere erette tra industria ed accademia. Dal carattere forte e dominante, non si è mai piegato alle consuetudini, ha sfidato numerosi preconcetti industriali ed accademici avvicinandosi sempre più ai giovani. Ha instaurato con loro un rapporto alla pari nella consapevolezza e lungimiranza che dai giovani potesse trarre un “nutrimento” nuovo, dinamico e spesso fuori dagli schemi così com’era il suo pensiero.

Il Dottore, così chiamato da molti, con il suo esempio di forza, di responsabilità e di sete di conoscenza, lascia oggi un’eredità importante a chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e stargli accanto.

La sua forza era data dalla sua caparbietà, dall’esigenza di fare, Francesco era un uomo pratico, un uomo d’altri tempi, un uomo che ha fatto della sua vita una missione.

Lo scienziato Francesco della Valle lascia oggi dietro di sé numerosi brevetti farmaceutici, articoli scientifici, scoperte farmacologiche; il concetto di neuroinfiammazione e di dolore neuropatico; l’uomo Francesco della Valle ci lascia qualcosa di ancora più prezioso, ci lascia l’amore, quello per la scienza e per la conoscenza, quello per la verità, quello per il confronto, quello per la vita.

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