Voglio ricordare Salvatore (per gli amici, Totò) Salomone non come il mio allievo più anziano, ma come il grande Farmacologo che è stato. È morto ieri, 15 maggio, dopo una lotta estrema contro le devastanti conseguenze di un’emorragia cerebrale verificatasi per la rottura di un aneurisma dell’arteria comunicante anteriore circa un mese fa. Significativamente, è stato colpito nel suo organo più nobile, quello che lo contraddistingueva per cultura enciclopedica, sensibilità, caratura morale, tratto umano, acume scientifico. Totò era una persona nobile, dalle doti rare di equilibrio e generosità nel lavoro e in famiglia. Era l’amico perfetto, sempre disponibile. Era pronto a colmare lacune e sanare fratture nei rapporti tra le persone e, in particolare, tra colleghi e collaboratori da quando era stato eletto, subito dopo me, Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania.
Laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Medicina Interna a Catania, ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso l’Università Cattolica di Louvain in Belgio. Ha svolto un lungo periodo di ricerca presso lo Stroke and Neurovascular Regulation Laboratory del Massachusetts General Hospital/Harvard Medical School di Boston (USA) dove ha lavorato come Assistant in Pharmacology. Nel 1997 ha vinto il concorso come ricercatore di Farmacologia e quindi nel 2007 quello di Professore Associato. Il 4 gennaio 2016 è stato chiamato nel ruolo di Professore Ordinario per il SSD BIO14 – Farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania, del quale è divenuto Direttore nel 2019. È stato Presidente del Centro di Ricerche Unifarm, Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze e del CAPIR (Center for Advanced Preclinical in vivo Research) dell’Università catanese.
Docente raffinato, amava la didattica e la ricerca senza misura e nonostante i suoi gravosi impegni istituzionali ha continuato a insegnare instancabilmente e a guidare i giovani collaboratori senza mai risparmiarsi. Farmacologo completo, era esperto di terapia delle malattie cardiovascolari, ma negli ultimi anni aveva esteso il suo interesse anche alle Neuroscienze diventando il leader di linee di ricerca avveniristiche in quest’area. Autore di quasi duecento articoli pubblicati su riviste di pregio, ha depositato due sequenze nel genebank. Membro della Società Italiana di Farmacologia, e di altre prestigiose società scientifiche come la Société Belge de Physiologie et de Pharmacologie Fondamentales et Cliniques, la European Society for Clinical Investigation, la British Pharmacological Society, era Chief Editor di Frontiers in Experimental Pharmacology and Drug Discovery. Parlava fluentemente inglese e francese. Era componente della Commissione per l’Abilitazione Nazionale per il SSD BIO14 tuttora in carica.
Dotato di acume e intuito eccezionali, sapeva cogliere all’istante gli elementi essenziali di un contesto di qualsiasi tipo culturale dando fondo alle proprie enciclopediche conoscenze che spaziavano dalla letteratura alla storia, dalla filosofia allo sport. Era una persona perbene, trasparente, ma soprattutto sensibile e provvista di un tratto umano dolce e gentile, molto apprezzato da tutti i suoi amici, colleghi e sottoposti.
Lascia in dote alla comunità scientifica e accademica un bagaglio inarrivabile di cultura e umanità. Tutti noi, che l’abbiamo conosciuto e amato, lo ricorderemo per sempre soprattutto per la sua dolcezza. Ai suoi cari studenti rimarrà il segno di un docente ineguagliabile, vero maestro di scienza e di vita.
Filippo Drago