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La SIF ricorda

Vincenzo Longo

Ricordo del Prof. Vincenzo Longo

Il giorno 29 novembre 2010 è mancato all'affetto dei suoi famigliari il prof Vincenzo Longo, uno degli scienziati italiani più qualificati a livello internazionale nel campo della neurofarmacologia. Dal 1990 era socio onorario della Società Italiana di Farmacologia.

Nato a Reggio Calabria l'8 agosto 1925, si era laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Roma nel 1948, discutendo una tesi sperimentale sulla farmacologia e sulla sperimentazione clinica di un nuovo curaro di sintesi. Relatore il prof Pietro Valdoni. Nel 1956 aveva ottenuto la libera docenza in Farmacologia e Farmacognosia.

La carriera scientifica del prof Longo si era svolta nell'Istituto Superiore di Sanità (ISS). Inizialmente come "Ospite" per eseguire gli esperimenti sulla parte farmacologica della laurea, quindi "Assistente Straordinario" (1948). Entrò nei ruoli dell'ISS come "Assistente" (1949) per passare poi "Primo Ricercatore" (1962). Nel 1976 aveva vinto il concorso di "Dirigente di Ricerca" nei nuovi ruoli previsti dal riordino dell'ISS. Egli aveva ricoperto l'incarico di Capo del laboratorio di Farmacologia dell'ISS (1975-1990) e di Direttore Reggente dell'ISS (gennaio-novembre 1989). Alla sua maturazione scientifica hanno concorso i 18 anni che aveva lavorato sotto la guida del prof Daniel Bovet, i periodi trascorsi come "Visiting scientist" a Chicago presso l'University of Illinois (1956-1957) e la Loyola Medical School (1972), i soggiorni in altri laboratori stranieri altamente qualificati, quali quelli del prof Granit a Stoccolma, del prof Fessard a Parigi e del prof Unna a Chicago, nonché la partecipazione ai seminari del prof Moruzzi a Pisa.

I suoi studi di elettroencefalografia sperimentale, con l'impiego di tecniche raffinate messe a punto dalla sua equipe, avevano dato contributi fondamentali alle conoscenze sul coinvolgimento delle aree del cervello nel controllo dell'attività motoria e comportamentale nonché all'inquadramento dei farmaci attivi sul sistema nervoso centrale. I risultati sul rapporto struttura-attività dei curari avevano contribuito all'introduzione in clinica di nuovi composti coadiuvanti dell'anestesia (Flaxedil, Succinilcolina). La dimostrazione del blocco spinale nelle convulsioni da stricnina, ipotizzato da Eccles, aveva dato indicazioni fondamentali per lo studio dei neurotrasmettitori inibitori nel sistema nervoso centrale. Largo impiego aveva avuto dopo la validazione in clinica, il modello sperimentale (antagonismo dei tremori da nicotina nel coniglio) da lui messo a punto per l'identificazione di nuovi farmaci antiparkinsoniani. Altri importanti risultati avevano riguardato l'effetto di antipsicotici, psicomimetici e allucinogeni sul comportamento condizionato, l'effetto degli inibitori della sintesi di dopamina, noradrenalina e serotonina, nonché l'effetto di "releasing factor" ipotalamici per i quali s'ipotizzavano proprietà antidepressive e antiparkinsoniane in clinica.

Il prof Longo aveva pubblicato 200 pubblicazioni sulle riviste internazionali più accreditate del settore e due libri e aveva ricevuto numerosi riconoscimenti. La pubblicazione del volume "Electroencephalographic Atlas for Pharmacological Research" (Elsevier, Amsterdam, 1962) gli era valsa il premio Marzotto per la Medicina del 1963, riconoscimento dei particolari meriti acquisiti dall'autore negli studi di neurofarmacologia, come riportato nelle motivazioni della commissione giudicante. Nel 1972 era stato pubblicato il libro "Neuropharmacology and Behaviour" (Freeman, San Francisco). Egli aveva fatto parte dei comitati di redazione di quattro prestigiose riviste internazionali di neurofarmacologia e neurofisiologia.

Fra i vari incarichi di insegnamento vanno ricordati quelli di Chemioterapia (1966-1966 e 1966-1967) e di Tossicologia (1969-1970) alla Facoltà di Medicina dell'Università di Sassari, e quello di Assistente onorario del Department of Physiology dell'University College (Londra). Nel 1971 aveva avuto l'idoneità al concorso a cattedra di Farmacologia e Farmacognosia presso l'Università di Napoli.

Il prof Longo aveva fatto parte del Consiglio Direttivo dell'IBRO-UNESCO, dove era stato "Survey Officier" per un'inchiesta e un censimento mondiale dei laboratori di ricerca sul cervello (1963-1964). Era stato chairman del Nominating Committee del CINP (1974-1976) e membro del "Ad hoc Committee for International Regulations on Psychotropic Drugs.

Come direttore del Laboratorio di Farmacologia, il prof Longo aveva coordinato gli interventi nel settore farmaco-terapeutico dell'ISS, divenuto nel 1978 organo tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale. Nella metà degli '70, l'Italia è stato il secondo Paese dopo gli USA a dotarsi di una normativa per l'avvio delle sperimentazioni cliniche che coinvolgeva l'ISS. Sotto la sua guida e dei suoi collaboratori più esperti, allievi anch'essi del prof Bovet, le autorizzazioni alla sperimentazione clinica di "fase 0" e "fase I" in Italia sono state concesse su basi rigorosamente scientifiche.

Raffinato uomo di cultura, con amore per la conoscenza, il prof Longo ha percorso la sua prestigiosa carriera con sobrietà, onestà intellettuale e rigore scientifico, lontano da ogni eccesso speculativo. Osservatore attento della realtà che lo circondava, non aveva difficoltà nel riconoscere e colmare le proprie lacune.

I suoi allievi e collaboratori ricordano la sua capacità di riconoscere le predisposizioni dei collaboratori per farli crescere e maturare utilizzandone al meglio le potenzialità, ispirando e orientando le loro attività di ricerca. Egli li invitava ad avviare ricerche sulla base di dati clinici. Certe scoperte, era solito affermare, erano state avviate sulla base di "osservazioni originali di clinici illuminati". Inoltre, li spingeva a discutere i risultati delle loro ricerche con altri studiosi del settore, a discuterli nei congressi e a pubblicarli prima possibile.
Il presidente, prof. Carlo Riccardi, il Consiglio Direttivo e tutta la Società di Farmacologia partecipa al dolore della moglie, signora Bona, delle figlie Flavia e Linda e delle nipoti Ludovica e Flaminia.

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