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1 agosto 2008

Energy Drinks: una lettera dalla Red Bull ed un Comunicato del Ministero del Welfare

Documento della Società Italiana di Farmacologia (SIF)

"Energy drinks: una lettera dalla red bull ed un commento"

Ad oltre 6 mesi dalla pubblicazione di un nostro documento sull’argomento (SIF-Informa n.44/2007 del 18/12/2007) ci è pervenuta dalla Red Bull unaraccomandata (con ricevuta di ritorno) che volentieri desideriamo portare a conoscenza di tutti, seguita da un commento della nostra Società.

Poco tempo dopo, l'opinione della SIF ha contribuito a far sì che il 
Ministero del Welfare emanasse in data 4 Agosto un comunicato riguardante l'etichettatura degli energy drinks a tutela della salute dei consumatori.

 

 

Lettera della Red Bull alla SIF

“Faccio seguito alla pubblicazione sul vostro sito di un documento relativo agli Energy Drink, per fornirvi le seguenti precisazioni sul nostro energy drink "Red Bull".
Soltanto nell'ultimo anno, in oltre 143 Paesi nel mondo, sono state consumate 3,5 miliardi di lattine e bottiglie dell'energy drink "Red Bull".
Nessuno ha mai dimostrato scientificamente l'esistenza di un legame tra Red Bull e pretesi effetti dannosi. 
Red Bull ha potuto raggiungere un tale livello di diffusione - in tutto il mondo - anche perchè le autorità sanitarie - in tutto il mondo - sono giunte alla conclusione che è una bevanda che si può consumare senza problemi.
In nessun paese si ritiene o si è mai ritenuto che Red Bull possa essere pericoloso per la salute, come da voi dichiarato. Numerosi dati e test clinici e svariate stime tossicologiche, svolte da esperti indipendenti, hanno infatti dimostrato che Red Bull è una bevanda sicura come qualsiasi altra bevanda, destinata ad un pubblico adulto.
Una lattina di Red Bull contiene approssimativamente la stessa quantità di caffeina (80 mg) di una tazza di caffè. Poichè l'unico ingrediente che potrebbe creare problemi alla persona è la caffeina, iI consumo dl Red Bull Energy Drink non dovrebbe superare il consumo di caffè: se una persona beve 5 caffè al giomo, può tranquillamente bere 5 lattine di Red Bull. Gli altri ingredienti, infatti, non costituiscono un problema per l'organismo. 
Per quanto riguarda le diciture sulle etichette, queste vengono concordate separatamente con ognuno dei paesi in cui Red Bull è venduto. Red Bull preferisce lo stile semplice che viene applicato nell'Unione Europea e negli Stati Uniti e in molti altri paesi, ma riconosce il diritto di ogni giurisdizione di determinare come debba essere etichettato il prodotto. Pochè, come già detto, l'unico ingrediente del nostro energy drink che può causare qualche problema è la caffeina e la sensibilità a questa varia da persona a persona, tutti gli ingredienti contenuti in Red Bull sono indicati sulla lattina. La nostra lattina riporta anche la dicitura "Tenore elevato di caffeina (32 mg/100 ml)" come previsto dall'art. 6, par.3-quarter del Decreto Legislativo n. 109 del 27 gennaio 1992. Inoltre, contrariamente a quanto da voi dichiarato e in linea con il 2002/67/EC, il nostro prodotto è venduto in Gran Bretagna con la sola avvertenza "alto contenuto di caffeina". 
Sempre contrariamente a quanto da voi dichiarato, le autorità francesi hanno recentemente autorizzato la commercializzazione di Red Bull Energy Drink, che è stato perciò lanciato in Francia a partire del 10 aprile 2008. Vi segnaliamo inoltre che Red Bull non è bandito in nessun paese. Semplicemente ci sono dei paesi in cui la vendita di Red Bull non è ancora stata autorizzata. 
Infatti, ci vuole molto tempo per introdurre un prodotto nuovo con ingredienti particolari e una formulazione complessa, passando attraverso tutti i canali ufficiali. Comunque nessuna autorità nel mondo ha mai dimostrato che Red Bull possa avere effetti nocivi. Red Bull sta cercando attivamente di ottenere autorizzazioni in diversi paesi, quali ad esempio la Danimarca, mentre da poco è appunto ufficialmente entrata in Francia. Questi paesi hanno infatti politiche alimentari molto restrittive in merito a prodotti arricchiti con vitamine, minerali e aminoacidi. Non solo Red Bull, ma anche altri alimenti come i cereali e i dolci hanno difficoltà ad essere introdotti in questi paesi. Ad esempio, i cereali Kellogg's possono essere importati in Norvegia solo in una formulazione speciale. Le restrizioni che Red Bull incontra in questi paesi sono perciò legate ai regolamenti locali e non a questioni di carattere sanitario. 
Infine, comprendiamo bene quanto sia seria la problematica relativa all'abuso di alcool da parte dei giovani o giovanissimi, ma non possiamo accettare di essere chiamati in causa come responsabili primari di questo fenomeno, che non è correlato al consumo del nostro prodotto più di quanto lo sia a quello di un qualsiasi altro drink analcolico. Red Bull energy drink, infatti, non è una bevanda alcolica e, nonostante alcuni consumatori amino mischiarla con differenti tipi di alcool, da parte nostra non promuoviamo questa tipologia di consumo, in quanto potrebbe annullare gli effetti positivi del nostro energy drink, la cui funzione è quella di stimolare corpo e mente, migliorando le prestazioni in caso di necessità, mentre l'alcool, al contrario, causa stanchezza. Ciò detto, non esiste comunque alcuna indicazione a proposito degli effetti (positivi o negativi) che Red Bull ha se consumato insieme all'alcool. Non vi è dunque ragione per cui Red Bull non dovrebbe, come ogni altro drink, essere miscelato con l'alcool, purchè le persone non sottovalutino che l'assunzione di alcool potrebbe indebolire le loro facoltà mentali e psichiche. Red Bull non è pensato per annullare gli effetti dell’alcool. Tutti sanno che il consumo eccessivo e irresponsabile di alcool può avere effetti dannosi sulla nostra salute e sul nostro comportamento, ma dovrebbe essere chiaro che questo è dovuto alla bevanda alcolica e non al mix, che si tratti di cola, succo di arancia, tonici o qualsiasi altra cosa venga miscelata all'alcool. 
Alla luce di quanto appena specificato, vi chiedo pertanto di rivedere le vostre dichiarazioni relative al nostro prodotto e di rimuovere dal vostro sito il documento in oggetto. 
Resto a vostra disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento necessitiate e colgo l'occasione per inviarvi distinti saluti.

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Commento

1. Il nostro documento riguardava tutti gli Energy Drinks e non solo la Red Bull, che veniva citata solo nella seguente frase “la più venduta (in virtù anche di una fortissima pressione pubblicitaria) è la Red Bull.” Questo dato è peraltro confermato proprio dalla Red Bull considerato che scrive quanto segue “soltanto nell’ultimo anno, in oltre 143 paesi nel mondo sono state consumate 3.5 miliardi di lattine e bottiglie di tale bevanda”.

2. Quanto alle affermazioni contenute nella lettera riguardo alla autorizzazione al commercio della bibita Red Bull in Francia, si osserva che l’autorizzazione alla commercializzazione in Francia della bevanda è stata ottenuta nell’aprile del 2008, mentre il nostro documento è uscito precedentemente (18 dicembre 2007).

3. Sappiamo che “nessuno ha mai dimostrato scientificamente l’esistenza di un legame tra Red Bull e effetti dannosi”. Tuttavia, non possiamo ignorare una serie di lavori scientifici che dimostrano una “correlazione fra bevande contenenti caffeina e consumo di alcool” e che mettono in guardia dai potenziali rischi che si possono correre in seguito all’assunzione di bevande contenenti caffeina.

4. Riteniamo che il compito di una società scientifica, che si occupa della Salute, consista proprio nel mettere in evidenza e portare a conoscenza del pubblico tutte le informazioni che scaturiscono da indagini scientifiche, essendo queste ultime il principale strumento da utilizzare quando si voglia argomentare correttamente di “Salute”.

5. Pertanto, portiamo a conoscenza di chi fosse interessato che al momento esistono in letteratura le seguenti evidenze che la caffeina, contenuta negli energy drinks, può essere un ulteriore stimolo a bere alcool.

Kunin D, Gaskin S, Rogan F, Smith BR, Amit Z.
Caffeine promotes ethanol drinking in rats. Examination using a limited-access free choice paradigm
Alcohol. 2000; 21:271–7.
Si tratta di studio progettato per stabilire l’effetto di un pretrattamento con caffeina sul consumo volontario di alcool. In tale lavoro sono stati condotti 3 diversi esperimenti. Nel primo è stato valutato l’effetto della caffeina sull’acquisizione dell’ingestione di alcool in un modello sperimentale denominato “scelta ad accesso limitato”, nel corso del quale acqua e alcool sono stati messi entrambi a disposizione di ratti maschi del ceppo Wistar. A questi animali veniva data ogni giorno, per 1 ora, la possibilità di scegliere tra acqua e concentrazioni crescenti di alcool (2-10 %). Ogni concentrazione di alcool era proposta per 4-6 giorni per un totale di 20 giorni di accesso all’alcool. Trenta minuti prima di ogni sessione di scelta i ratti ricevevano una iniezione intraperitoneale di caffeina (5 o 10 mg/kg) o di soluzione fisiologica. La caffeina ha prodotto un aumento dose-dipendente dell’assunzione di alcool. Nel secondo esperimento sono stati valutati gli effetti della caffeina sul mantenimento dell’assunzione della dose di etanolo raggiunta durante il primo esperimento. Dopo che gli animali si sono abituati alle concentrazioni crescenti di alcool (2-10 %) veniva loro presentato l’alcool al 10 % per altre 18 volte, suddivise in un periodo basale di 6 giorni seguito da uno di 6 giorni di trattamento durante il quale, prima della presentazione dell’alcool, veniva somministrata soluzione fisiologica o caffeina ad una delle seguenti dosi: 2.5, 5 o 10 mg/kg. Il periodo di trattamento era seguito da un periodo di post-trattamento di 6 giorni. I risultati evidenziavano un effetto della caffeina sull’assunzione di alcool a U invertita. Le dosi più basse e quelle più alte di caffeina non hanno prodotto alcun effetto, mentre la dose di 5 mg/kg ha prodotto un incremento della bevuta di alcool che è continuato per tutto il periodo di post-trattamento. In un terzo esperimento si è osservato come le dosi di caffeina utilizzate nell’esperimento non producono modificazioni dei livelli ematici di alcool e quindi le differenze osservate non possono essere ascritte a differenze nell’alcool nel sangue.

O'Brien MC, McCoy TP, Rhodes SD, Wagoner A, Wolfson M.
Caffeinated cocktails: Energy Drinks consumption, high-risk drinking, and alcohol-related consequences among college students
Acad Emerg Med. 2008; 15:453-60.
Scopo di questo studio condotto dal Dipartimento di Medicina delle Emergenze e delle Scienze Sociali e Pediatriche dell’Università Wake Forest di Winston-Salem, North Carolina, negli Stati Uniti è stato quello di esaminare, in una popolazione di 4271 studenti universitari, la relazione tra Energy Drinks, drinking behaviour ad alto rischio e conseguenze correlate all’alcool. L’indagine, condotta mediante interviste sul web, rivela che il 25 % degli studenti aveva utilizzato il mix ED + alcool nei 30 giorni precedenti l’intervista. I consumatori più frequenti erano maschi e di razza bianca, frequentavano palestre ed avevano una età media inferiore rispetto alla media degli intervistati. Gli autori della ricerca ritengono che tali studenti siano esposti ad un aumento dei rischi correlati all’alcool, inclusa la dipendenza, e auspicavano interventi delle autorità regolatorie per ridurre tali rischi.

Oteri A, Salvo F, Caputi AP, Calapai G.
Intake of Energy Drinks in association with alcoholic beverages in a cohort of students of the School of Medicine of the University of Messina
Alcohol Clin Exp Res. 2007; 31: 1677-80.
Lo studio è stato condotto mediante la somministrazione di un questionario contenente domande sull’uso di Energy Drinks da soli o in associazione con alcool. Il questionario è stato somministrato a 500 studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina. Il numero totale di studenti che hanno compilato il questionario è stato di 450. Il 56,9% degli studenti che ha compilato il questionario ha dichiarato di assumere Energy Drinks ed una gran parte di essi lo associa all’alcool. In particolare il 35,8 % di quest’ultimo gruppo aveva associato Energy Drinks ed alcool più di 3 volte nell’ultimo mese. La divisione in due gruppi di utilizzatori, uno che usa in associazione Energy Drinks ed alcool e un altro che usa sia Energy Drinks da solo che in associazione con alcool ha permesso di osservare, attraverso un esame analitico delle risposte fornite al questionario, un uso più frequente dell’associazione nel secondo gruppo. I dati indicano che l’associazione Energy Drinks ed alcool è molto popolare tra gli studenti.

Malinauskas BM, Aeby VG, Overton RF, Carpenter-Aeby T, Barber-Heidal K.
A survey of Energy Drinks consumption patterns among college students
Nutr J. 2007; 6: 35.
Scopo dello studio è stato quello di determinare la prevalenza e la frequenza d’uso di Energy Drinks tra gli studenti universitari degli Stati Uniti con sei diverse motivazioni: per deficit di sonno, per incrementare l’energia, per aiutarsi nello studio, per poter guidare per periodi più lunghi, per poter bere alcool alle feste, per trattare l’hangover. Sono stati anche studiati gli effetti conseguenti all’uso di Energy Drinks. Gli studenti interpellati sono stati 496, di questi il 51% (253) ha riportato di avere consumato più di una lattina al mese negli ultimi sei mesi (definito come utilizzatore di energy drink). La maggioranza degli utilizzatori aveva consumato Energy Drinks per deficit di sonno (67%), per incrementare l’energia (65%), per bere più alcool alle feste (54%). La maggior parte degli utilizzatori consuma una lattina di Energy Drink per trattare le varie situazioni, ma alle feste l’alcool viene comunemente miscelato utilizzando 3 o più lattine (49%). Il 29 % degli utilizzatori era Weekly jolt e coinvolto in incidenti stradali, il 22% riportava episodi di cefalea e il 19% palpitazioni cardiache. Era evidente un effetto dose-dipendente jolt ed episodi di incidenti stradali. Gli autori della ricerca concludono auspicando ulteriori ricerche atte a determinare se gli studenti riconoscano o meno la quantità di caffeina presente e consumata nei vari prodotti che la contengono e gli effetti collaterali associati al suo uso.

Miller KE.
Wired: Energy Drinks, jock identity, masculine norms, and risk taking
J Am Coll Health. 2008; 56:481-9.
Scopo dello studio è stato quello di investigare, attraverso una indagine condotta su 769 studenti universitari, la correlazione tra il consumo di Energy Drinks e la frequenza di alcune caratteristiche sociodemografiche. Il 39% degli intervistati ha dichiarato di avere consumato Energy Drinks nell’ultimo mese. I maschi risultavano essere maggiori consumatori (2.49 d/mese) rispetto alle donne (1,22 d/mese). Gli autori dello studio indicano come il consumo di Energy Drinks si correli positivamente con alcune caratteristiche della personalità che possono rappresentare un segnale di rischio elevato per comportamenti che mettono a repentaglio la salute. Dato che gli studenti universitari consumano frequentemente Energy Drinks gli autori suggeriscono una maggiore attenzione al consumo di tali bevande poichè esso potrebbe rappresentare un comportamento predittivo di disturbi della personalità.

Nagajothi N, Khraisat A, Velazquez-Cecena JL, Arora R, Raghunathan K, Patel R, Parajuli R. Energy Drinks-related supraventricular tachycardia
Am J Med. 2008; 121: e3-4.
La Divisione di Cardiologia del Dipartimento di Medicina Interna del Mount Sinai Hospital di Chicago illustra il caso di una giovane donna che ha manifestato una crisi di tachicardia sopraventricolare in seguito alla ingestione di una bevanda chiamata GNC Speed Shot. A questo proposito è importante segnalare che la ditta produttrice di tale bevanda avverte i consumatori del pericolo che si corre associandola ad altri prodotti contenenti caffeina e suggerisce, nel caso sia la prima volta che la si beve, di consumarne la metà anziché l’intero contenuto della bottiglia. E’ possibile verificare questa informazione al seguente sito: GNC Speed Shot product information. Available at: http://www.gnc.com. Ultimo accesso 10 giugno 2008.

Anderson C, Horne JA.
A high sugar content, low caffeine drink does not alleviate sleepiness but may worsen it
Hum Psychopharmacol. 2006; 21:299-303.
In questo studio è stato messo a confronto un ben noto Energy Drink (42 g di zuccheri, 30 mg di caffeina) nella quantità di 250 ml con un’altra bevanda dal gusto simile ma non contenente zucchero né caffeina. Le bevande sono state somministrate a distanza di una settimana in doppio cieco prima della notte a 10 soggetti ai quali è stato ristretto il periodo di sonno a 5 ore. Sono stati valutati la capacità di contrastare la sonnolenza e i tempi di reazione. Dai risultati, valutati 80 minuti dopo l’assunzione, è emerso che l’Energy Drink utilizzato non contrasta la sonnolenza e rallenta i tempi di reazione.

Conclusioni

Nell’ultimo decennio le vendite degli Energy Drinks sono enormemente cresciute anche in virtù di campagne pubblicitarie che hanno puntato strategicamente e decisamente sul mondo giovanile. Negli USA, ed anche in Italia, i nomi scelti per queste bevande sono ispirati a volte ai fumetti (Daredevil), altre al mondo dello spettacolo (“Rockstar”), altre ancora richiamano il mondo del wrestling (“Tiger Shot”). Sono state anche chiamate con nomi che in maniera neanche velata rimandano alle sostanze d’abuso (“Cocaine”). 
Gli Energy Drinks contengono caffeina e rappresentano un nuovo modo di consumarla, sostituendo alla “vecchia” tazzina una forma di bevanda più appetibile, che fornisce la stessa energia, ma che non produce quella che per molti giovani è una fastidiosa alitosi e che per i meno giovani è il buon gusto del caffè. Questa nuova veste della caffeina ha il pregio (per chi la vende) o il difetto (per chi scrive) di scavalcare tutto che quello che concettualmente si associa alla tossicità della caffeina: in particolare gli effetti sull’apparato cardiovascolare e la potenziale induzione di dipendenza.

Alla luce di quanto è stato detto sopra sarebbe opportuno, allo scopo di proteggere i consumatori, che sui contenitori degli Energy Drinks venisse specificato, oltre alla quantità di caffeina, a quante tazzine di caffè ne corrisponde il contenuto, nonché la controindicazione ad assumerle in associazione ad alcol. Sarebbe inoltre utile proibirne l’uso sotto i 12 anni e in particolari categorie (gravidanze a rischio, allattamento). Tutto ciò andrebbe riportato sulle confezioni e non solo nei siti internet ufficiali delle bevande.

 

 

Comunicato del Ministero del Welfare sull'etichettatura degli energy drinks
4 Agosto 2008 (www.ministerosalute.it/imgs/C_17_comunicati_1762_testo.rtf)ETICHETTE SICURE PER GLI ENERGY DRINK DAL MINISTERO DEL WELFARE 

E' atteso a breve il parere della Commissione Unica Dietetica e Nutrizione. 
Un'etichetta 'di sicurezza' per gli energy drink. La sta studiando il Ministero della Salute, in conseguenza degli allarmi legati al consumo eccessivo di queste bevande. Recentemente, spiega una nota del ministero, "è emersa la problematica dell'uso eccessivo di queste bevande- comunemente presenti sul mercato comunitario, e caratterizzate da un elevato livello di caffeina - e soprattutto della loro associazione con alcool, purtroppo frequente tra i giovani". Dopo una circolare emanata nel 1998, e sempre nell'ambito delle norme comunitarie, il ministero del Welfare "ha sottoposto recentemente all'attenzione della Commissione unica per la dietetica e la nutrizione la problematica legata al consumo di tali drink, soprattutto negli ambienti giovanili, in associazione con bevande alcoliche o super alcoliche". Dal parere della Commissione, "nei limiti consentiti dalla legislazione comunitaria in vigore si stanno valutando specifiche disposizioni di etichettatura per favorire un uso corretto e sicuro dei prodotti in questione". Nel frattempo, aggiunge il ministero, "sono in corso i contatti con le associazioni di categoria per disciplinare, anche su base volontaria, una corretta informazione sul consumo di detti prodotti e sulla pubblicita' al fine di permettere scelte consapevoli legate al loro eccessivo consumo o all'assunzione in contemporanea di alcool".

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