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TERAPIA di SUPPORTO alla chemioterapia antineoplastica

La finalità della terapia sistemica di supporto è di ridurre la sofferenza psico-fisica dei pazienti a seguito delle terapie con farmaci antineoplastici. I chemioterapici hanno infatti due ordini di effetti.

Il primo immediato, dovuto all’impatto acuto dei farmaci con l’organismo (nausea, vomito, diarrea). Per affrontare i sintomi acuti si utilizzano farmaci come antiemetici, ad esempio ondansetron o aprepitant, ma anche glucocorticoidi come il desametasone.

Un secondo ordine effetti tossici, comuni alla maggior parte dei chemioterapici antitumorali, dipende dal fatto che questi farmaci colpiscono, oltre che il tumore, i tessuti sani in attiva proliferazione, tra cui il midollo osseo. E sono dovuti maggiormente alla continua esposizione a queste sostanze. Questo causa:

i) immunodepressione (riduzione del numero delle cellule del sistema immunitario di difesa), che porta a infezioni ricorrenti;

ii) trombocitopenia (carenza del numero di piastrine), che causa facilità alle emorragie

iii) anemia (carenza dei globuli rossi del sangue e quindi di ossigeno trasportato ai tessuti)

Tutti questi effetti sono tenuti sotto controllo dalla somministrazione di filgrastim, G-CSF, che stimola la proliferazione e differenziazione delle cellule del sistema immunitario e da eritropoietina, che stimola la proliferazione delle cellule rosse del sangue e corregge così l’anemia.

Inoltre, antibiotici, antinfiammatori, analgesici e antidepressivi rientrano nella terapia di supporto alla chemioterapia antineoplastica.