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Paziente sintomatico ammalato di Covid-19

Quando una persona viene a contatto con un’altra persona che la contagia, il virus (o il batterio) iniziano a moltiplicarsi in uno o più tessuti della persona contagiata (ad esempio, gola o intestino). L’esito del contagio può essere molto diverso. Infatti la persona può continuare a sentirsi bene (asintomatico) oppure può sentirsi indisposto o, infine, ammalarsi con febbre alta ed altri sintomi rilevanti. Questo dipende da tanti fattori come la carica virale (o batterica), le condizioni atmosferiche e lo stato di salute, le condizioni di vita, l’età e la memoria immunologica del soggetto contagiato.

I sintomi dipendo dal virus o dal batterio infettante. Consideriamo i sintomi del paziente infettato con SARS-CoV-2 che, comunque, sono aspecifici (cioè gli stessi sintomi possono presentarsi in altre infezioni). La sintomatologia che manifesta il paziente con Covid-19 è simile a quella di una brutta influenza con febbre (di solito sui 38°C, presente in quasi tutti i pazienti), tosse (presente in più del 50% dei pazienti) e dispnea, cioè fatica a respirare e affanno (presente in meno del 50% dei pazienti). Altri sintomi frequenti sono mialgia (dolori muscolari), dolori articolari, mal di testa e affaticamento e disfunzioni dell’odorato (anosmia, disosmia) e del gusto (disgeusia), molte  volte associati a perdita dell’appetito. Quindi, semplificando, si può dire che la Covid-19 dà frequentemente una sindrome similinfluenzale associata a disturbi del gusto e dell’odorato. I sintomi gastrointestinali (diarrea, nausea e vomito) interessano meno di un quarto dei pazienti, e gli altri sintomi quali problemi cardiovascolari, neurologici, dermatologici e altri ancora sono ancora più rari (anche se possibili).

La causa più frequente di ricovero è la presenza di dispnea grave e polmonite.

Nel soggetto sintomatico, il virus (o il batterio) è presente nel tessuto contagiato inizialmente (ad esempio, gola) e anche in altri tessuti e organi. Se, quindi, un’altra persona viene in contatto con le goccioline di saliva prodotte dal paziente o con le sue feci, può ammalare. Ovviamente, il paziente sintomatico risulta portatore dell’infezione se effettua test diagnostici (ad esempio, tampone).