Professore Associato di Farmacologia all’Università degli Studi di Perugia. Si occupa dello studio della immunofarmacologia, cioè dei farmaci e delle molecole sperimentali che modulano il sistema immunitario e vengono utilizzati nella cura e prevenzione delle malattie infettive, tumori e autoimmunità. È autore di oltre 150 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.
Da anni, gli integratori alimentari sono utilizzati per svariati motivi nella convinzione che siano prodotti naturali e che, quindi, non facciano male. Oggi parliamo della curcuma con la dottoressa Silvia Di Giacomo, esperta di integratori presso l’Istituto Superiore di Sanità, per capire se queste opinioni sono fondate.
Questo mese ho intervistato il prof. Giuseppe Danilo Norata sui farmaci rivoluzionari che possono essere assunti insieme alle statine per controllare meglio i livelli di colesterolo e la malattia cardiovascolare. Provo a darvi qualche dettaglio, riportando le risposte del prof. Norata alle mie domande.
Esattamente 80 anni fa Albert Hofman scopriva l’LSD, sostanza allucinogena diventata popolare tra gli hippy e i “figli dei fiori” negli anni ‘60. Oggi si parla di LSD e di altre sostanze allucinogene come potenziali terapie in psichiatria. Ne parliamo con il professor Marco Pistis, neurofarmacologo.
Ci sono farmaci che aumentano il rischio di osteoporosi? Quali farmaci possono curare l’osteoporosi? Ci sono novità? E’ possibile che anche gli uomini debbano curarsi? Ne parliamo con la professoressa Alessandra Bitto, farmacologa all’Università di Messina.
Cosa sono i farmaci agnostici usati contro il tumore? Come sono stati trovati? Perché possono essere migliori di quelli più vecchi? Ne parliamo con il Professor Enrico Mini, farmacologo, che nella sua fertile ricerca si è sempre occupato di farmaci antitumorali.
Essere obesi è un problema esclusivamente estetico o questa condizione danneggia la nostra salute? È meglio una dieta drastica o una dieta poco aggressiva? Se sono obeso è colpa mia? Posso prendere farmaci per dimagrire? Ne parliamo con la Professoressa Silvana Gaetani, farmacologa, che da anni si occupa di questi temi.
Durante la pandemia di Covid-19 sono stati approvati nuovi vaccini e nuovi farmaci, abbiamo assistito a novità regolatorie e l’attività di farmacovigilanza è stata particolarmente attiva e sotto i riflettori dell’opinione pubblica. Abbiamo chiesto a tre farmacologi che in questi anni si sono particolarmente impegnati nella lotta contro il Covid-19, quali siano gli insegnamenti che possiamo trarre dalla pandemia.
Recentemente, AIFA ha dato il via libera ai nuovi vaccini contro Omicron che garantiscono una migliore protezione contro l’infezione da SARS-CoV-2 e in particolare dalla COVID-19 grave e dall’ospedalizzazione. Vediamo insieme le risposte ad alcune domande di interesse generale.
L’agenzia europea del farmaco e l’AIFA hanno approvato i vaccini aggiornati contro omicron per combattere più efficacemente il SARS-CoV-2. Sono vaccini proposti per i richiami e portano le informazioni sulle varianti omicron del virus. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Qualche tempo fa, alcuni studi su piccoli campioni hanno ipotizzato che le miocarditi insorte in una piccola parte dei vaccinati con i vaccini anti-COVID-19 fossero conseguenti al vaccino. Più recentemente, studi su campioni più grandi ed eseguiti con maggiore accuratezza hanno valutato il fenomeno. Ecco, in poche parole, le loro conclusioni.
Cosa sono i farmaci agnostici usati contro il tumore? Come sono stati trovati? Perché possono essere migliori di quelli più vecchi? Ne parliamo con il Professor Enrico Mini, farmacologo, che nella sua fertile ricerca si è sempre occupato di farmaci antitumorali.
Cosa sono i farmaci agnostici usati contro il tumore? Come sono stati trovati? Perché possono essere migliori di quelli più vecchi? Ne parliamo con il Professor Enrico Mini, farmacologo, che nella sua fertile ricerca si è sempre occupato di farmaci antitumorali.
Esistono tanti tipi di farmaci antidepressivi. I più usati fanno parte di due famiglie: quella degli SSRI (ad esempio, paroxetina e sertralina) e degli SNRI (ad esempio, dulossetina). Negli ultimi mesi si sono aggiunte molecole importanti con meccanismo d’azione diverso quali, ad esempio, l’esketamina e il brexanolone. Ne parliamo con un esperto della Società Italiana di Farmacologia, il prof. Marco Pistis.
Cos’è che non va nel dialogo tra scienziato e cittadino? È importante comunicare bene le scoperte scientifiche che hanno un impatto sulla nostra salute? I dibattiti sulla pandemia di questi anni ci hanno insegnato qualcosa? È la gente “normale” che non capisce o sono gli scienziati che non si spiegano? Esiste un problema di comunicazione per tutto ciò che riguarda la ricerca scientifica, il valore dei farmaci e la salute di tutti noi? Che ruolo giocano i giornalisti?
Da qualche tempo gli esperti sanno che la risposta ai farmaci di ciascuno di noi dipende da tanti fattori, molte volte trascurati, incluso il sesso e il genere. La professoressa Luigia Trabace, una esperta in materia, spiega perché è fondamentale tenere conto di queste differenze.
Di norma negli articoli di SIF Magazine parliamo di farmaci, soprattutto perché siamo farmacologi e i farmaci sono il nostro pane quotidiano. Oggi però vogliamo parlare di un problema più generale: come mai alcuni si ammalano e altri no dopo infezione con il SARS-CoV-2? Abbiamo tutti saputo di amici e parenti che non si sono ammalati anche di fronte a contagi rilevanti. Cerchiamo di capire perché.
L’acido solfidrico (H2S) è la sostanza responsabile dell’odore di uova marce che emanano certe acque minerali. Le sorgenti di queste acque, chiamate solfuree, sono utilizzate a scopo terapeutico da millenni suggerendo importanti ruoli farmacologici per questo gas naturale. Oggi sappiamo che anche diverse piante, presenti nella nostra dieta e preziose per mantenerci in salute, contengono sostanze che rilasciano acido solfidrico.
Da mesi infuria il dibattito sulla possibilità che chi è vaccinato con vaccini CoViD-19 possa contagiare chi gli vive accanto. In questo articolo cerchiamo di capire se questo è vero e se c’è rimedio a questo problema.
La strategia di utilizzare i vaccini per arginare e sopprimere la pandemia generata dalla diffusione del virus SARS-CoV-2 e, in particolare, la CoViD-19 che ne può conseguire e che è responsabile di una percentuale elevata di decessi sui pazienti infettati, ha portato in evidenza il binomio efficacia e sicurezza dei farmaci.
Dopo gli studi di fase 3 l’efficacia dei vaccini è stata testata sul campo (real-world) in diversi modi e le sorprese non sono mancate. Inoltre, sono ormai chiari gli effetti positivi della vaccinazione nelle regioni dove è rilevante la percentuale di popolazione o di segmenti di popolazione vaccinati. Cerchiamo di capire meglio come si stanno comportando i vaccini, rispondendo ad alcune domande.
La Società Italiana di Farmacologia ha pubblicato un documento a cura di Giuseppe Nocentini e Gianni Sava, sugli effetti avversi dei vaccini anti SARS-CoV-2 prodotti da Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca.
In questa fase della pandemia, dove prevale la discussione sulle vaccinazioni, sul tipo di vaccino da usare e sulla sua sicurezza, il Comitato Bioetico di San Marino ha prodotto un interessante documento intitolato “Copertura vaccinale contro il SARS-COV-2, basi bioetiche per un patto di salute”. Abbiamo intervistato i professori Giorgio Cantelli Forti e Patrizia Hrelia, tra i firmatari del documento.
La scienza dei vaccini ha fatto incredibili passi avanti in questi ultimi anni. Nel caso del SARS-CoV-2, la mobilitazione generale dei ricercatori ha portato a raggiungere risultati importanti in tempi record. Il punto sui vaccini in questo documento a cura di Giuseppe Nocentini e Carlo Riccardi.
Di recente, la stampa ha parlato dell’esistenza di un farmaco nuovo che, con nuovo meccanismo d’azione, è in grado di curare pazienti ospedalizzati con CoViD-19. Un farmaco nato in un laboratorio di Tel Aviv, in Israele, del quale non ci sono molte informazioni nella letteratura scientifica. Difatti, si tratta di un preparato mai usato prima per altre malattie. Cerchiamo di capire come potrebbe salvare la vita ai pazienti affetti dalla CoViD-19
Di questo e della compagine delle figure professionali utili e integrate per definire la terapia dei casi di tumore si discuterà nell’ambito di simposi e di una tavola rotonda, in occasione del 40° Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacologia dal 9 al 13 marzo prossimi. Vediamo, assieme ad alcuni farmacologi, attivamente impegnati nella ricerca in questo campo, di avere qualche anticipazione.
Che differenza c’è tra i vaccini con cui veniamo vaccinati e i vaccini cinese e russo? Come inducono l’immunizzazione? Qual è la loro efficacia? Qualcuno di noi sarà vaccinato anche con questi vaccini?
Che differenza c’è tra il vaccino di Pfizer e quello di Moderna? Che effetti hanno sulla cellula dell’organismo in cui entrano? Come inducono l’immunizzazione? Uno è meglio dell’altro per efficacia e sicurezza?
Le terminologie mediche e farmacologiche sono entrate prepotentemente negli articoli su CoViD-19 e sui vaccini allo studio e il cittadino fatica a capire. I vaccini in sperimentazione sono diversi tra loro? Cosa fanno? Chi ci garantisce che siano sicuri? Cosa sono gli anticorpi neutralizzanti? Che c’entrano i linfociti T coi vaccini? E mille altre domande. Questo glossario, costantemente aggiornato, si offre come strumento per chiarire qualche idea. Abbiamo voluto rendere comprensibili i termini che trovate nel sito SIF Magazine, su internet e sui giornali e che ci parlano dell’immunità di gregge, dei meccanismi d’azione dei vaccini, dei loro effetti a breve e lungo termine.
Sulla base dei dati scientifici pubblicati in questi mesi (Riferimenti bibliografici 1-7) abbiamo preparato una tabella che misura il rischio di contrarre COVID-19 in un Paese come il nostro nel quale c’è un gran numero di soggetti asintomatici o pauci-sintomatici che condividono gli spazi pubblici e diffondono il virus SARS-CoV-2 perché sono portatori/portatrici del virus (ma non sanno di averlo) e anche un piccolo numero di soggetti che, pur stando male, continuano ad andare in giro.
Tra qualche mese avremo a disposizione il vaccino anti-SARS-CoV-2. Funzionerà? E come? Ma, soprattutto, sarà sicuro?
Soprattutto quest’anno, il vaccino anti-influenzale, non solo diminuisce il numero di morti dovuti all’influenza, come fa tutti gli anni ma diventa un atto rilevante per tutta la comunità e per la funzionalità del Servizio Sanitario Nazionale che deve fronteggiare la pandemia da SARS-CoV-2.
Le omissioni della stampa e la tentazione di anticipare l’utilizzo del vaccino creano confusione nell’opinione pubblica.
Probabilmente il vaccino ci permetterà di raggiungere l’immunità di gregge per la COVID-19. Ma, nell’era pre-vaccino, a che punto siamo? Inoltre, il virus si è indebolito?
Le riflessioni sui benefici e i rischi di questa folle corsa al vaccino per prevenire la COVID-19 da parte di chi ci sta lavorando sono diverse dalle dichiarazioni rilasciate da politici in cerca di consenso elettorale.
Il gabesato, un farmaco in grado di ridurre la produzione di citochine infiammatorie e usato per la pancreatite acuta e la coagulazione intravascolare disseminata, può rappresentare uno strumento importante per trattare i pazienti affetti da COVID-19 agendo su tre bersagli contemporaneamente.
In diverse parti del mondo sta iniziando una sperimentazione sul vaccino contro la tubercolosi che potrebbe proteggere dall’infezione da SARS-CoV-2 o diminuire la gravità dell’infezione stessa.
Il complesso iter dall’idea al prodotto: per un nuovo vaccino serve ricerca di base, sperimentazione e budget. Ne vale la pena? Inoltre, chi rischia più di altri se privo di immunità al COVID-19?