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Perché il vaccino contro SARS-CoV-2 non è ancora disponibile?

10 settembre 2020

Perché il vaccino contro SARS-CoV-2 non è ancora disponibile?
Le omissioni della stampa e la tentazione di anticipare l’utilizzo del vaccino creano confusione nell’opinione pubblica.

Ormai da mesi sentiamo parlare di vaccini contro SARS-CoV-2 e ogni giorno veniamo bombardati da notizie relative ad una casa farmaceutica che ha messo a punto un nuovo vaccino anti-SARS-CoV-2 o inizia la sperimentazione di un vaccino anti-SARS-CoV-2.

Ma ancora nessuno bussa a casa nostra proponendoci il vaccino… Cerchiamo di capire come mai e, prima ancora, chiediamoci se vaccinarsi sarà utile.

È utile vaccinarsi contro SARS-CoV-2 quando il vaccino sarà pronto?

Quando avremo a disposizione un vaccino, ritengo che tutti noi dovremo vaccinarci per proteggere noi stessi e chi ci circonda (leggi anche "Siamo vicini all’immunità di gregge per la COVID-19?" e "L’immunità di gregge: riscoprirsi interdipendenti") nella misura in cui questo vaccino sia stato dimostrato essere efficace e sicuro.

I dati che abbiamo avuto in questi mesi sulla risposta dei pazienti che sono guariti e quelli derivanti dalle sperimentazioni sull’uomo sui vaccini ci dicono che è possibile fare un vaccino anti-SARS-CoV-2 efficace1,2.

La scienza dei vaccini ha fatto incredibili passi avanti in questi ultimi anni3 e si è scoperto che i vaccini si possono ottenere in almeno 5 modi diversi, dal punto di vista tecnico (leggi anche "Il nuovo vaccino contro SARS-CoV-2: privilegiamo l’onestà intellettuale ai proclami di parte"). D’altra parte è vero che nessun vaccino è uguale ad un altro e ogni nuovo vaccino deve essere studiato attentamente per capire se è efficace e sicuro.

Cosa s’intende per efficacia di un vaccino?

La domanda non è banale come sembra.

Un primo modo per capire se un vaccino funziona è vedere se vengono prodotti anticorpi contro il virus in chi viene vaccinato e, in particolare, contro una delle proteine di superficie. Dopo aver accertato che il vaccino fa produrre anticorpi, occorre sapere che effetto hanno sul virus e per quanto tempo sono presenti nell’organismo.

Le risposte possibili alla prima domanda sono diverse.

La risposta migliore è che siano protettivi a 360 gradi. Proteggano cioè il soggetto vaccinato dall’ammalarsi e dal permettere la replicazione del virus. Un’altra possibilità (meno appetibile) è che il vaccino non impedisca al soggetto vaccinato di diventare portatore o ammalarsi, ma lo protegga dalle complicazioni dell’infezione (danni d’organo, fino alla morte).

Mentre la prima possibilità partecipa allo stabilirsi dell’effetto gregge, la seconda no (o solo in parte se il soggetto vaccinato infetta altri con minore carica virale). Infine, in qualche caso, gli anticorpi prodotti dall’organismo in risposta al vaccino potrebbero non essere protettivi o, addirittura, favorire la replicazione del virus.

Dunque, dimostrare che il vaccino stimola la produzione di anticorpi è una bella notizia solo a metà, perché poi bisogna capire come funzionano questi anticorpi.

Infine, è importante sapere per quanto tempo gli anticorpi la cui produzione è stata stimolata dal vaccino, sono presenti nell’organismo. Nell’ipotesi che questi anticorpi spariscano rapidamente (diciamo dopo qualche mese), dovremmo concludere che il vaccino non è utile. Se, al contrario, rimanessero in circolo per anni, questo fatto promuoverebbe il vaccino.

Cosa s’intende per sicurezza di un vaccino?

La sicurezza del vaccino è inversamente proporzionale agli effetti avversi che il vaccino dà. Di solito gli effetti avversi del vaccino includono piccole irritazioni nel punto dell’inoculo e, forse, un po’ di rialzo febbrile per qualche giorno.

Inoltre, i vaccini danno effetti avversi gravi in una percentuale estremamente piccola della popolazione, talvolta anche in funzione della tecnologia scelta per produrre il vaccino. Ma ogni vaccino è una storia a parte e la sua sicurezza deve essere valutata attentamente per ciascun vaccino.

Quanti sono i vaccini anti-SARS-CoV-2 in studio?

Il sito del New York Times, aggiornato in tempo reale ci dice che agli inizi di settembre i vaccini in studio sono 1284, un numero impressionante! Altri ci dicono che sono più di 1685. Di questi, 47 sono già in studio sull’uomo: 24 sono in fase 1, 14 in fase 2, 9 in fase 3 e 3 approvati per uso limitato4.

Quando si studia un vaccino, durante la fase 1, oltre a vedere se il vaccino dà reazioni avverse importanti, si vede se il vaccino stimola la produzione di anticorpi. Bisogna però sottolineare che la fase 3 è quella cruciale, perché durante questa fase si vede se il soggetto vaccinato è protetto dall’infezione.

Quando i media ci parlano della sperimentazione di un nuovo vaccino, quasi mai ci dicono di che fase si tratti. Ad esempio, la sperimentazione del vaccino iniziata pochi giorni fa in Italia6, è una sperimentazione di fase 1 che, se tutto andrà bene, porterà ad uno studio di fase 2/3 che inizierà alla fine dell’anno.

Quanto dura uno studio di fase 3?

Lo studio di fase 3 deve reclutare migliaia di soggetti e durare un tempo sufficiente per essere certi che il vaccino protegga dall’infezione per un tempo sufficientemente lungo.

Lo studio è grossolanamente organizzato in questo modo: metà dei soggetti vengono vaccinati (ad esempio, tramite una iniezione) e metà dei soggetti vengono trattati con un placebo (ad esempio, una iniezione di un liquido inerte che non contiene il vaccino).

I soggetti entrati in uno studio di fase 3 non sanno quale trattamento hanno fatto per non influenzare il loro comportamento. Tutti i soggetti vengono monitorati per mesi/anni e così si può capire quanti soggetti trattati col placebo e quanti trattati col vaccino si sono ammalati.

L’ideale (per la sperimentazione) è che moltissimi soggetti trattati col placebo si ammalino e nessun soggetto trattato col vaccino si ammali. Il primo risultato ci dice che il virus circola molto dove abbiamo effettuato lo studio (in questo caso, oggi, è meglio sperimentare il vaccino in Brasile o in India, ad esempio, piuttosto che in Italia) e il secondo risultato ci dice che il vaccino è molto attivo.

Se i soggetti del gruppo placebo si ammalano poco è più difficile valutare l’efficacia del vaccino. Inoltre, se qualche soggetto vaccinato si ammala significa che il vaccino non è attivo su una parte della popolazione. In particolare, potrebbe verificarsi il caso che un gruppo determinato della popolazione (anziani, ad esempio) venga protetto meno bene dal vaccino.

Ma questo si può vedere solo se gli anziani sono stati inclusi nello studio. Insomma, lo studio di fase 3 deve essere fatto su un gran numero di persone, che rappresentino i diversi soggetti/gruppi presenti in una popolazione (maschi/femmine, bambini/giovani/adulti/anziani/molto anziani, le diverse razze, i soggetti affetti dalle principali patologie croniche, i fumatori, ecc.) e per un tempo sufficientemente lungo.

In questo tempo viene valutata l’efficacia ma anche la presenza di effetti avversi rari e particolari, difficilmente rilevabili durante lo studio di fase 1.

Data l’urgenza di disporre di un vaccino, un certo numero di addetti del settore, di opinion maker e di politici lasciano capire che per portare a termine una fase 3 e il successivo processo di autorizzazione all’immissione in commercio siano necessari meno di 6 mesi.

Nostra opinione è che questo tempo sia troppo poco per una serie di motivi: 1) è impossibile che lo studio possa iniziare su migliaia di persone nella stessa settimana o anche nello stesso mese; 2) al termine del periodo d’osservazione i dati devono essere raccolti e 3) devono essere analizzati.

Anche la consegna dei dati analizzati all’autorità regolatoria sanitaria (Food and Drug Administration -FDA- per gli Stati Uniti e European Medicines Agency -EMA- per l’Europa) e l’autorizzazione all’utilizzo del vaccino sulla popolazione da parte dell’FDA/EMA chiede tempo.

Insomma, considerato che certi tempi sono incomprimibili, c’è il rischio che l’osservazione dei soggetti vaccinati sia veramente troppo breve per avere dati certi in generale e, in particolare, sulla durata dell’efficacia e gli effetti avversi a lungo termine.

È pericoloso non sapere se il vaccino è efficace o non lo è?

Si è molto pericoloso.

Si potrebbe ritenere che sia meglio vaccinarsi con un vaccino di cui non si conosce l’efficacia (e quindi potenzialmemte efficace poco o niente) che non vaccinarsi affatto. Ma questa valutazione è sbagliata.

Infatti, il soggetto vaccinato ritiene di essere protetto dall’infezione proprio perché vaccinato e fa cose che non farebbe se sapesse di essere a rischio di contagio.

Quindi, la mancanza di certezze sull’efficacia del vaccino è decisamente pericolosa perché espone i soggetti vaccinati al rischio di ammalare e subire le conseguenze di Covid-19, incluso il danno d’organo e la morte.

Il vaccino può essere somministrato alla popolazione immediatamente dopo la sua approvazione?

Solitamente no, per un motivo molto pratico. Una volta che lo studio su un vaccino dà esito positivo, occorrerà produrre il vaccino su larga scala per ottenere centinaia di milioni di dosi. Questo processo richiede, di solito, anni.

Date le circostanze (pressione politica e finanziamenti), potrebbe richiedere solo alcuni mesi. Fonti certe7 ci suggeriscono che gli Stati Uniti, attraverso la “Operation Warp Speed”, hanno finanziato la produzione di milioni di dosi di vaccino a un certo numero di case farmaceutiche prima che sia stata accertata l’efficacia e la sicurezza di questi vaccini.

Anche l’Unione Europea ha stanziato finanziamenti notevoli per accelerare la distribuzione del vaccino8. Questi finanziamenti faranno certamente guadagnare mesi preziosi ma bisogna vedere se sono sufficienti per permettere l’immisione sul mercato di milioni di dosi il giorno successivo all’approvazione e/o se ne condizioneranno l’approvazione.

Infine, non dimentichiamo che le dosi di vaccino arriveranno alla popolazione scaglionate e, quindi, quando il politico promette il vaccino alla popolazione, diverse volte si dimentica di dire che, inizialmente, il vaccino sarà solo per gruppi selezionati di questa popolazione.

Concludendo…

1)     Le dichiarazioni di Trump relative alla somministrazione del vaccino prima della fine dell’anno9 sembrano più propaganda elettorale che previsioni affidabili dal momento che le prime sperimentazioni di fase 3 in occidente sono iniziate a metà luglio; per essere certi che il vaccino sia efficace e sicuro è necessario più tempo dei 5 mesi annunciati.

2)     Le tempistiche e le dichiarazioni di Putin10 e del governo Cinese11 sono allo stesso livello delle dichiarazioni di Trump, se non peggio, considerando che Putin ha dichiarato di voler distribuire il vaccino ad ottobre, praticamente senza aver effettuato gli studi clinici di fase 3. Inoltre, è discutibile che lo sviluppo dei vaccini russo e cinese sia avvenuto nell’ombra, senza condivisione dei dati preliminari con la comunità scientifica internazionale.

3)     Se le ragioni della politica dovessero accorciare i tempi così come annunciato, questo potrebbe comportare gravi conseguenze per la salute dei cittadini; per questo motivo credo che le tempistiche annunciate siano solo fumo negli occhi per gli elettori.

4)     La posta in gioco è alta. Se l’urgenza di somministrare un vaccino anti-SARS-CoV-2 è motivata, ancor più motivata è la necessità di fare tutto il necessario perché i vaccini approvati ed utilizzati siano con certezza efficaci e sicuri. La credibilità dei farmaci somministrati ogni giorno ai nostri pazienti si basa sulla messa a punto di nuovi farmaci attraverso gli studi clinici descritti (studi clinici di fase 1, 2 e 3) e passi falsi dettati dalla fretta potrebbero avere danni incalcolabili sulla salute dei nostri pazienti e sulla reputazione della medicina come prassi con solide basi scientifiche.

In conclusione, il vaccino anti-SARS-CoV-2 non è ancora disponibile perché occorre fare tutto quello che è necessario per selezionare un vaccino efficace e sicuro. In attesa di essere vaccinati (primavera/autunno 2021), continuiamo a seguire le prassi che abbiamo imparato per minimizzare le probabilità del contagio.

 

Riferimenti bibliografici e sitografici

 

1 https://investors.modernatx.com/news-releases/news-release-details/moderna-advances-late-stage-development-its-vaccine-mrna-1273

2 10.1126/science.abc5312

3 https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)31208-3/fulltext

4 https://www.nytimes.com/interactive/2020/science/coronavirus-vaccine-tracker.html?name=styln-coronavirus&region=TOP_BANNER&block=storyline_menu_recirc&action=click&pgtype=Article&impression_id=466bb4f2-f05d-11ea-931e-7338671ef50e&variant=1_Show

5 https://www.ilpost.it/2020/07/31/vaccino-coronavirus-quando/ 

6 https://www.cnr.it/it/news/9612/inizia-allo-spallanzani-la-sperimentazione-sull-uomo-del-vaccino-italiano-contro-il-covid-19

7 https://www.fastcompany.com/90542670/9-reasons-to-be-optimistic-that-a-covid-19-vaccine-will-be-widely-available-in-2021

8 https://ec.europa.eu/italy/news/20200814_accordo_preliminare_vaccino_it

9 https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2020/09/02/coronavirus-le-autorita-sanitarie-usa-pronti-al-vaccino-in-novembre_eb6633c7-ae8d-4dd7-936e-9f9db2ac2dfb.html

10 https://www.nytimes.com/2020/08/02/world/europe/russia-trials-vaccine-October.html?campaign_id=51&emc=edit_MBE_p_20200803&instance_id=20924&nl=morning-briefing&regi_id=60168601&section=topNews&segment_id=35066&te=1&user_id=a2f64f1dbbfbd643c2c7b58aace3f04b

11 https://www.ilpost.it/2020/08/17/cina-vaccino-coronavirus/  

 

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