Cosa dobbiamo fare per non ammalarci?
Le notizie che riportiamo non sono nuove, anche se alcuni dati e modelli matematici nuovi aggiungono dettagli al quadro generale. Però pensiamo che tenere davanti agli occhi tutto quanto sappiamo, possa ottimizzare i nostri comportamenti.
Come si può vedere dalla tabella, il rischio dipende da alcuni fattori tra i quali, cruciale, è l’indossare correttamente la mascherina, stare all’aperto e mantenere la distanza di sicurezza (alcuni dati suggeriscono che questa distanza sia uguale ad 1 metro, altri 2 metri).
Al chiuso diminuisce il rischio un buon ricambio d’aria e un basso affollamento del locale (rispetto alle dimensioni dello stesso). Il locale, ovviamente, può essere anche casa nostra.
Chi si ammala più facilmente?
Sappiamo che COVID-19 è, di solito, più grave negli anziani, meno grave negli adulti e ancora meno grave nei giovani e nei bambini (tranne eccezioni che purtroppo esistono). Sappiamo anche che la gravità dipende anche dalle comorbidità e dall’essere maschi. Quindi le categorie a rischio devono stare ancora più attente a non contrarre COVID-19.
Esistono però alcuni dati e alcune suggestioni che ci suggeriscono che più è alta la carica virale (il numero di virus entrati nel nostro corpo) quando il soggetto ha comportamenti a rischio peggiore è la gravità della malattia.8,9
Il contagio potrebbe avvenire non solo in un solo momento ma anche in più momenti vicini (diciamo 1-2 giorni) per cui più di un comportamento a rischio potrebbe aumentare la carica virale. Ad esempio, tanti medici ed infermieri si sono ammalati e sono morti anche se non anziani.
L’esempio più clamoroso riguarda il giovane medico cinese che ha denunciato al mondo l’esistenza della pandemia e che, per quanto giovane, è morto a seguito degli stretti rapporti non protetti con i pazienti.
Apri l'immagine della tabella in un'altra scheda (per ingrandirla) e controlla in quale identikit ti immedesimi, a seconda dei tuoi comportamenti.
Riferimenti bibliografici e sitografici
1 https://doi.org/10.1136/bmj.m3223
2 https://doi.org/10.1038/s41598-019-38808-z
3 https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)31142-9
4 https://doi.org/10.1073/pnas.2012156117
5 https://doi.org/10.1038/s41598-020-72798-7
6 https://doi.org/10.1073/pnas.2011889117