Chimico, specialista in Farmacologia e Tossicologia clinica e Ricercatrice a tempo determinato di tipo B (RTD-B) presso l'Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche. Si occupa di farmacologia oculare, e in particolare dello sviluppo preclinico di farmaci oftalmici, tramite l'integrazione di approcci in-silico, in-vitro e in-vivo.
Questa non è una patologia che danneggia la salute o accorcia la vita ma, a livello psicologico, l’impatto può essere rilevante. Per questo esistono farmaci che riducono i danni estetici che provoca.
La telemedicina, cioè le più disparate tecnologie digitali incluse le terapie digitali, permettono di effettuare a distanza interventi sulla salute e sull’assistenza medica. Si tratta di innovazioni per ampliare gli interventi in campo medico e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Negli Stati Uniti, la dipendenza da oppioidi ha causato quasi 100 mila morti per overdose nel 2020. Per questo si parla di un’epidemia, già verificatasi negli anni novanta, in crescendo nei primi anni 2000, recentemente riproposta dopo l’epidemia da SARS-CoV2. Ma il fenomeno è isolato al Nord America? Cosa succede in Italia?
La bronchiolite è un’infezione delle vie aeree inferiori che colpisce soprattutto i bambini sotto i due anni. E’ una patologia virale causata, nella maggior parte dei casi, dal virus respiratorio sinciziale ma anche da altri virus come i virus influenzali e parainfluenzali. Vediamo come la bronchiolite può essere trattata e, in alcuni casi, prevenuta.
I vaccini hanno ampiamente dimostrato la capacità di prevenire le malattie infettive che possono mettere a rischio la vita ed il regolare sviluppo del bambino. Gli studi clinici e la sorveglianza sanitaria hanno ampiamente valutato la sicurezza stabilendo che i benefici derivanti dalla vaccinazione superano di gran lunga i rischi di effetti collaterali lievi.
La vita in comunità (nido, asilo, scuola dell’infanzia ed elementare) espone inevitabilmente i bambini al rischio di ammalarsi di malattie infettive e certi bambini si ammalano con maggiore frequenza rispetto ad altri. Tuttavia, è possibile migliorare le loro difese immunitarie tramite l’utilizzo di farmaci o integratori: vediamo insieme quali.
Le micosi sono infezioni causate da funghi microscopici: possono essere superficiali (per esempio sulle mucose e la cute) o profonde (quando interessano uno o più organi interni). Generalmente le micosi profonde colpiscono di preferenza i soggetti immunodepressi o con gravi patologie polmonari come la fibrosi cistica o la polmonite da CoViD-19. Per queste micosi ci sono i farmaci antimicotici. Vediamo insieme quali e come funzionano.
A 40 anni dalla sua identificazione, l’AIDS è diventata una malattia cronica grazie alle terapie farmacologiche; tuttavia, il virus non è scomparso e oggi di HIV e AIDS si parla poco. Rispetto al passato, i soggetti sieropositivi o con la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) possono accedere a numerosi farmaci che permettono di gestire l’infezione, dalla trasmissibilità al controllo della viremia e fino alla fase terminale dell’infezione da HIV, cioè l’AIDS conclamato. L’armamentario dei farmaci per la lotta contro l’AIDS si è di recente arricchito di una nuova molecola, il cabotegravir che, in associazione alla rilpivirina, permette di ridurre la frequenza di assunzione della terapia contro l’HIV da quotidiana a mensile o bimestrale.
Le patologie proliferative della retina in passato erano considerate una delle cause principali di cecità irreversibile. Queste patologie venivano trattate dall’oculista con chirurgia laser, ma con scarsi risultati. A meno di 20 anni dall’autorizzazione del primo farmaco, il trattamento di queste patologie è completamente cambiato ed oggi le patologie proliferative della retina non sono più una minaccia per la vista!
Di recente, la stampa ha parlato dell’esistenza di un farmaco nuovo che, con nuovo meccanismo d’azione, è in grado di curare pazienti ospedalizzati con CoViD-19. Un farmaco nato in un laboratorio di Tel Aviv, in Israele, del quale non ci sono molte informazioni nella letteratura scientifica. Difatti, si tratta di un preparato mai usato prima per altre malattie. Cerchiamo di capire come potrebbe salvare la vita ai pazienti affetti dalla CoViD-19
Il dolore fisico è la sensazione spiacevole che può presentarsi a seguito di uno stimolo esterno, di un trauma, di un intervento chirurgico o di una patologia. I primi tentativi dell’eliminazione del dolore sono riconducibili a reperti ossei preistorici, come prova di azioni antidolorifiche da parte dei “guaritori”. Sono serviti millenni per arrivare a farmaci efficaci e sicuri. Ma la ricerca farmacologica lavora ancora incessantemente, vediamo perché. “Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa”. F. Kahlo
Il glaucoma è una patologia caratterizzata da un danno al nervo ottico. Il glaucoma, per le sue caratteristiche, è definito come il ladro silenzioso della vista. Se non diagnosticato e trattato in tempo, il glaucoma può portare alla perdita irreversibile della vista. Oggi abbiamo a disposizione farmaci utili ma è necessaria una stretta collaborazione tra paziente ed oculista per una maggiore efficacia della terapia.