Come funzionano i vaccini?
I vaccini hanno il compito di immunizzarci, ovvero, di creare in maniera preventiva delle difese in grado di proteggerci dalle malattie infettive, sfruttando un processo fisiologico l’immunizzazione (attiva o passiva). Alcune volte l’immunizzazione si ottiene con piccole quantità del microorganismo inattivato o ucciso; altre volte si usano delle porzioni del microrganismo contro cui si vuole attivare la difesa immunitaria. Fatta la vaccinazione, se il bambino verrà a contatto con il microrganismo per cui è stato vaccinato, non svilupperà la malattia o la svilupperà in maniera lieve.
In genere i vaccini sono diretti contro i virus, come ad esempio il virus che causa il morbillo, oppure contro i batteri, come ad esempio lo pneumococco che causa gravi infezioni polmonari.
Che benefici portano i vaccini?
I vaccini sono in grado di prevenire le malattie infettive che un tempo erano in grado di uccidere o comunque causare un danno severo ai neonati e ai bambini ma anche negli adulti. Per esempio, prima dell’introduzione del vaccino nel 1963, il morbillo si è stimato causasse 2.6 milioni di morti ogni anno. Dalla introduzione del vaccino, i decessi globali per morbillo sono diminuiti del 73%1. Ma l’esempio più evidente è forse quello del vaccino per la poliomielite, malattia mortale causata da un virus completamente debellato grazie alla vaccinazione. Più recentemente abbiamo il vaccino contro il papilloma virus che riduce in maniera notevole l’incidenza dei tumori della cervice uterina.
Quali sono invece i rischi legati alle vaccinazioni?
Come per tutti i farmaci anche nel caso dei vaccini si parla di effetti collaterali che, in questo caso, sono generalmente lievi e consistono in arrossamento e gonfiore al sito di iniezione oppure febbre di basso grado trattabile con il paracetamolo. Questi effetti scompaiono nel giro di uno o due giorni. Gli effetti collaterali gravi, come le reazioni allergiche, sono molto rari.
I vaccini possono sovraccaricare il sistema immunitario?
No, i vaccini non sovraccaricano il sistema immunitario2. Ogni giorno, il sistema immunitario di un bambino sano incontra migliaia di microorganismi ed il suo sistema immunitario reagisce attivando gli opportuni meccanismi di difesa. Pertanto, anche la somministrazione di più vaccinazioni in un giorno non costituisce alcun sovraccarico per il sistema immunitario.
Quindi il bilancio rischio/beneficio è a favore della vaccinazione?
I benefici legati alla prevenzione delle malattie infettive sono di molto superiori rispetto ai possibili effetti collaterali delle vaccinazioni per i bambini3. Le uniche eccezioni sono i casi in cui il bambino soffra di gravi malattie come il cancro o di malattie che riguardano il sistema immunitario, oppure abbia particolare una suscettibilità a sviluppare una grave reazione allergica.
È vero che i vaccini possono causare l’autismo?
Assolutamente no. Gli studi scientifici hanno escluso definitivamente la presenza di un qualsiasi legame tra l’autismo e le vaccinazioni2. Né i componenti di microorganismi (gli antigeni) né gli eccipienti contenuti nel vaccino, causano autismo. Il componente più incriminato, il thimerosal, una sostanza a base di mercurio che in passato veniva utilizzata per prevenire la contaminazione delle fiale di vaccino da parte dei germi come batteri o funghi, è stato completamente scagionato. In ogni caso, questo composto non viene utilizzato da più di 10 anni come ingrediente dei vaccini.
Quando vanno somministrati i vaccini?
Il Ministero della Salute ha redatto un calendario vaccinale, all’interno del Piano Nazionale Prevenzione, che indica le finestre in cui si devono effettuare le vaccinazioni4, 5.
E il vaccino per la COVID-19? È sicuro per il bambino?
Attualmente per la vaccinazione contro il virus SARS-CoV2 è possibile utilizzare il vaccino BNT162b2 COVID-19 (mRNA) prodotto da Pfizer-BioNTech (Comirnaty). Il vaccino ha ottenuto l’approvazione per la fascia d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni, con formulazione e dosaggio specifici per i bambini. Come per l’adulto la somministrazione viene effettuata attraverso l’iniezione di due dosi nel deltoide a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. Gli studi clinici che hanno portato all’approvazione del vaccino nella popolazione pediatrica e i dati di farmacovigilanza hanno dimostrato l’efficacia del vaccino e la sua sicurezza. Va tuttavia ricordato che sebbene i ricoveri per COVID-19 siano aumentati nella fascia d’età 5-11 in linea con i tassi di casi in tutte le fasce di età, la severità della malattia di COVID-19 nei bambini è generalmente lieve con un esito clinico favorevole.
Bibliografia e sitografia
1. Dati sul morbillo sul sito dell’OMS (en. World Health Organization)
2. Società Italiana di Pediatria – Decalogo antibufale sui vaccini
3. SIF position paper sulle vaccinazioni