Università degli Studi di Milano
Il fenomeno della carenza di farmaci è un problema e una sfida per i sistemi sanitari di tutto il mondo con un impatto significativo sui pazienti. Questo articolo esplora le principali cause dietro la carenza di farmaci, fornendo una visione complessiva delle dinamiche che influenzano la disponibilità dei medicinali.
Dopo un infarto del miocardio, c’è la necessità di trattare i pazienti per prevenire ulteriori attacchi cardiaci. Per far questo si usano farmaci diversi il cui scopo è di ridurre il rischio di ulteriori complicazioni e di migliorare la sopravvivenza. Vediamo insieme di che farmaci si tratta.
Parliamo di sostanze con attività psicotropa simile a quella delle comuni sostanze di abuso, ma più potenti e estremamente più pericolose. Queste sostanze “viaggiano” al limite tra legalità ed illegalità e la loro precoce identificazione e registrazione rappresenta un’importantissima sfida di salute pubblica.
I vaccini hanno ampiamente dimostrato la capacità di prevenire le malattie infettive che possono mettere a rischio la vita ed il regolare sviluppo del bambino. Gli studi clinici e la sorveglianza sanitaria hanno ampiamente valutato la sicurezza stabilendo che i benefici derivanti dalla vaccinazione superano di gran lunga i rischi di effetti collaterali lievi.
La vita in comunità (nido, asilo, scuola dell’infanzia ed elementare) espone inevitabilmente i bambini al rischio di ammalarsi di malattie infettive e certi bambini si ammalano con maggiore frequenza rispetto ad altri. Tuttavia, è possibile migliorare le loro difese immunitarie tramite l’utilizzo di farmaci o integratori: vediamo insieme quali.
I farmaci antinfiammatori non steroidei o FANS sono tra i farmaci più utilizzati al mondo. Oltre a ridurre il processo infiammatorio sono anche utilizzati per la febbre ed il dolore. I FANS sono una classe di farmaci con molti principi attivi, diversi tra di loro ma con caratteristiche farmacologiche comuni. Vediamo di che si tratta.
Parliamo di sostanze con attività psicotropa simile a quella delle comuni sostanze di abuso, ma più potenti e estremamente più pericolose. Queste sostanze “viaggiano” al limite tra legalità ed illegalità e la loro precoce identificazione e registrazione rappresenta un’importantissima sfida di salute pubblica.
A 40 anni dalla sua identificazione, l’AIDS è diventata una malattia cronica grazie alle terapie farmacologiche; tuttavia, il virus non è scomparso e oggi di HIV e AIDS si parla poco. Rispetto al passato, i soggetti sieropositivi o con la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) possono accedere a numerosi farmaci che permettono di gestire l’infezione, dalla trasmissibilità al controllo della viremia e fino alla fase terminale dell’infezione da HIV, cioè l’AIDS conclamato. L’armamentario dei farmaci per la lotta contro l’AIDS si è di recente arricchito di una nuova molecola, il cabotegravir che, in associazione alla rilpivirina, permette di ridurre la frequenza di assunzione della terapia contro l’HIV da quotidiana a mensile o bimestrale.
Gli anticoagulanti sono farmaci molto utilizzati nella pratica clinica, dalla fibrillazione atriale alla prevenzione della trombosi post-operatoria e alla prevenzione dell’ictus. Tra questi, l’eparina e i suoi analoghi si sono dimostrati efficaci anche nel ridurre alcune gravi complicanze della CoViD-19.