La vita in comunità è un ricettacolo di malattie
L’ingresso del bambino in una comunità (nido, asilo, scuola) al di fuori del nucleo famigliare implica inevitabilmente l’esposizione ad agenti infettivi di natura virale o batterica. Le infezioni respiratorie più comuni sono causate sia da virus sia da batteri.
E’ normale che mio figlio si ammali così spesso?
Certi malanni stagionali non possono essere evitati, ed è impensabile che un bambino frequentando l’asilo-nido o la scuola non si ammali. Ci sono però alcuni bambini che sono soggetti più di altri ad infezioni respiratorie ricorrenti.
Ma quanto spesso si deve ammalare un bambino per ritenere che necessiti di un’attenzione (e forse di un intervento) da parte del pediatra?
Secondo l’età del bambino, è stato identificato un numero di infezioni respiratorie annuali che possono essere ritenute accettabili per quella specifica fascia d’età, oltre questo limite il pediatra può ritenere opportuno proporre una terapia adeguata, di norma con farmaci immunomodulatori1.
Quali immunomodulatori possono essere utilizzati nei bambini?
In Italia l’unico immunomodulatore che può essere prescritto ai bambini sopra i tre anni d’età è il pidotimod. La Società Italiana di Pediatria raccomanda l’utilizzo del pidotimod nelle infezioni respiratorie ricorrenti nei bambini. Pidotimod sembra avere una buona efficacia ma il costo deve essere sostenuto dai genitori, perché il farmaco non è rimborsabile. Un’altra possibilità è rappresentata dai medicinali a base di lisati batterici, come OM-85, consigliati già dal primo anno d’età per prevenire le infezioni respiratorie. I medicinali a base di lisati batterici, contengono componenti inattive dei batteri capaci di stimolare il sistema immunitario ma senza causare un’infezione1.
Esistono anche integratori per stimolare le difese immunitarie nei bambini?
Si, i pediatri potrebbero prescrivere integratori alimentari come le vitamine A, E, D e C2. Anche quelli che contengono oligoelementi come lo zinco, il rame e il ferro possono avere un ruolo modulatore del sistema immunitario. Normalmente, vitamine ed oligoelementi vengono assunti ed assorbiti in quantità adeguata dai bambini – e dagli adulti – attraverso un’alimentazione bilanciata che soddisfa pienamente i bisogni dell’organismo. Pertanto, gli integratori dovrebbero essere assunti solo qualora il pediatra si accorga di sintomi di carenze da alimentazione inadeguata o da altre cause. La vitamina D sembra essere efficace in bambini malnutriti e/o provenienti da contesti socioeconomici problematici3. Per tutti gli altri integratori, gli studi clinici e le meta-analisi non hanno dimostrato alcuna efficacia nella prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti1.
E gli integratori a base di sostanze vegetali?
Esistono integratori che contengono sostanze di origine vegetale come il beta-glucano e l’echinacea4. I principi attivi dell’echinacea ai quali sono attribuiti gli effetti immunostimolanti sono i derivati dell’acido caffeico, diversi polisaccaridi e alchilamidi. Però l’echinacea è controindicata in bambini sotto i 12 anni d’età perché può indurre reazioni allergiche anche gravi. Altri integratori possono contenere pelargonio, ricco in tannini e flavonoidi, controindicati sotto i sei anni d’età. Anche per gli integratori a base di sostanze naturali (fitoterapici), gli studi clinici a disposizione sono pochi o inconclusivi in merito alla loro efficacia per la prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti1.
Si possono prevenire le infezioni respiratorie ricorrenti con i vaccini?
Il ruolo della vaccinazione è essenziale per la prevenzione delle infezioni5,6. Sebbene non esistano vaccini per tutte le infezioni respiratorie che possono colpire i bambini, la vaccinazione antinfluenzale (trivalente e quadrivalente) e quella antipneumococcica sono raccomandate da molte linee guida internazionali fin dal sesto mese di vita. Infatti, lo Streptococcus pneumoniae è uno dei batteri che causa più frequentemente otiti e polmoniti. Le vaccinazioni anti-influenzale e anti-pneumococcica prevengono le infezioni respiratorie associate al virus influenzale annuale e ai ceppi di pneumococco inclusi nel vaccino. Queste vaccinazioni non sono obbligatorie, ma i pediatri di libera scelta e dei centri vaccinali le raccomandano sulla base dei dati di sicurezza ed efficacia relativi al loro uso1.
Cosa possiamo concludere?
La raccomandazione generale è che ogni specifico caso debba essere valutato dal medico il quale, sulla base delle scelte disponibili, delle necessità e delle condizioni del piccolo paziente, prenderà una decisione sull’opportunità e sul tipo della specifica terapia da assumere.
Bibliografia e sitografia
- Consensus paper per la prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti
- Vitamina C: CoViD-19 o no, c’è davvero bisogno di assumerne oltre la dieta?
- Vitamina D: una sostanza importante per le ossa, ma non solo...
- Echinacea: la pianta sacra agli Indiani d’America con proprietà curative
- Vaccino influenzale? Quando, come e perché!
- Position paper SIF sui vaccini