Cosa è la bronchiolite? Chi colpisce?
La bronchiolite è un’infezione virale, causata principalmente dal virus respiratorio sinciziale (VRS), ma anche da altri tipi di virus come, ad esempio, i virus influenzali. La fase iniziale di questa infezione che colpisce principalmente i bambini sotto i 2 anni, si manifesta con i tipici sintomi del raffreddore: naso che cola, febbre e tosse. In seguito, possono insorgere difficoltà respiratorie, riconoscibili con aumento della frequenza respiratoria, labbra viola, tosse catarrosa o respiro sibilante.1
Come si gestisce l’infezione?
Generalmente, i sintomi sono lievi e la maggior parte dei casi si risolve in pochi giorni. Comunemente, la bronchiolite può essere gestita a casa seguendo le raccomandazioni del pediatra di libera scelta. Tuttavia, se le difficoltà respiratorie aumentano, se il bambino non prende più poppate, è letargico o cianotico o presenta anche altre patologie, può essere necessario il ricovero in ospedale.2
Come si cura la bronchiolite?
Il trattamento consiste principalmente in misure di supporto per assicurare una buona idratazione sia a casa sia in ospedale. In caso di ricovero ospedaliero si ricorre anche ad un supporto respiratorio mediante ossigenoterapia.
E la terapia farmacologica, si usa?
Solo in casi particolari. Si ricorre al farmaco antivirale ribavirina solo se i pazienti sono gravemente immunodepressi e l’infezione è grave. Gli antibiotici non servono e si somministrano solo in presenza di sovrainfezioni batteriche, eventi che si verificano molto raramente. Anche i farmaci cortisonici sono utili solo in alcuni casi, limitati a neonati o a bambini con patologie precedenti alla bronchiolite. Il salbutamolo, un broncodilatatore utile in caso di asma, ha una dubbia efficacia (per esempio il suo uso non accelera la dimissione dall’ospedale) e il suo utilizzo routinario non è raccomandato.
Bronchiolite, meglio prevenire che curare!
È possibile limitare il contagio della bronchiolite attraverso la sterilizzazione di biberon e ciucci e tramite la pulizia di tutte le superfici con cui è a contatto il bambino. Inoltre, ai bambini ad alto rischio di complicanze gravi, per esempio i nati prematuri o con malattie cardiache congenite, è possibile somministrare palivizumab, un anticorpo monoclonale diretto specificamente contro il virus respiratorio sinciziale. Il palivizumab agisce attraverso un meccanismo di immunizzazione o immunoprofilassi passiva e viene somministrato una volta al mese, solitamente per un totale di cinque volte, cercando di coprire la stagione di maggiore circolazione del virus, cioè da novembre ad aprile. I suoi effetti collaterali più comuni sono febbre, diarrea, nervosismo e reazioni nel sito di iniezione.2
Il palivizumab è la soluzione per la prevenzione di massa?
No, si tratta di un trattamento costoso e riservato a bambini ad alto rischio. La vera prevenzione della bronchiolite, oltre alle pratiche igieniche, potrà essere ottenuta con la somministrazione di un vaccino, al momento non ancora disponibile. Diversi vaccini sono in fase di sviluppo per la protezione dall’infezione da virus respiratorio sinciziale, tra cui anche vaccini da somministrare alle madri nell’ultimo trimestre della gravidanza, come avviene ad esempio con il vaccino per la pertosse.3, 4
Bibliografia
1Manuale MSD https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/pediatria/varie-infezioni-virali-nei-lattanti-e-nei-bambini/infezioni-da-virus-respiratorio-sinciziale-e-da-metapneumovirus-umano
2Manti S, Staiano A, Orfeo L, et al. UPDATE - 2022 Italian guidelines on the management of bronchiolitis in infants. Ital J Pediatr. 2023 Feb 10;49(1):19. doi: 10.1186/s13052-022-01392-6. PMID: 36765418;
3Domachowske JB, Anderson EJ, Goldstein M. The future of respiratory syncytial virus disease prevention and treatment. Infect Dis Ther 10(Suppl 1):47–60, 2021. doi: 10.1007/s40121-020-00383-6
4Esposito S, Bahaa Abu Raya, Eugenio Baraldi et al. RSV Prevention in All Infants: Which Is the Most Preferable Strategy? Front Immunol. 2022. PMID: 35572550