Professore ordinario di Farmacologia. E’ stato presidente delle strutture scientifiche, direttore del dipartimento di Scienze Biomediche e vicedirettore del dipartimento di Scienze della Vita all’Università di Trieste. Interessi scientifici e culturali nello sviluppo di farmaci antitumorali innovativi anche basati su proprietà immunomodulanti. Autore di 14 brevetti e di oltre 280 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.
La pandemia scatenata dal virus SARS-CoV-2 ha messo in evidenza quanto siamo ancora deboli di fronte a una emergenza sanitaria che pone gravi problemi sulla salute di tutti i cittadini. All’improvviso ci siamo accorti che non siamo preparati per affrontare una malattia sconosciuta come la CoViD-19.
Questo articolo di SIF Magazine affronta un tema diverso, complicato e anche terribile. Diverso perché non si occupa direttamente di farmaci, complicato perché affronta temi complessi, terribile perché deve parlare di un uomo che ha dato molto alla comunicazione della scienza in generale e a quella della SIF in particolare e che ci ha lasciati prematuramente. Parleremo di chi era e di cosa è stato Marco Pivato.
Lo chiediamo alla prof. Carla Ghelardini dell’Università di Firenze e segretaria della Società Italiana di Farmacologia.
Da mesi infuria il dibattito sulla possibilità che chi è vaccinato con vaccini CoViD-19 possa contagiare chi gli vive accanto. In questo articolo cerchiamo di capire se questo è vero e se c’è rimedio a questo problema.
In questi giorni il Prof. Gianluca Trifirò, Professore Ordinario di Farmacologia all’Università di Verona e componente del comitato della sezione di Farmacologia Clinica della Società Italiana di Farmacologia, ha assunto il ruolo di coordinatore per l’Italia, del progetto europeo di monitoraggio dei vaccini contro il COVID19, denominato Vaccine Covid Monitor. In questa intervista sentiremo dal coordinatore di cosa si tratta e analizzeremo con altri esponenti della Società Italiana di Farmacologia, il peso e l’attenzione data dalla società scientifica alla gestione della sicurezza vaccinale nel nostro Paese.
La strategia di utilizzare i vaccini per arginare e sopprimere la pandemia generata dalla diffusione del virus SARS-CoV-2 e, in particolare, la CoViD-19 che ne può conseguire e che è responsabile di una percentuale elevata di decessi sui pazienti infettati, ha portato in evidenza il binomio efficacia e sicurezza dei farmaci.
Dopo gli studi di fase 3 l’efficacia dei vaccini è stata testata sul campo (real-world) in diversi modi e le sorprese non sono mancate. Inoltre, sono ormai chiari gli effetti positivi della vaccinazione nelle regioni dove è rilevante la percentuale di popolazione o di segmenti di popolazione vaccinati. Cerchiamo di capire meglio come si stanno comportando i vaccini, rispondendo ad alcune domande.
La Società Italiana di Farmacologia ha pubblicato un documento a cura di Giuseppe Nocentini e Gianni Sava, sugli effetti avversi dei vaccini anti SARS-CoV-2 prodotti da Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca.
In questa fase della pandemia, dove prevale la discussione sulle vaccinazioni, sul tipo di vaccino da usare e sulla sua sicurezza, il Comitato Bioetico di San Marino ha prodotto un interessante documento intitolato “Copertura vaccinale contro il SARS-COV-2, basi bioetiche per un patto di salute”. Abbiamo intervistato i professori Giorgio Cantelli Forti e Patrizia Hrelia, tra i firmatari del documento.
I bambini non sono semplicemente degli adulti più piccoli, anzi. Il loro organismo è in rapida evoluzione, dalla fase neonatale alla adolescenza, con un continuo e progressivo sviluppo di tutte le sue funzioni, fino alla “maturazione” completa dell’età adulta. La risposta ai farmaci deve tener conto di questa evoluzione e i pazienti pediatrici richiedono che i farmaci dedicati a questi pazienti abbiano adeguate caratteristiche di efficacia e sicurezza. In questa intervista chiediamo ai farmacologi della SIF che fanno parte del GdL in Farmacologia Pediatrica di fare il punto su alcuni aspetti cruciali della Farmacologia Pediatrica.
Il dolore fisico è la sensazione spiacevole che può presentarsi a seguito di uno stimolo esterno, di un trauma, di un intervento chirurgico o di una patologia. I primi tentativi dell’eliminazione del dolore sono riconducibili a reperti ossei preistorici, come prova di azioni antidolorifiche da parte dei “guaritori”. Sono serviti millenni per arrivare a farmaci efficaci e sicuri. Ma la ricerca farmacologica lavora ancora incessantemente, vediamo perché. “Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa”. F. Kahlo
La vitamina C, un composto organico che fa parte delle sostanze essenziali per lo svolgimento di diverse funzioni vitali delle nostre cellule è, come tutte le vitamine, una sostanza che l’uomo non è in grado di produrre autonomamente e per questo viene assunta con gli alimenti nei quali è spesso presente. La sua presenza nell’uomo è perfettamente bilanciata in funzione delle necessità e solo in determinate circostanze è richiesta una aggiunta supplementare oltre la normale dieta. È una sostanza le cui proprietà chimiche ci sono di aiuto, per esempio, per sostenere il sistema immunitario quando deve affrontare delle infezioni o c’è necessità di risolvere delle infiammazioni.
L’idrossiclorochina (HCQ) è stata proposta con lo scopo principale di prevenire le complicanze della CoViD-19. Ma funziona questo farmaco e, se si, quanto? Dipende dal tipo di paziente o dalla dose somministrata? L’esame degli studi che l’hanno utilizzata permette di dimostrare una efficacia certa?
Il gabesato, un farmaco in grado di ridurre la produzione di citochine infiammatorie e usato per la pancreatite acuta e la coagulazione intravascolare disseminata, può rappresentare uno strumento importante per trattare i pazienti affetti da COVID-19 agendo su tre bersagli contemporaneamente.
Si è diffusamente parlato, in questi mesi, di centinaia di persone guarite dal nuovo coronavirus. Esistono quindi farmaci che riescano a contrastare la proliferazione del virus nei pazienti infetti?