Perché molti pazienti diabetici sono anche ipertesi?
L'ipertensione arteriosa è una condizione molto comune nei pazienti affetti da diabete di tipo 2, con una prevalenza che varia tra il 50% e l'80%. Questa alta prevalenza nei pazienti diabetici è dovuta ad alterazioni del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS), che solitamente rappresentano la principale causa di alterazioni della pressione arteriosa. Contrariamente a quanto si osserva nella popolazione generale, l’ipertensione tra i pazienti diabetici è più frequente nelle donne1.
Perché i beta-bloccanti andrebbero assunti con cautela dai pazienti diabetici?
Alcuni farmaci anti-ipertensivi come i beta-bloccanti dovrebbero essere usati con cautela nei pazienti diabetici. Questi farmaci possono inibire il rilascio di glucosio dal fegato, aumentando quindi il rischio di episodi ipoglicemici prolungati, ma potrebbero anche prevenire la tachicardia che solitamente è un sintomo dell’ipoglicemia.
Quali pazienti diabetici possono fare uso di betabloccanti?
L’uso dei beta-bloccanti è ristretto a casi particolari di pazienti diabetici con un'ipertensione particolarmente resistente ad altre terapie. Per questi casi specifici, tra i beta-bloccanti che possono essere utilizzati uno dei più sicuri è il nebivololo che non ha effetti sulla glicemia2.
Cosa fare quindi per il paziente diabetico?
La gestione dell'ipertensione nel paziente diabetico inizia con modifiche dello stile di vita, come un'alimentazione equilibrata, l'attività fisica regolare e la riduzione del consumo di sale. Se questi interventi non sono sufficienti, si procede con la terapia farmacologica.
Quali sono i farmaci di prima scelta?
I farmaci di prima scelta sono gli ACE inibitori. In caso di resistenza a questi trattamenti farmacologici, si può considerare l’uso di un antagonista per il recettore dei mineral corticoidi (MRA), come il finerenone. Inoltre, si possono utilizzare alcuni farmaci per il diabete, come gli inibitori SGLT2 e gli agonisti del recettore per il GLP-1, che hanno dimostrato benefici nel controllo della pressione arteriosa e nella riduzione del rischio cardiovascolare1.
Esiste un’unica “pillola” per il trattamento dell’ipertensione nel paziente diabetico?
Si, si tratta di un’associazione di due principi attivi, perindopril (ACE inibitore) e indapamide (diuretico non tiazidico). Lo studio clinico ADVANCE, insieme ad altri studi di “follow-up”, ha dimostrato una riduzione significativa della pressione arteriosa e del rischio cardiovascolare nei pazienti con funzionalità renale preservata. Inoltre, questo trattamento associato ad uno stretto controllo glicemico diminuisce in maniera significativa la mortalità, associata al rischio cardiovascolare, nei soggetti trattati3.
Bibliografia:
- Jia G and Sowers J.R. Hypertension in Diabetes: An Update of Basic Mechanisms and Clinical Disease. Hypertension. 2021 Nov;78(5):1197-1205. doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.121.17981.
- Farmacologia. Principi di base ed applicazioni terapeutiche. F. Rossi, V. Cuomo, C. Riccardi. V edizione.
- Wang N, Chalmers J, Harris K, et al. Combination blood pressure lowering therapy in patients with type 2 diabetes: messages from the ADVANCE trial. J Hypertens. 2024 Dec 1;42(12):2055-2064. doi: 10.1097/HJH.0000000000003855.