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Il chimico svizzero e l’LSD: sia apre un nuovo capitolo per un uso terapeutico?

2 giugno 2023

Il chimico svizzero e l’LSD: sia apre un nuovo capitolo per un uso terapeutico?
Esattamente 80 anni fa Albert Hofman scopriva l’LSD, sostanza allucinogena diventata popolare tra gli hippy e i “figli dei fiori” negli anni ‘60. Oggi si parla di LSD e di altre sostanze allucinogene come potenziali terapie in psichiatria. Ne parliamo con il professor Marco Pistis, neurofarmacologo.

Chi è Albert Hofmann?

Hofmann è un chimico svizzero noto per aver scoperto e sperimentato anche su sé stesso l’LSD (dietilamide dell’acido lisergico), ma anche perché ha isolato tante altre sostanze allucinogene, tra cui la psilocibina, molecola psicoattiva contenuta nei “funghi magici” noti agli indigeni dell’America meridionale nei riti sacri. Questi farmaci hanno avuto una certa popolarità come sostanze d’abuso nella cultura degli hippy negli anni ’60 del secolo scorso.

 

Perchè ricordiamo la sua passeggiata in bicicletta del 19 aprile 1943?

Hofmann aveva sperimentato per la prima volta gli effetti dell’LSD per errore, dopo essersene versato una piccolissima quantità sulla mano. Tuttavia, ha voluto testare nuovamente gli effetti su sé stesso qualche giorno dopo, prima di rientrare a casa in bicicletta. Questa sostanza potentissima ha provocato intensi effetti psichedelici che hanno trasformato il suo percorso in bicicletta in un vero e proprio “trip” allucinogeno!

 

Quali sono gli effetti dell’LSD?

L’LSD è la classica sostanza allucinogena, meglio definita “psichedelica”, perché altera la percezione sensoriale e lo stato di coscienza. Agisce sul cervello attraverso i recettori della serotonina, un neurotrasmettitore importantissimo anche nella regolazione del tono dell’umore. Gli effetti dipendono dalla dose e variano da visioni distorte simili a quelle del caleidoscopio, colori intensi, sinestesia (cioè si “vedono” i suoni e si “sentono” i colori), alterazione della coscienza e depersonalizzazione.

 

È possibile che l’LSD o suoi derivati possano essere utilizzati come farmaci?

Si. Oggi si assiste a quello che viene definito “Rinascimento psichedelico”, cioè la riscoperta e la rivalutazione di potenziali usi terapeutici di queste sostanze. Sono in corso degli studi clinici per valutare l’effetto dell’LSD nell’ansia, nella depressione e nell’abuso di alcol1, mentre la psilocibina sembrerebbe utile per alleviare la depressione e l’ansia nei pazienti con tumori avanzati2. Anche l’ecstasy (nome scientifico 3,4-metilenediossimetanfetamina, o MDMA), la “droga delle discoteche” sembra efficace nella terapia del disturbo postraumatico da stress3.

 

Quali effetti potrebbe avere LSD sul paziente con ansia?

L’LSD è stato inizialmente studiato come ausilio alla psicoterapia, dato che induce apertura mentale, migliora la socialità del paziente, aumenta l’empatia e diminuisce la capacità di riconoscere espressioni facciali di paura e tristezza. Questi effetti, legati anche all’elaborazione delle emozioni, sono anche alla base del potenziale effetto ansiolitico e antidepressivo di questa sostanza psichedelica. Alcuni hanno definito questo fenomeno un "disturbo da stress post-traumatico inverso" in cui un'esperienza altamente significativa e positiva in un contesto ben definito provoca cambiamenti benefici duraturi.

 

Quali gli effetti avversi che possiamo ipotizzare?

Sono farmaci da usare con estrema cautela e sotto stretto controllo medico. Infatti, anche piccole variazioni nelle dosi possono dare intensi effetti allucinogeni sgradevoli. In ogni caso, non tutti i pazienti tollerano questi effetti, anche se di lieve entità. Quindi, non sarebbe certamente una terapia per tutti, ma soprattutto per quei pazienti che non traggono beneficio dai farmaci tradizionali.

 

Vantaggi e svantaggi di questi nuovi approcci?

Il vantaggio è che queste nuove terapie, che agiscono con meccanismi diversi da quelli dei farmaci oggi utilizzati, potrebbero servire per pazienti che non rispondono alle terapie standard. Lo svantaggio è che hanno delle reazioni avverse di tipo psichico potenzialmente spiacevoli.

 

In conclusione, dobbiamo raccomandare qualcosa al nostro lettore?

La raccomandazione da fare è di non usare questi farmaci, ottenuti illegalmente, per “automedicazione”, cioè per curarsi in autonomia senza un controllo medico. Purtroppo, su internet si trovano tante false informazioni a riguardo.

In ogni caso, bisogna attendere che gli studi vengano conclusi e che, se eventualmente fossero positivi, le agenzie regolatorie come FDA o EMA valutino i risultati e autorizzino questi farmaci per un uso clinico.

 

Riferimenti bibliografici

1Fuentes, J. J., Fonseca, F., Elices, M., Farré, M., & Torrens, M. (2020). Therapeutic Use of LSD in Psychiatry: A Systematic Review of Randomized-Controlled Clinical Trials. Frontiers in Psychiatry, 10. https://doi.org/10.3389/fpsyt.2019.00943

2Reiff, C.M., Richman E.E., Nemeroff, C.B., Carpenter, L.L., Widge, A.S., Rodriguez, C.I., Kalin, N.H., McDonald, W.M. Psychedelics and psychedelic-assisted psychotherapy (2020), 177 (5), pp. 391 – 410 DOI: 10.1176/appi.ajp.2019.19010035

3Mitchell, J.M., Bogenschutz, M., Lilienstein, A. et al. MDMA-assisted therapy for severe PTSD: a randomized, double-blind, placebo-controlled phase 3 study. Nat Med 27, 1025–1033 (2021). https://doi.org/10.1038/s41591-021-01336-3

CV Marco Pistis

Professore ordinario di Farmacologia all’Università di Cagliari, direttore della Scuola di Specializzazione in Farmacologia. La sua attività di ricerca è incentrata sulla neuropsicofarmacologia, con particolare riguardo verso la neurobiologia delle dipendenze e delle patologie neurologiche e psichiatriche. Autore di circa 100 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.

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