vai a SIF Argomenti Video Interviste Autori Pillole di Salute Farmaci Live Chi siamo Cerca
sif-magazine-logo
Argomenti
Video Interviste Autori Pillole di Salute Farmaci Live Chi siamo
Argomenti
Cerca in SIF Magazine

Quali farmaci possiamo usare per abbassare i livelli dei trigliceridi nel sangue?

22 febbraio 2024

Quali farmaci possiamo usare per abbassare i livelli dei trigliceridi nel sangue?
L’aumento dei livelli dei trigliceridi nel sangue può portare a gravi conseguenze, come l’insorgenza di eventi cardiovascolari e di pancreatite. I fibrati sono i farmaci più comunemente usati per trattare questa condizione patologica ma ci sono novità in arrivo.

Cosa sono le dislipidemie?

Le dislipidemie sono malattie caratterizzate da elevati livelli di lipidi nel sangue. Si tratta di condizioni cliniche molto comuni in cui l’aumento di colesterolo e/o dei trigliceridi può derivare da cause ereditarie (genetiche), ma più spesso da un inadeguato stile di vita. Se non curate, possono causare gravi conseguenze. Per questo sono stati introdotti farmaci specifici per abbassare il colesterolo e altri più adatti per curare l’ipertrigliceridemia, cioè la presenza di valori di trigliceridi superiori a 200 mg/dL a digiuno.

 

Quali farmaci sono usati per ridurre l’ipertrigliceridemia?

I farmaci comunemente usati per abbassare l'ipertrigliceridemia, si chiamano fibrati e sono stati scoperti negli anni ‘60. I farmaci di questa classe disponibili in Italia sono il gemfibrozil, il fenofibrato e il bezafibrato. Il fenofibrato, quello oggi più utilizzato, è un profarmaco, ovvero deve essere attivato nel fegato che lo trasforma nella sua forma attiva denominata acido fenofibrico.

 

Come agiscono i fibrati?

I fibrati aumentano l’attività della lipoproteina lipasi. Agiscono attivando un recettore nucleare chiamato PPAR, che aumenta la trascrizione di geni coinvolti a vari livelli nel metabolismo dei trigliceridi. Mediando l’aumento dell’espressione di apoproteine A-I e A-II, inducono anche un aumento delle lipoproteine HDL che, trasportando il colesterolo al fegato, consentono di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. I fibrati interagiscono con isoforme di PPAR diverse. Ad esempio, il bezafibrato agisce sulle isoforme α, γ e δ, mentre il fenofibrato agisce in modo più specifico sulla isoforma PPAR-α.

 

Fibrati e interazioni con altri farmaci

Generalmente, insieme ai trigliceridi, può essere necessario mantenere basso anche il livello del colesterolo per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. L’uso concomitante di fibrati e statine necessita di monitoraggio per evitare l’esacerbazione di  eventi avversi gravi come la miopatia o peggio ancora la rabdomiolisi, tipica delle statine e dei fibrati.

 

L’evoluzione della terapia e i nuovi farmaci

Di recente, è in corso di sviluppo il pemafibrato. Dagli studi preclinici si evidenzia un’azione selettiva e potente su PPAR-α rispetto ad altri fibrati, insieme ad una lieve riduzione del colesterolo LDL.  Dallo studio clinico PROMINENT, effettuato su pazienti dislipidemici (che facevano uso di statine) con concomitante diabete di tipo 2, disegnato per valutare l’efficacia del pemafibrato nel ridurre elevati livelli di trigliceridi (tra 200 e 499 mg/dL) e implementare i bassi livelli di HDL (40 mg/dL o meno),  emergono risultati controversi. Per questo motivo il farmaco, approvato in Giappone nel 2017, è ancora in fase di valutazione in Europa e negli Stati Uniti.

 

Oltre ai fibrati ci sono altri farmaci capaci di ridurre i trigliceridi?

Si, almeno due. Uno si chiama volanesorsen; è un oligonucleotide antisenso che blocca l’mRNA responsabile della produzione di un peptide che inibisce l’attività di un enzima (la lipoproteina lipasi) che promuove la degradazione dei trigliceridi. Nel 2019 l’EMA ha espresso parere favorevole all’immissione in commercio di volanesorsen in pazienti con una sindrome familiare caratterizzata da elevati livelli di trigliceridi ed episodi di pancreatite. L’altro è un anticorpo monoclonale (evinacumab) anch’esso capace di legare una proteina (ANGPTL3) che inibisce la lipoproteina lipasi. Inizialmente sviluppato come trattamento per l'ipertrigliceridemia grave, ha mostrato efficacia anche nella riduzione del colesterolo LDL. Attualmente è indicato per l’ipercolesterolemia familiare omozigote (FH), malattia genetica nella quale le LDL non vengono rimosse e si accumulano elevati livelli di colesterolo.

 

Bibliografia

  • Fruchart JC. Pemafibrate (K-877), a novel selective peroxisome proliferator-activated receptor alpha modulator for management of atherogenic dyslipidaemia. Cardiovasc Diabetol. 2017 Oct 4;16(1):124. doi: 10.1186/s12933-017-0602-y.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividi

Potrebbero interessarti

come-trattare-il-mal-di-schiena

13 novembre 2025

Come trattare il mal di schiena

In Italia, si stima che circa il 70-80% della popolazione adulta ne abbia sofferto almeno una volta nella vita, mentre il mal di schiena cronico affligge circa 8 ...

che-terapie-e-quali-farmaci-possono-farci-uscire-dall-alcolismo

6 novembre 2025

Che terapie e quali farmaci possono farci uscire dall’alcolismo?

Affrontare l’alcolismo non significa solo smettere di bere, ma intraprendere un percorso terapeutico integrato basato sull’uso di farmaci, supporto psicologico e ...

ricerca-farmacologica-in-italia-chi-la-fa-e-quanto-serve

29 marzo 2022

Ricerca farmacologica in Italia: chi la fa e quanto serve

La pandemia scatenata dal virus SARS-CoV-2 ha messo in evidenza quanto siamo ancora deboli di fronte a una emergenza sanitaria che pone gravi problemi sulla salut...

leucemie-e-linfomi-le-nuove-terapie-rivoluzionano-la-definizione-di-farmaco

3 dicembre 2020

Leucemie e Linfomi: le nuove terapie rivoluzionano la definizione di farmaco

La ricerca scientifica ha permesso, soprattutto negli ultimissimi anni, di migliorare molto le conoscenze su questa tipologia di tumori, consentendo di raffinare ...

Dallo stesso autore

la-malattia-di-kawasaki-nei-bambini-e-la-possibile-relazione-con-covid-19

23 settembre 2020

La Malattia di Kawasaki nei bambini e la possibile relazione con COVID-19

La frequenza della malattia di Kawasaki nella forma più o meno tipica è aumentata notevolmente negli ultimi mesi, in concomitanza con la COVID-19. Oggi, dati scie...

malattie-tropicali-neglette-perche-non-possiamo-piu-ignorarle

2 ottobre 2025

Malattie tropicali neglette: perché non possiamo più ignorarle

Si tratta di malattie tropicali che colpiscono milioni di persone, soprattutto nelle regioni più povere del mondo. Alcune di queste malattie si stanno diffondendo...

il-microbiota-intestinale-un-insieme-di-microorganismi-che-protegge-il-nostro-organismo

20 ottobre 2022

Il microbiota intestinale: un insieme di microorganismi che protegge il nostro organismo

Il microbiota intestinale è un alleato per la nostra salute. Ma cosa succede se un evento occasionale ne altera la composizione? Può contribuire ad incrementare o...

amoxicillina-un-antibiotico-molto-importante-di-cui-spesso-si-abusa

9 novembre 2023

Amoxicillina: un antibiotico molto importante di cui spesso si abusa

Nella scorsa stagione invernale, l’amoxicillina è stata tra i farmaci introvabili. Vediamo perché questo farmaco è così importante e perché lo utilizziamo. L’amox...