Rilpivirina

di Arianna Pani e Chiara Platania

autori

Arianna Pani

Università degli Studi di Milano

Chiara Platania

Chimico, specialista in Farmacologia e Tossicologia clinica e Ricercatrice a tempo determinato di tipo B (RTD-B) presso l'Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche. Si occupa di farmacologia oculare, e in particolare dello sviluppo preclinico di farmaci oftalmici, tramite l'integrazione di approcci in-silico, in-vitro e in-vivo.

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Rilpivirina è un inibitore non nucleosidico dell'enzima trascrittasi inversa (NNRTI) usato per trattare l’infezione da HIV. Bloccando l’enzima trascrittasi inversa, la rilpivirina inibisce la replicazione del virus dell’HIV ed in questo modo riduce la carica virale. La rilpivirina può causare effetti avversi quali tossicità midollare (riduzione dei globuli bianchi, delle piastrine e anemia), aumento dei livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue, disturbi del sonno, riduzione dell’appetito, cefalea, nausea e vomito.

Arianna Pani

<p>Università degli Studi di Milano</p>

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Chiara Platania

<p>Chimico, specialista in Farmacologia e Tossicologia clinica e Ricercatrice a tempo determinato di tipo B (RTD-B) presso l'Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche. Si occupa di farmacologia oculare, e in particolare dello sviluppo preclinico di farmaci oftalmici, tramite l'integrazione di approcci in-silico, in-vitro e in-vivo.</p>

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