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Risultati errati dei test di laboratorio

Al giorno d’oggi i test di laboratorio risultano molto affidabili e questo è dovuto sia al continuo avanzamento delle conoscenze relative al funzionamento del nostro organismo, sia al progesso tecnologico, che ci mette a disposizione strumenti sempre più precisi.

Nonostante ciò, è sempre possibile che, sebbene in pochi casi, un test di laboratoria dia dei risultati errati. Questi possono essere suddivisi in due categorie:

- Risultati falsamente positivi (falsi positivi): si parla di un risultato falso positivo quando un test di laboratorio mostra un risultato indice di patologia (o comunque alterato) quando invece il soggetto è sano (e, quindi, il parametro misurato non dovrebbe essere alterato). Il concetto di falsa positività è strettamente correlato al concetto di specificità, maggiore è la specificità di un test, minore è la sua percentuale di risultati falsi-positivi.

Dal punto di vista tecnico i risultati falsi positivi dei test possono essere dovuti a contaminanti presenti nel campione analizzato (come per esempio i test di gravidanza sulle urine, che risentono della presenza di sangue, o secrezioni vaginali e possono dare un risultato falso positivo). In questo caso, la ripetizione del test, di solito, dà risultati normali e suggerisce che il primo test è un falso positivo.

- Risultati falsamente negativi (falsi negativi): al contrario del caso riportato sopra, si parla di un risultato falso negativo quando un test di laboratorio restituisce un risultato normale quando invece è effettivamente presente una condizione anomala (ad esempio, il soggetto ha una infezione). Il concetto di falsa negatività è strettamente correlato al concetto di sensibilità, maggiore è la sensibilità di un test, minore è la sua percentuale di risultati falsi negativi.

Dal punto di vista tecnico i risultati falsi negativi dei test possono essere dovuti a prelievi non eseguiti correttamente, a contaminazioni del campione o a limiti tecnologici che, in alcuni casi, non permettono di ottenere risultati corretti (ad esempio il test antigenico per SARS-CoV-2 non è in grado di rilevare la presenza delle proteine virali sotto una certa soglia limite, dando quindi in certi casi, dei risutati falsi negativi). Frequentemente, la ripetizione del test segnala una condizione anomala e suggerisce che il primo test è un falso negativo.