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Sindrome da attivazione di macrofagi

Si tratta di una attivazione esagerata dei macrofagi, le cellule spazzino che abitualmente eliminano le cellule infette, ma che in questa malattia eliminano anche le cellule sane.

Tra i sintomi febbre elevata, che non risponde o risponde poco ai farmaci che servono ad abbassare la temperatura, il rash, ossia la presenza di macchie rosse sulla pelle, l'ingrossamento di linfonodi, fegato e milza, le emorragie, i sintomi neurologici, quali cefalea o convulsioni e i sintomi di insufficienza epatica e/o renale. Gli esami del sangue mostrano una riduzione del numero dei globuli bianchi, in particolare dei neutrofili, piastrine ed emoglobina.

Si può avere inoltre un aumento delle transaminasi (enzimi epatici) e dei trigliceridi, e della ferritina. In terapia si utilizzano il cortisone e la ciclosporina, nelle forme più gravi anche farmaci chemioterapici (ciclofosfamide, etoposide). Studi recenti hanno mostrato l’utilità dell'emapalumab, un anticorpo monoclonale capace di neutralizzare l’interferone-gamma che risulta essere molto elevato nel sangue di questi pazienti.