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Anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2

Gli anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 sono un particolare tipo di anticorpi capaci di inattivare il virus rendendolo inefficace e non più in grado di infettare le cellule bersaglio. Nello specifico gli anticorpi neutralizzanti vanno ad interferire con i meccanismi che i virus utilizzano per aggredire le cellule bersaglio, bloccandone il funzionamento. Nel caso del SARS-CoV-2 gli anticorpi neutralizzanti interferiscono principalmente con le proteine spike che sono presenti sulla membrana virale in due modi: 1) Impediscono il legame della subunità S1 con il recettore ACE2 presente sulle cellule bersaglio. 2) Bloccano il cambio di conformazione della subunità S2 e quindi impediscono al virus di entrare nella cellula bersaglio.

Questo tipo di anticorpi viene prodotto dai linfociti B in seguito ad una infezione o ad una vaccinazione. In seguito ad infezione, questi anticorpi vengono prodotti soltanto tardivamente ed in piccola quantità, generalmente non sufficiente a cambiare il decorso clinico dell’infezione. Infatti, durante una infezione i linfociti B producono anche anticorpi non neutralizzanti. Quando invece i linfociti B sono stimolati da un vaccino, pensato per stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti, la quantità di anticorpi neutralizzanti prodotti è superiore e la loro presenza impedisce lo sviluppo di una infezione.

Gli anticorpi neutralizzanti si possono anche produrre in laboratorio per essere utilizzati come farmaci. In questo caso viene scelto un solo tipo di anticorpo neutralizzante, cioè un anticorpo monoclonale e prodotto in gran quantità. La produzione di anticorpi neutralizzanti monoclonali è attualmente intrapresa da molte aziende farmaceutiche con risultati molto promettenti, come ad esempio i due anticorpi monoclonali REGN10933 e REGN10987 dell’azienda Regeneron, entrambi diretti contro la proteina spike di  SARS-CoV-2 ed utilizzati per il trattamento del presidente degli Stati Uniti Trump.