Cos’è la fibromialgia?
È una patologia reumatica che colpisce prevalentemente le donne in età adulta. Attualmente, tale patologia è considerata un disordine neuropsichiatrico1, a causa delle alterazioni riscontrate nei meccanismi cerebrali che regolano il dolore.
Quali sono i sintomi?
Il quadro clinico è ampio e, spesso, presenta una variabilità interindividuale che rende difficile riconoscere la patologia. I sintomi includono dolore muscolo-scheletrico costante e sordo, rigidità muscolare, affaticamento, disturbi del sonno, disordini cognitivi, quali difficoltà di concentrazione e/o di memorizzazione, e confusione mentale. Molti pazienti presentano anche disturbi gastrointestinali, emicrania, maggiore sensibilità a stimoli tattili e termici1. La sintomatologia può peggiorare in presenza di altre patologie, come artrite reumatoide, apnea ostruttiva notturna e/o depressione.
Quali sono le cause e i fattori di rischio?
L’eziologia della fibromialgia è sconosciuta, ma evidenze scientifiche suggeriscono l’esistenza di molteplici fattori predisponenti. Alla base del dolore cronico sembra esserci un’alterazione dei meccanismi cerebrali che regolano la percezione del dolore. Fattori predisponenti possono essere: stress e/o eventi traumatici (incidenti automobilistici, lesioni o ferite ripetute), infezioni virali, particolari patologie (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico).
Come si cura?
Attualmente la gestione della fibromialgia si basa su un approccio multidisciplinare il cui obiettivo è il controllo dei sintomi, la riduzione della disabilità, il miglioramento della funzionalità e della qualità della vita1. Una cura definitiva non è, infatti, al momento disponibile.
Quali sono i farmaci più efficaci?
Considerata la complessità della patologia, la terapia farmacologica prevede l’utilizzo di diversi principi attivi. Tra questi, farmaci anticonvulsivanti (come il pregabalin), antidepressivi triciclici (come l’amitriptilina), inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (come la duloxetina), farmaci analgesici (come il paracetamolo in associazione con tramadolo) e miorilassanti (come la ciclobenzaprina), rappresentano una strategia terapeutica efficace nel migliorare i sintomi clinici in pazienti affetti da fibromialgia3.
E gli approcci non farmacologici?
I trattamenti non farmacologici, come l’esercizio fisico mirato, una terapia cognitivo – comportamentale, la gestione dello stress e il miglioramento della qualità del sonno, costituiscono il fondamento del controllo efficace e a lungo termine2.
Bibliografia: