Quando il ginocchio fa male: un segnale da ascoltare
Il dolore al ginocchio è una condizione molto diffusa che colpisce tra il 15% e il 25% della popolazione adulta, con un’incidenza maggiore sopra i 45 anni. Si tratta di una delle principali cause di limitazione nei movimenti, soprattutto tra chi pratica sport o svolge attività fisica intensa. Le cause principali includono osteoartrite, traumi, sovraccarichi articolari, usura delle cartilagini e infiammazioni.
Prime cure: il ruolo delle terapie conservative
Il primo approccio spesso prevede terapie conservative non farmacologiche, come il protocollo RICE (dall’inglese Rest, Ice, Compression, Elevation, ovvero riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione), utile nelle fasi acute per ridurre dolore e infiammazione. La fisioterapia, grazie a esercizi mirati, migliora la mobilità, aiuta a rafforzare i muscoli e a prevenire le recidive. In alcuni casi, possono essere indicati tutori o plantari per ridurre lo stress articolare. Questi interventi sono supportati da evidenze scientifiche e raccomandati nelle linee guida.
Terapie topiche: un sollievo locale con pochi effetti collaterali
Se il dolore persiste, si può ricorrere all'applicazione di gel o creme a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come diclofenac o ibuprofene, che agiscono localmente, riducendo infiammazione e dolore soprattutto nelle fasi iniziali e/o nei casi meno gravi. Questi prodotti sono facili da usare e ben tollerati, adatti, pertanto, anche nei pazienti anziani e/o con problematiche per cui i FANS per via sistemica sono controindicati.
Quando serve più di una terapia topica: il trattamento sistemico
Quando il dolore al ginocchio diventa più intenso o non risponde alle terapie locali, si può ricorrere a farmaci antidolorifici e antiinfiammatori somministrati per via sistemica (ad esempio per via orale). Tuttavia, i FANS e gli analgesici sistemici possono avere effetti collaterali importanti soprattutto a livello gastrico, renale e cardiovascolare, in particolare se assunti per lunghi periodi. Per questo motivo, essi vanno prescritti e monitorati da un medico, in base al profilo clinico del paziente.
Infiltrazioni intra-articolari: un trattamento mirato
In alcune condizioni, lo specialista può proporre infiltrazioni intra-articolari, che permettono di somministrare il trattamento direttamente nell’articolazione. Le infiltrazioni più comuni sono a base di corticosteroidi, che riducono rapidamente l’infiammazione e il dolore, soprattutto in presenza di gonfiore, e di acido ialuronico, che migliora la lubrificazione dell’articolazione e favorisce il movimento, con benefici più graduali ma prolungati. In casi selezionati, si ricorre a infiltrazioni di PRP (plasma ricco di piastrine), una terapia rigenerativa che sfrutta componenti del sangue del paziente per stimolare la riparazione dei tessuti articolari.
Quando è necessario l’intervento chirurgico?
Spesso l’ultima risorsa è rappresentata dalla chirurgia che, in particolari pazienti, può offrire un miglioramento significativo della mobilità e della qualità della vita. Nei casi più lievi, si può optare per un’artroscopia, una procedura mini-invasiva che consente di rimuovere frammenti articolari o tessuti danneggiati. Nei casi più gravi, come nell’artrosi severa, si può ricorrere ad una protesi totale del ginocchio, che ripristina la funzionalità dell'articolazione.
Dolore al ginocchio: cosa possiamo concludere?
Il dolore al ginocchio è una condizione complessa che richiede un percorso terapeutico personalizzato. È fondamentale rivolgersi a un medico specialista che possa identificare la causa del disturbo e proporre il trattamento più appropriato.