I farmaci a disposizione per questo disturbo vengono definiti farmaci sedativo-ipnotici. Dove, un farmaco sedativo determina una diminuzione dell’attività di un soggetto, modera l’eccitazione e calma il paziente. Mentre un farmaco ipnotico produce sonnolenza e facilita l’instaurarsi e il mantenimento di uno stato di sonno, che assomiglia a quello naturale e dal quale il paziente può essere risvegliato facilmente.
Le benzodiazepine, come diazepam, lorazepam e bromazepam e molti altri, sono farmaci sedativo-ipnotici impiegati nel disturbo del sonno e vengono scelte in base alla loro durata d’azione. Ad esempio, per le dissonnie saranno impiegate benzodiazepine che agiscono in breve tempo e durano da 1 a 7 ore. Le benzodiazepine aumentano l’effetto di un neurotrasmettitore inibitorio naturale, l’acido gamma-ammino butirrico (GABA), rallentando l’ipereccitabilità che porta al disturbo. Sullo stesso bersaglio agiscono anche i barbiturici, il cui uso come ipnotici è stato sostituito con le benzodiazepine per la loro tossicità elevata. Entrambe queste classi hanno anche effetti ansiolitici. Farmaci con quasi esclusiva attività ipnotico- sedativa sono invece i composti Z, come lo zolpidem e lo zoplicone.
Il trazodone, invece, un farmaco approvato per il trattamento della depressione, a basse dosi, migliora i disturbi del sonno ed è indicato per i pazienti che presentano, in aggiunta a disfunzioni del sonno, anche una alterazione del tono dell’umore.