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Pillole di Salute

F.A.Q.

Farmaci per il trattamento delle malattie dell’occhio

I medicinali preparati sotto forma di collirio rendono la somministrazione del principio attivo estremamente agevole. Esistono molti tipi di collirio che variano in base al principio attivo, alla frequenza d'applicazione e alla durata della terapia che ne determina la posologia. Alcuni tipi di collirio sono destinati alla cura di patologie oftalmiche (es. glaucoma, uveite), mentre altri trovano indicazione nel trattamento di altri disturbi come arrossamento oculare, occhi secchi, congiuntivite, allergie ed infezioni oculari. Talvolta, il collirio viene utilizzato anche per dilatare la pupilla al fine di semplificare uno specifico test diagnostico eseguito dall’oculista. Si trovano sotto forma di collirio anche le lacrime artificiali, capaci di prevenire la secchezza e mantenere l’occhio in buona salute.

Cosa succede se assumo una dose eccessiva di collirio?

Spesso si abusa di quei colliri che contengono sostanze vasocostrittrici, rendendo bianca la superficie dell’occhio ed eliminando rossori anti-estetici del tutto naturali, ma creando problemi quando il sangue è necessario che scorra liberamente, come in caso di congiuntivite. Inoltre, quando viene interrotto il trattamento come risposta i vasi della superficie oculare si dilatano anche se temporaneamente; l’occhio si arrossa e allora il paziente spesso instilla nuovamente collirio, innescando così un circolo vizioso.

Quale collirio utilizzo in casi di allergie stagionali e/o reazioni allergiche?

In casi di allergie stagionali e/o reazioni allergiche a farmaci, sono indicati colliri antistaminici-decongestionanti, in grado di tenere sotto controllo i sintomi che si scatenano in seguito alla reazione allergica, mitigandoli e contrastandoli. Sono molto comuni quelli a base di tonzilamina e feniramina che bloccano il recettore per l’istamina H1, coinvolto nelle reazioni allergiche. La posologia di un collirio antistaminico può variare in base al principio attivo; solitamente, è necessario instillare una o due gocce di collirio per occhio, dalle due alle quattro volte al giorno.

Cosa sono le lacrime artificiali?

Per dare sollievo a occhi arrossati, prevenirne la secchezza e mantenere l’occhio in buona salute, spesso si ricorre alle lacrime artificiali, un tipo di collirio con soluzioni sterili contenenti sostanze viscose che tendono a trattenere l’acqua sulla superficie dell’occhio. Per conservare le lacrime artificiali è bene mantenerli a temperatura ambiente (tra 15 e 30°C), lontano da umidità e calore. Solitamente si somministrano 2-3 gocce per occhio 2-3 volte al giorno.

Cos’è la secchezza oculare e come si tratta?

La secchezza oculare è un disturbo a carico dell’occhio e della congiuntiva, sono indicati i colliri arricchiti di sostanze che garantiscono la giusta umidità. I sintomi più comuni si manifestano come sensazione di prurito agli occhi, arrossamento e visione offuscata. Le lacrime artificiali costituiscono uno dei possibili trattamenti per l’occhio secco. In caso di secchezza oculare, se il problema non si risolve in pochi giorni, è bene rivolgersi al medico.

Quali sono gli effetti avversi sistemici dall’uso dei colliri?

Fra gli effetti collaterali sistemici più comuni del trattamento topico con i colliri troviamo la comparsa di aritmie cardiache (farmaci antiglaucomatosi), di disturbi a carico del sistema nervoso centrale (ad esempio dopo somministrazione di ciclopentolato), di disturbi gastrointestinali per stimolazione del parasimpatico, di disturbi polmonari tipo asma bronchiale (colliri con beta bloccanti), di reazioni allergiche generalizzate. Applicando l’occlusione nasolacrimale o chiudendo le palpebre per 2 minuti, l’assorbimento sistemico è ridotto; ciò può comportare una diminuzione degli effetti collaterali sistemici e un aumento dell’attività locale.

Quale collirio è consigliato in caso d’infezione oculare?

Per tutte le patologie oculari caratterizzate da infezione batterica (es. orzaiolo, congiuntivite batterica) o virale (es. congiuntivite virale) è necessario l’utilizzo di colliri a base di antibiotici o antivirali. Gli antibatterici più utilizzati sono a base di tobramicina, gentamicina, ofloxacina e acido fusidico; tuttavia, la scelta di un determinato principio attivo dipende dal batterio che ha causato l’infezione ed è buona norma rivolgersi al proprio medico curante. I colliri antivirali sono utilizzati maggiormente per congiuntivite indotta da Adenovirus, Coxsackie virus ed Herpes virus.

Quale collirio utilizzare in casi di infiammazione oculare?

Le infiammazioni che colpiscono gli occhi possono riguardare sia le strutture interne del bulbo oculare (es. uveite) e sia le sue strutture esterne (es. blefariti). Per la cura dei fenomeni infiammatori gravi dell'occhio, i colliri più indicati sono quelli formulati con corticosteroidi come cortisone, fluorometolone, idrocortisone e desametasone.  Solitamente si instillano 1 o 2 gocce 4-5 volte al giorno secondo prescrizione medica.

Sono preferibili i colliri pluridose o monodose?

Dipende sempre dal tipo di collirio, tuttavia, i colliri contengono conservanti che diminuiscono la presenza dei batteri generata dal contatto tra il flacone e le mani, la superficie dell’occhio o delle palpebre. A volte, però, i conservanti possono provocare allergie, per questo è consigliabile utilizzare colliri monodose che consentono di mantenere la sterilità ed evitarne l’uso.

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