Mal di schiena
Il mal di schiena, noto anche come dolore lombare, si manifesta in modo differente per ogni individuo. Può essere localizzato o irradiarsi a gambe o glutei e presentarsi acutamente, in modo improvviso, o cronicamente, con un dolore costante. Talvolta, compare in specifici momenti, come durante il ciclo mestruale, in caso di calcoli renali o per alcune patologie tumorali.
Quali sono le cause?
Sono diverse! Tra le più comuni troviamo la degenerazione articolare e lesioni strutturali come fratture vertebrali (da traumi, sport o osteoporosi). Frequenti sono anche l'ernia del disco, le lesioni muscolari, la spondilolistesi, condizioni che possono interessare sia giovani che anziani. E dunque cosa fare?
Diverse opzioni per diversi pazienti
La terapia del mal di schiena viene sempre adattata al paziente, considerando età, caratteristiche individuali, professione e abitudini sportive. Le opzioni spaziano tra le terapie farmacologiche e non, le infiltrazioni, e infine intervento chirurgico. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Le terapie non farmacologiche
Sono spesso il primo approccio per il mal di schiena non grave o cronico. In primis è importante evitare il riposo a letto prolungato che può indebolire i muscoli e ritardare il recupero. Adottare una modifica delle attività quotidiane per evitare movimenti che peggiorano il dolore. Può essere utile praticare l’esercizio terapeutico per rafforzare i muscoli del "core", praticando stretching per la flessibilità. Le terapie manuali come massaggi e manipolazioni se effettuata da specialisti può essere importante per velocizzare il recupero. Queste possono essere accompagnate terapie fisiche strumentali che prevedono l’uso di calore/ghiaccio, TENS, ultrasuoni e laserterapia per ridurre dolore e infiammazione.
Le terapie farmacologiche
Esistono diverse opzioni farmacologiche a seconda della severità della sintomatologia. I farmaci più comuni sono i FANS, che agiscono sia sul dolore che sull'infiammazione oppure il paracetamolo che però si limita all’azione antidolorifica. Se il dolore è più intenso, il medico può prescrivere farmaci più potenti, come gli oppioidi che vengono utilizzati solamente con dolori di grado da moderato a grave. Nei casi di contratture muscolari dolorose, possono essere prescritti miorilassanti come il tiocolchicoside che può essere utilizzato in forma di schiuma cutanea o crema dermatologica
Le infiltrazioni
Le infiltrazioni sono utilizzate per trattare il dolore alla colonna vertebrale quando i farmaci sistemici (orali o intramuscolari) non sono efficaci, causano effetti collaterali o sono controindicati. L'obiettivo è somministrare farmaci come cortisonici e anestetici locali direttamente nella zona interessata.
Un’iniezione di cortisone aiuta a ridurre l'infiammazione intorno alle radici nervose, ma può essere necessario ripeterla per due o tre volte per ottenere un risultato duraturo.
E quando tutto questo non basta più?
Si può ricorrere alla chirurgia quando le terapie conservative non hanno avuto successo, o in presenza di gravi sintomi neurologici (es. debolezza progressiva, perdita di controllo sfinterico) o dolore non trattabile. Per discopatie ed ernie discali in pazienti giovani (20-40 anni), la microchirurgia è la procedura d'elezione. La sua mininvasività risiede nella ridotta manipolazione di tessuti ossei e legamentosi e, spesso, è preferibile alla chirurgia endoscopica per minori danni neurali e dolore post-operatorio. Nei pazienti più anziani (65-70 anni) con spondilolistesi, può essere indicata l'artrodesi con decompressione e fissazione strumentata.