Cos’è l’iperico?
Per iperico si intende le sommità fiorite di Hypericum perforatum L. (Fam. Hypericaceae), una pianta erbacea che cresce spontaneamente nel periodo estivo in Europa, America settentrionale, Asia e Africa1. È meglio noto come erba di San Giovanni in quanto la pianta fiorisce in corrispondenza della festività del santo (24 giugno). Strofinando i petali, si ottiene un succo rosso che ricorda il sangue del santo. Viene chiamato anche “scacciadiavoli”, in quanto impiegato per proteggersi dalle streghe e dai demoni, e “erba della flagellazione”, per i fori trasparenti, simili a ferite, presenti sul lembo fogliare (da cui il nome scientifico perforatum) che simboleggiano il corpo del Cristo flagellato2.
Quali usi ha nella tradizione e quali oggi?
Tradizionalmente i preparati a base di iperico sono stati utilizzati per il trattamento di diversi disturbi, tra cui inquietudine nervosa, affezioni della pelle e malattie da infezioni batteriche3,4. Attualmente, è noto soprattutto come rimedio per disturbi depressivi minori.
Cosa contiene un preparato a base di iperico?
L’iperico contiene una grande varietà di costituenti che, nel loro insieme, sono responsabili delle attività che gli vengono ascritte. I componenti più caratteristici sono chiamati ipericina e iperforina, e sono i maggiori responsabili dell’azione farmacologica. Oltre a questi, troviamo flavonoidi (nello specifico quelli chiamati iperoside, rutina, quercetina e quercitrina), tannini ed un olio essenziale.
Cosa ci aspettiamo che possa fare l’iperico?
Tra le diverse proprietà dell’iperico, l’attività antidepressiva è quella più rilevante e più studiata. Altri studi hanno evidenziato proprietà ansiolitiche, sedative, nootrope, e anticonvulsivanti. Alle parti aeree della pianta è stata attribuita la capacità di modulare la soglia del dolore e di indurre analgesia in condizioni di dolore acuto e cronico. L’olio di iperico, invece, ottenuto per macerazione a freddo dei fiori in olio di oliva, è usato per favorire la cicatrizzazione delle ferite e contrastare i processi infiammatori, riducendo in tal modo il dolore ad essi correlato5.
L’iperico è davvero efficace?
Diversi studi clinici hanno evidenziato la sua efficacia nel trattamento della depressione lieve e moderata. Tale proprietà, però, è relativa ad uno specifico estratto secco delle parti aeree, standardizzato e caratterizzato dalla seguente composizione: ipericina 0,10-0,30%, flavonoidi (espressi come rutina) minimo 6%, iperforina massimo 6%6. Tale estratto ha mostrato un’attività superiore al placebo e paragonabile ai farmaci antidepressivi SSRI. Inoltre, gli studi hanno evidenziato una migliore tollerabilità dell’iperico rispetto ai farmaci di sintesi, con conseguente migliore aderenza al trattamento terapeutico. Rimane ancora da definire l’efficacia antidepressiva dell’iperico nei trattamenti a lungo termine (oltre 12 settimane), nei pazienti giovani (minori di 18 anni) e nelle forme più severe di depressione7.
In quali prodotti troviamo l’iperico?
In commercio esistono numerosi preparati a base di iperico, ai quali viene riconosciuto un livello di efficacia diverso. L’unico riconosciuto come medicinale, grazie alle evidenze cliniche accertate di efficacia contro la depressione lieve e moderata, è l’estratto secco standardizzato6,8, in Italia dispensato sotto il nome di Nervaxon®, previa presentazione di ricetta medica. La dose consigliata è di una compressa (300 mg) tre volte al giorno, corrispondente a 2,7mg di ipericina.
Altri preparati di iperico, caratterizzati da un contenuto inferiore di ipericina, e impiegati per svariati disturbi (esempio malattie della pelle, dell’apparato digerente del sistema nervoso centrale) trovano riscontro nell’uso tradizionale e non sono supportati da sufficienti evidenze cliniche6,9.
L’iperico è presente negli integratori?
Si, in commercio si possono trovare integratori alimentari contenenti iperico, il cui impiego, come riportato nell’allegato 1 del DM 10 agosto 2018, ha le seguenti indicazioni fisiologiche: “Normale tono dell'umore. Rilassamento e benessere mentale”. Questi integratori devono riportare in etichetta l’apporto giornaliero di ipericina, che non deve essere maggiore di 0,7 mg e il rapporto iperforina/ipericina, che non deve essere superiore a 7. Inoltre, devono essere presenti le seguenti avvertenze supplementari: “Se si assumono dei farmaci, prima di utilizzare il prodotto chiedere il parere del medico perché l’estratto di iperico può interferire sul loro metabolismo inibendone anche l’attività. L’estratto di iperico è controindicato in età pediatrica e nell’adolescenza”.
L’uso dell’iperico può essere rischioso per la salute?
Gli studi clinici non hanno evidenziato reazioni avverse severe in seguito all’impiego di preparati a base di iperico. Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati sono disturbi gastrointestinali, reazioni allergiche a carico della cute, affaticamento e irrequietezza. Sono state segnalate delle reazioni cutanee di fotosensibilizzazione, attribuite alla presenza di ipericina. Tale composto, infatti, può causare eritemi, per lo più in persone di carnagione chiara, nelle zone della cute esposte alla luce o in seguito a co-somministrazione con altri agenti fotosensibilizzanti8.
L’iperico può interferire con l’uso dei farmaci?
L’iperico è noto per essere responsabile di importanti interazioni farmacologiche. Può potenziare l’azione dei farmaci antidepressivi SSRI, determinando l’insorgenza della sindrome serotoninergica, una patologia caratterizzata da variazione dello stato mentale, tremori, instabilità, e irrequietezza, e, nei casi più gravi, anche la morte. L’iperico, in particolare per il contenuto di iperforina, aumenta l’espressione degli enzimi responsabili del metabolismo di molti farmaci e della proteina responsabile dell’assorbimento e dell’eliminazione degli stessi dall’organismo, modificando l’efficacia di numerosi farmaci (ad esempio, ciclosporina, warfarin, contraccettivi orali, irinotecano, indinavir) somministrati in concomitanza10.
Cosa possiamo concludere?
L’iperico rappresenta un valido aiuto per il trattamento degli stati depressivi di entità lieve e/o moderata. Tuttavia, è importante ricordare che tale efficacia è riconosciuta unicamente all’estratto secco standardizzato, caratterizzato da una specifica composizione. Tutti gli altri preparati sono impiegati semplicemente sulla base dell’uso tradizionale e quindi senza il supporto di evidenze cliniche. Inoltre, le interazioni farmacologiche dell’iperico rappresentano un’importante insidia. Al fine di evitarle, è quindi necessario informare il proprio medico, qualora si stiano utilizzando prodotti a base di iperico, siano essi farmaci o integratori alimentari. Inoltre, è importante consultare con attenzione il foglietto illustrativo dell’eventuale farmaco che si sta assumendo, in quanto generalmente la possibilità di interazione con l’iperico è riportata nello stesso.
Bibliografia
1Mazzanti, Dell’Agli, Izzo. Farmacognosia e Fitoterapia, 2020
2Cattabiani A. Florario, 2010.
3J Cell Physiol. 2019;234(6):8496-8508.
4J Pharm Pharmacol. 2001;53(5):583-600.
5J Ethnopharmacol. 2017;200:136-146.
6Farmacopea Europea 10 edizione, https://www.edqm.eu/en/european-pharmacopoeia-ph-eur 10th-edition
7J Affect Disord. 2017;210:211-221.
10J Pharm Pharmacol. 2019;71:129–138.