Cosa sappiamo sulla sifilide?
È una malattia infettiva causata da un batterio, il Treponema pallidum. Nel primo stadio (sifilide primaria) si presenta con un’ulcera (sifiloma), solitamente ai genitali, che guarisce spontaneamente nel corso di alcune settimane. Se non viene trattata, la malattia evolve in una forma secondaria, caratterizzata da macchie cutanee su tronco e arti, con o senza sintomi aggiuntivi (linfoadenopatia, febbre, disturbi gastrointestinali). Anche in questo caso i sintomi si risolvono spontaneamente; tuttavia, senza un trattamento adeguato, l’infezione rimarrà latente per poi ripresentarsi dopo diversi anni con manifestazioni gravi (sifilide terziaria), anche fatali, per lo più a carico dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso centrale.
Come si trasmette e come fare diagnosi
La sifilide si trasmette tramite i rapporti sessuali ed il sangue infetto; è possibile anche la trasmissione madre-feto durante la gravidanza o al momento del parto.
La diagnosi si esegue con un prelievo di sangue mediante la ricerca di anticorpi specifici contro il batterio o contro sostanze liberate dai tessuti danneggiati.
La sifilide si può curare?
Per fortuna, con la giusta terapia è possibile. La penicillina, in particolare la penicillina G o benzilpenicillina, rappresenta ancora l’antibiotico di prima scelta, efficace con un’unica somministrazione per via intramuscolare per le forme primaria e secondaria. Quando non si può usare la penicillina (ad esempio a causa di allergie del paziente o carenze di farmaco), sono disponibili altri antibiotici come doxiciclina, ceftriaxone o azitromicina. Anche per le forme tardive si utilizza prevalentemente la penicillina G, ma sono necessarie più somministrazioni, solitamente 1 a settimana per 3 settimane.
E per le donne in gravidanza?
Anche la donna in gravidanza con diagnosi di sifilide deve essere sottoposta a terapia antibiotica. Il trattamento raccomandato è rappresentato sempre dalla penicillina G; in alternativa, possono essere usati ceftriaxone o eritromicina.
Nei bambini nati da donne trattate adeguatamente con penicillina e asintomatici non è necessario effettuare trattamenti aggiuntivi, ma solo un monitoraggio. In caso contrario, i neonati devono essere sottoposti a trattamento con penicillina, anche se asintomatici.
È possibile fare prevenzione?
Si. Le misure di prevenzione tipiche di tutte le patologie a trasmissione sessuale sono applicabili anche alla sifilide. È fondamentale avere rapporti sessuali protetti con l’uso del preservativo. Altre modalità di trasmissione, come quella tramite sangue infetto, sono ormai molto rare grazie ai controlli effettuati prima delle trasfusioni.
La prevenzione della trasmissione dalla madre al feto durante la gravidanza è possibile se la donna viene trattata con una terapia antibiotica adeguata.
Perché è ancora importante la ricerca di nuovi trattamenti per questa malattia?
Nonostante la penicillina rappresenti ancora, dopo tanti anni, una cura efficace, la ricerca di nuove opzioni farmacologiche è fondamentale, soprattutto a causa della carenza del farmaco e dell’antibiotico-resistenza. Alcuni antibiotici, già in uso per altre malattie infettive, come il linezolid, si sono dimostrati efficaci in laboratorio. Tuttavia, sarà necessario valutare i risultati degli studi clinici in corso per poter utilizzare altri farmaci su questi pazienti.
Bibliografia:
- WHO. Treatment of Treponema pallidum (syphilis). 2016. https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/249572/9789241549806-eng.pdf
- WHO. Guideline on syphilis screening and treatment for pregnant women. 2017. https://www.who.int/publications/i/item/9789241550093
- WHO. Updated recommendations for the treatment of Neisseria gonorrhoeae, Chlamydia trachomatis, and Treponema pallidum (syphilis) and new recommendations on syphilis testing and partner services. 2024. https://www.who.int/publications/i/item/9789240090767
- Lancet Infect Dis. 2024 Apr;24(4):335-336.