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Papilloma virus umano (HPV) e cancro: prevenzione con sesso responsabile e vaccinazione

27 agosto 2020

Papilloma virus umano (HPV) e cancro: prevenzione con sesso responsabile e vaccinazione
Tra le molteplici malattie a trasmissione sessuale, c’è l’infezione da Papilloma virus, principale responsabile del carcinoma alla cervice uterina. La prevenzione, attraverso il sesso responsabile e la vaccinazione contro questo virus, ha ridotto di molto l’incidenza di questa patologia.

Che cos’è il Papilloma virus umano (HPV)?

I papilloma virus sono virus a DNA (cioè che utilizzano il DNA come materiale genetico), sono presenti ovunque e sono in grado di infettare la pelle e le mucose di diverse specie animali.

I papilloma virus vengono trasmessi principalmente mediante contatto fisico diretto e, nello specifico, attraverso la via sessuale.

I papilloma virus si sono evoluti insieme alle specie animali che li ospitano, compresi gli esseri umani. Sono noti più di 200 genotipi (o ceppi) di HPV e sono classificati in generi filogenetici (Alpha, Beta, Gamma, Mu e Nu) e specie numerate (per esempio, Alpha-1)1 .

Ogni tipo di HPV si è evolutivamente adattato a particolari tessuti epiteliali umani, per esempio la pelle e le mucose anogenitali. Il genere Alpha, in particolare, è responsabile di importanti patologie per l’essere umano.

Tra i 12 ceppi più pericolosi, due sono in particolare quelli definiti “ad alto rischio”, e sono HPV16 e HPV18. Questi sono responsabili rispettivamente del 60% e del 15% dei casi di cancro invasivo alla cervice in tutto il mondo1 .

Che cosa provoca l’infezione da HPV?

Bisogna precisare che la maggior parte delle infezioni da HPV si risolvono spontaneamente e, anche quando ciò non accade, non daranno necessariamente origine a un cancro.

Infatti, dipende molto dal genotipo di HPV.

Generalmente l’infezione da HPV di genotipi definiti “a basso rischio” può causare verruche piatte o sporgenti sui genitali (papillomi). In particolare, i ceppi HPV6 e HPV11 sono responsabili del 90% delle lesioni genitali esterne, dette anche condilomi acuminati, definiti così per il manifestarsi di escrescenze grandi anche qualche centimetro e dall’aspetto simile alla cresta di un gallo.

L’infezione da parte di genotipi “ad alto rischio” (es HPV16 e 18), come accennato in precedenza, invece può provocare lesioni maligne che si traducono in cancro.

Il virus, utilizzando meccanismi e strategie differenti, riesce a infettare le cellule sane e a dare il via ai processi di formazione del cancro. L’invasione del virus può provocare l’accumulo di errori genetici nella cellula ospite nel tempo, portando a mutazioni del DNA.

Può quindi trascorrere molto tempo dall’infezione allo sviluppo del tumore.

Il carcinoma alla cervice uterina è il primo tumore riconosciuto ad oggi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come totalmente riconducibile ad una infezione.

L’infezione da HPV può causare anche altri tipi di tumore, più rari, a carico delle mucose e della pelle del tratto genitale inferiore (vagina, vulva e pene), e tumori dell’ano e dell’orofaringe1 . Infatti, i tumori di vagina (200 nuovi casi all'anno) e vulva (1.200 casi all’anno) sono spesso legati alla presenza dell'infezione. 

Quali sono i sintomi dell’infezione da HPV?

Come accennato, i ceppi di HPV a basso rischio causano verruche (o condilomi accuminati) in sede genitale su cervice uterina, vulva, vagina, perineo o ano, ma anche a livello extragenitale di naso, bocca o laringe.

Spesso innocui, in alcuni casi le verruche e i condilomi possono provocare prurito, fastidio e dolore di lieve entità. La loro presenza è comune e non deve essere associata a un maggiore rischio di insorgenza tumorale.

Per quanto riguarda i ceppi ad alto rischio, i sintomi del tumore al collo dell'utero possono essere del tutto assenti, oppure così lievi da passare completamente inosservati.

Ciò ritarda la diagnosi e favorisce la progressione della malattia che potrebbe invece essere rimossa con interventi nelle sue prime fasi di sviluppo. E a mano a mano che il cancro alla cervice uterina progredisce, le possibilità di cura diminuiscono.

Quando lo stadio tumorale è già ormai avanzato, iniziano a comparire i caratteristici sintomi della malattia: dolore durante un rapporto sessuale con sanguinamenti, perdite vaginali acquose o sanguinolente, talvolta di odore sgradevole, dolore alla regione pelvica, sanguinamenti vaginali al di fuori del periodo mestruale.

Per questo motivo, sono importanti lo screening e la prevenzione, soprattutto per le infezioni da HPV ad alto rischio, eseguendo regolarmente esami specifici (vedi in seguito).

L’infezione da HPV non è un problema solo femminile

Il papilloma virus non fa distinzione di genere. Molto spesso si associa l’infezione da HPV esclusivamente al genere femminile.

È vero che il tumore alla cervice uterina è totalmente riconducibile all’infezione da HPV, ma la presenza di HPV si riscontra anche in altri tumori dell'apparato genitale, senza distinzioni di genere.

Il virus HPV è infatti presente nell'88% dei tumori dell'ano, i cui soggetti più a rischio sono gli uomini omosessuali con infezione da HIV. Anche tra gli uomini eterosessuali e le donne si riscontra l'infezione associata a questa neoplasia.

La presenza di HPV 16 e HPV 18 ha un ruolo importante anche in un altro tumore maschile, quello del pene, per il quale si registrano in Italia circa 500 casi all'anno, la metà dei quali associati alla presenza del virus.

Infine, anche i tumori testa-collo, in particolare quelli associati al cavo orale, hanno riscontrato una correlazione con questa infezione.

Secondo i dati del Registro nazionale tumori (AIRTUM), circa il 10% dei 4.600 tumori che ogni anno colpiscono il cavo orale è associato all'HPV, così come il 2,4% di quelli della laringe e il 31% di quelli dell'orofaringe2 .

Qual è l’incidenza dell’infezione da HPV?

Si stima che circa l’80% delle donne sessualmente attive contragga il virus HPV almeno una volta nella vita.

La diffusione dell’HPV è davvero molto ampia. I dati di prevalenza dell’infezione da HPV nelle donne dimostrano un primo picco d’infezione intorno ai 25 anni di età, che diminuisce con il progredire dell’età, ripresentandosi con un secondo picco intorno ai 45 anni4

Nei maschi, dai 18 fino ai 70 anni, la prevalenza complessiva dell’infezione è del 65,2%, e rimane costante lungo tutta la vita. Il maschio ha quindi una prevalenza superiore e costante rispetto alla donna4

In Europa, ogni anno, ci sono circa 50000 nuovi casi di cancro causati dai ceppi HPV16 e 18, di cui un terzo è a carico del sesso maschile.

Ci sono metodi efficaci per la diagnosi di HPV: il Pap-Test

Lo strumento di diagnosi più accurato per rilevare la presenza del virus HPV è il Pap-Test (o HPV- test). Il programma di screening contro questo virus prevede il coinvolgimento di donne tra i 25 e i 65 anni, eseguendo l’esame a scadenza periodica ogni 2 o 3 anni.

L’esame può essere condotto durante una normale visita ginecologica, in cui un campione della cervice uterina viene prelevato e analizzato per la presenza del virus. È indolore e molto veloce.

Questo tipo di screening rientra nel Livelli Essenziali di Assistenza. Per questo, i cittadini in età di screening, a seconda delle modalità previste dal programma della Regione di appartenenza, ricevono una lettera di invito o una telefonata per l’esecuzione del test, con modalità, tempi e luoghi di esecuzione, e hanno la possibilità di aderire a tali programmi3 .

Come prevenire l’infezione da HPV?

I principali fattori di rischio sono la giovane età, il numero di partner sessuali e la frequenza dei rapporti. In questo caso, per sesso sicuro come prevenzione dall’infezione da HPV non si intende solo l’utilizzo del preservativo, ma anche un comportamento responsabile.

È da notare infatti, che la trasmissione sessuale del HPV avviene anche per semplice contatto diretto tra i genitali, senza necessariamente bisogno di penetrazione, per questo il solo preservativo non sarà risolutivo nel prevenire l’infezione.

La prevenzione primaria avviene con la vaccinazione

Secondo le indicazioni ministeriali, la vaccinazione HPV è offerta attivamente e gratuitamente in tutte le Regioni italiane ai ragazzi, sia femmine che maschi, durante il 12° anno di vita, con possibilità di utilizzo del vaccino dall’età di 9 anni all’età di 45 anni3.

I vaccini disponibili sono tre: bivalente, quadrivalente e, dal 2017 il 9-valente.

Tutti sono in grado di fornire la protezione contro HPV16 e 18, ceppi ad alto rischio. Inoltre, il vaccino quadrivalente e il 9-valente prevengono le infezioni di HPV6 e 11 responsabili della formazione dei condilomi genitali, maschili e femminili.

È bene sottolineare però che la vaccinazione contro l'infezione da HPV non esonera dall'esecuzione del Pap-test, poiché la protezione è assicurata solo contro i ceppi del virus più oncogeni e diffusi.

Qual è il trattamento dell’infezione da HPV?

Ad oggi non ci sono farmaci specifici per eradicare HPV dall’organismo.

Se l’infezione non si risolve spontaneamente, si interviene sul problema che esso causa. Nel caso dei condilomi genitali, vengono trattati con creme antivirali o in alternativa con trattamenti chirurgici per eliminare l’escrescenza.

Nel caso invece d’infezione HPV ad alto rischio, che provoca cancro alla cervice uterina, il trattamento farmacologico sarà specifico verso questo tipo di tumore. A discrezione del medico curante, il protocollo farmacologico può prevedere la resezione chirurgica o se non fosse possibile, la radioterapia.

I farmaci maggiormente impiegati per il cancro alla cervice sono chemioterapici tradizionali. Il cisplatino, un agente che intercala il DNA e ne impedisce la duplicazione, e quindi la crescita cellulare, è il farmaco che ha conseguito maggiore successo.

Anche altri chemioterapici sono impiegati, quali fluoruracile o metotrexato, spesso anche in associazione al cisplatino.

 

Riferimenti bibliografici:

1 Nat Rev Dis Primers. 2016; 2:16086.  doi: 10.1038/nrdp.2016.86.

2 https://www.registri-tumori.it/cms/pubblicazioni/i-numeri-del-cancro-italia-2019

3 http://www.salute.gov.it/portale/lea/dettaglioContenutiLea.jsp?lingua=italiano&id=5331&area=Lea&menu=prevLea

4 Opuscolo scritto da SIF “I vaccini e le vaccinazioni” in collaborazione con SITI, FIMMG, SIP e FIMP.

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