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Esiste davvero un’associazione tra perdita dell’udito e vaccino anti- SARS-CoV-2?

16 giugno 2022

Esiste davvero un’associazione tra perdita dell’udito e vaccino anti- SARS-CoV-2?
All’inizio dell’anno si è parlato di una possibile correlazione tra un aumento delle segnalazioni di sordità improvvisa e vaccino contro la COVID-19. Fake news o notizia attendibile? Vediamo cosa dicono i dati.

Perdita di olfatto e udito e COVID-19

Dopo più di due anni di pandemia siamo ormai diventati esperti nel conoscere i sintomi che caratterizzano la COVID-19 nel corso della sua evoluzione. Tutti ci ricordiamo che, agli inizi del 2020, la perdita del gusto (ageusia e ipogeusia) e dell’olfatto erano tra i sintomi maggiormente associati con la malattia. Sempre a carico dei sensi, un sintomo raro, descritto da alcune pubblicazioni scientifiche, è la ipoacusia neurosensoriale improvvisa - ossia una perdita improvvisa e parziale del senso dell’udito mono o bilaterale. Tra le cause di questo disturbo non vi è solo il SARS-CoV-2 ma anche altre infezioni virali molto comuni, come quelle provocate da herpes, varicella o mononucleosi, per citarne alcune.

 

Ipoacusia neurosensoriale improvvisa e vaccino anti-SARS-CoV-2

Più di recente sono stati riportati alcuni casi di ipoacusia neurosensoriale improvvisa a seguito della somministrazione del vaccino sollevando rumore e allarmismo nell’opinione pubblica. Vediamo, dunque, cosa c’è di vero, basandoci sui dati scientifici ad oggi disponibili e pubblicati dalla rivista scientifica JAMA1. Gli studi che hanno analizzato questa potenziale associazione, sono principalmente due, uno condotto sulla popolazione americana e uno su quella israeliana.

 

Lo studio americano

Il primo studio si basa sui dati provenienti e raccolti dal sistema di raccolta degli eventi avversi (Vaccine Adverse Events Reporting System - VAERS) negli Stati Uniti. Nel periodo compreso tra dicembre 2020 e luglio 2021, su un totale di circa 185 milioni di dosi (dei 3 vaccini disponibili, Pfizer, Moderna e Johnson) sono stati riportati 555 eventi di probabile ipoacusia neurosensoriale improvvisa. L’incidenza stimata di questi eventi è risultata di 0,6-28 casi ogni 100.000 persone rispetto all’incidenza annuale pre-pandemica di 11-77 casi/100.000 persone.

Questi dati sembrano dunque escludere una associazione tra la vaccinazione e lo sviluppo di sordità improvvisa, tra gli adulti che hanno ricevuto un vaccino anti-SARS-CoV-22.

 

Lo studio israeliano

Lo studio condotto sulla popolazione di Israele ha preso in esame 2,6 milioni di individui, vaccinati tra dicembre 2020 e maggio 2021, di cui 2,4 avevano ricevuto due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. In totale sono stati registrati 91 casi di sordità improvvisa dopo la prima dose e 79 dopo la seconda, pari a 55-60 casi ogni 100.000 persone. Benché il rischio di sviluppare questa sindrome sia comunque basso, sulla base degli eventi registrati, tuttavia è stato leggermente superiore ai casi attesi prendendo come riferimento gli anni 2018-2019 (con 41-44 casi ogni 100.000 persone)3.

 

Dunque, cosa ci dicono questi dati?

Analizzando i dati dei due studi nel loro complesso, con una mole di circa 190 milioni di dosi di vaccino somministrate, al momento possiamo solo dire che le evidenze scientifiche a sostegno di una associazione tra ipoacusia neurosensoriale improvvisa e vaccino anti-SARS-CoV-2 non sono conclusive e altri studi dovranno essere condotti al fine di analizzare e stabilire l’eventuale esistenza di un legame tra vaccinazione e perdita di udito.

 

Allora possiamo stare tranquilli quando usiamo i vaccini anti-COVID-19?

Si, senza dubbio alcuno; in primis va ricordato che la ipoacusia neurosensoriale improvvisa può presentarsi anche infettandosi naturalmente con il SARS-CoV-2 o altri virus. Inoltre, è ormai chiaro a tutti che, a fronte delle milioni di dosi inoculate, i benefici della vaccinazione contro la COVID-19 superano di gran lunga i rari rischi associati alla vaccinazione. La vaccinazione rimane l’arma più potente a nostra disposizione per arginare la pandemia e limitare l’insorgenza di nuove varianti.

 

Bibliografia

1https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35503358/

2https://jamanetwork.com/journals/jamaotolaryngology/fullarticle/2789496

3https://jamanetwork.com/journals/jamaotolaryngology/fullarticle/2789497

 

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