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Usare i farmaci in modo sicuro durante la pandemia di COVID-19

20 luglio 2020

Usare i farmaci in modo sicuro durante la pandemia di COVID-19
Società scientifiche come SIF (Società Italiana di Farmacologia) e ISoP (International Society of Pharmacovigilance) sono in prima linea per la comunicazione sul corretto uso dei farmaci nella pandemia di COVID-19. ISoP ha prodotto una infografica, che qui commentiamo, per ricordare alcuni principi di sicurezza sull’uso dei farmaci utili per l’attuale emergenza sanitaria.

Che cosa ha di particolare la comunicazione sui farmaci in relazione a COVID-19?

La pandemia da coronavirus ha innescato quella che viene definita una “infodemia”, ovvero un eccesso di informazioni legate a vari aspetti del virus, molte delle quali distorte o non supportate da evidenze scientifiche.

Questo caos informativo ha toccato molte tematiche, tra cui i farmaci che potrebbero contrastare o favorire infezione e l’evoluzione dell’epidemia, l’origine del virus, i fattori di rischio della COVID19, i comportamenti da seguire per il controllo della pandemia e molto altro.

L’assenza di conoscenze su questo virus identificato soltanto alla fine del 2019 è stata terreno fertile per la generazione di teorie ed ipotesi sull’efficacia di determinate terapie o comportamenti per rallentare la diffusione del virus.

La necessità di generare evidenza secondo gli standard e le tempistiche di cui la scienza ha normalmente bisogno si è mal conciliata con l’urgenza di prendere decisioni su prevenzione e terapia della COVID-19, dettata dalla grave emergenza sanitaria

Anche per questo, non è semplice discriminare tra informazioni corrette e fake-news, ma anche semplicemente tra evidenze cliniche consolidate ed ipotesi su dati in vitro o soltanto opinioni personali.

Come è possibile orientarsi di fronte a tutte le informazioni su COVID-19 riportate sui media?

Il modo migliore per orientarsi in questa ondata comunicativa è affidarsi soltanto a fonti autorevoli.

Le fonti più affidabili sono le istituzioni regolatorie con riconosciuta autorità nazionale ed internazionale come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) come pure Società Scientifiche tra cui la Società Italiana di Farmacologia (SIF) che ha creato una specifica unità di crisi su COVID-19.

Istituzioni e società scientifiche svolgono con estremo rigore un lavoro di filtro, approfondimento ed interpretazione sul flusso di informazioni che arrivano da ogni parte del mondo, riportando in modo chiaro, corretto e conciso solo ciò che è supportato da solide evidenze scientifiche.

I FANS, gli ACE-inibitori o i sartani possono favorire l’infezione o peggiorare il discorso della malattia da COVID-19?

No. Questo tipo d’ipotesi sono nate da alcuni dati contradditori di natura pre-clinica, e da considerazioni puramente teoriche.

I meccanismi dell’infodemia hanno reso pubblico un normale dibattito preliminare tra ricercatori provocando un allarme ingiustificato nella popolazione. Numerosi studi successivi osservazionali effettuati su differenti popolazioni hanno smentito qualsiasi tipo d’ipotesi di rischio di COVID19 associato a tali farmaci.

Interrompere una terapia, ad esempio come quella anti-ipertensiva, così importante nella profilassi di esiti cardiovascolari significativi, può esporre i pazienti a rischi inutili e pericolosi, come sottolineato anche nel position statement della SIF.

Si deve interrompere una terapia se si sospetta possa aumentare il rischio di infezione da SARS-COV-2?

In situazioni di incertezza, non bisogna interrompere o iniziare una terapia a meno che non sia indicato dal medico curante.

Nelle fasi iniziali dell’epidemia, l'associazione nazionale malati reumatici (Anmar) ha lanciato un appello ai loro iscritti raccomandando di non interrompere autonomamente le terapie, di fronte al dilagare di informazioni che suggerivano che alcuni farmaci da loro frequentemente utilizzati potessero abbassare le difese nei confronti del virus SARS-COV-2.

Altri farmaci utilizzati nel trattamento di patologie autoimmuni e con azione immunosoppressiva/immunomodulatoria (es. desametasone e idrossiclorochina) potrebbero essere stati al contrario oggetto di abuso/misuso in virtù dei potenziali effetti benefici sulla COVID19.

Possono essere acquistati in sicurezza farmaci online?

Sì, ma solo su siti autorizzati.

La diffusione di notizie non controllate sui benefici di alcuni farmaci nella prevenzione e trattamento del COVID-19 ha portato i cittadini ad acquistare questi farmaci su siti online, compresi quelli non autorizzati.

Non c’è garanzia che i prodotti acquistati online su siti non accreditati contengano il farmaco richiesto o che la dose dichiarata in etichetta corrisponda a quella effettiva.   Pertanto per questi prodotti l’efficacia è incerta e non ci sono garanzie di sicurezza.

Per questo AIFA durante la pandemia ha ribadito tramite specifico comunicato che in Italia l’acquisto legale dei farmaci online è possibile solo su siti autorizzati.

Come si riconoscono i siti autorizzati alla vendita di farmaci?

I siti autorizzati riportano un logo condiviso da tutti i paesi dell’Unione Europea con in più la bandiera del Paese di appartenenza.

Cliccando sul logo si apre la pagina del Ministero della Salute che riporta tutti i dati della farmacia autorizzata. Inoltre direttamente sul sito del Ministero della Salute è riportato l’elenco di tutte le farmacie ed esercizi commerciali autorizzati alla vendita online (http://www.salute.gov.it/LogoCommercioElettronico/CercaSitoEComm).

Ricordiamo che in base alla normativa Italiana possono essere acquistati legalmente online solo farmaci senza obbligo di ricetta medica.

Cosa deve essere fatto in caso si verifichi un effetto collaterale ad un farmaco?

Può succedere che un farmaco che si sta assumendo per trattare qualsiasi patologia (non soltanto la COVID-19) possa causare una reazione avversa.

In questi casi è importante che lo si riferisca al proprio medico e che insieme lo segnaliate alle autorità sanitarie. In particolare tramite la Rete Nazionale di Farmacovigilanza vengono raccolte tutte le segnalazioni di sospette reazioni avverse da farmaci inviate sia da operatori sanitari che da cittadini. 

È molto importante che i pazienti comunichino prontamente al proprio medico di medicina generale la comparsa di una sospetta reazione avversa a prescindere dalla gravità, soprattutto in situazioni di emergenza, come la pandemia da SARS-CoV-2, in cui sono stati assunti farmaci al di fuori delle loro indicazioni d’uso approvate (definito come uso off-label).

Si può segnalare facilmente e in modo anonimo la sospetta reazione avversa da farmaco anche telematicamente tramite il sito www.vigifarmaco.it. Se il/la paziente ha ricevuto una diagnosi di COVID-19 va indicato nella scheda di segnalazione.

 

Riferimenti bibliografici

1. Drug Safety 2020; 43, pagg 511–512. doi: org/10.1007/s40264-020-00941-4

2. Drug Safety 2020. doi: org/10.1007/s40264-020-00965-w

3. http://www.pharmadvances.com/official-statement-of-the-section-of-clinical-pharmacology-of-the-italian-society-of-pharmacology-on-the-use-of-ace-inhibitors-or-angiotensin-receptor-blockers-in-covid-19-infection-with-commentar-2

 

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