Perché la congiuntivite non deve essere sottovalutata? 1
La cornea è il tessuto più sensibile del corpo, perché è anche il più innervato, e i nervi corneali hanno principalmente attività sensoriale. Per questo motivo, la congiuntivite è una condizione molto fastidiosa e spesso anche dolorosa. Se la congiuntivite si estende alla cornea, la vista può essere compromessa, col rischio di danni irreversibili.
Quali sono i diversi tipi di congiuntivite?
Si distinguono tre forme principali: congiuntivite allergica, di cui esistono almeno 5 sottotipi, batterica e virale. La congiuntivite batterica si riconosce facilmente, poiché si presenta con secrezioni appiccicose, bianche o gialle, e va trattata con un idoneo collirio ad azione antibiotica prescritto dall’oculista 2. La congiuntivite allergica e quella virale, invece, si distinguono difficilmente perché si presentano entrambe con arrossamento dell’occhio e secrezioni acquose. In questo caso, il farmacista potrà consigliare un collirio antistaminico, raccomandando al paziente di recarsi dall’oculista se i sintomi persistono.
La congiuntivite erpetica
è una forma di congiuntivite virale, causata generalmente dal virus dell’Herpes simplex e guarisce in una settimana senza coinvolgere la cornea, come spesso accade nei bambini 3. Se l’infezione si estende alla cornea, si può avvertire dolore insieme alla sensazione di corpo estraneo, lacrimazione abbondante, e arrossamento dell’occhio. La congiuntivite erpetica da Herpes zoster è facilmente diagnosticabile perché sono visibili le vescicole sulla fronte e sul naso.
Perché la congiuntivite erpetica può essere davvero pericolosa per la vista?
L’infezione oculare da herpes che coinvolge la cornea può dare recidive, dette cheratiti da riattivazione del virus3. La cheratite che interessa le porzioni profonde della cornea è la più pericolosa per la vista, e causa grave dolore, cicatrizzazione permanente, neovascolarizzazione e riduzione irreversibile della vista.
Come si tratta la cheratocongiuntivite erpetica?
Le cheratocongiuntiviti erpetiche superficiali richiedono l’utilizzo di colliri a base di antivirali, come il ganciclovir o la trifluridina, per circa 2-3 settimane. Per evitare frequenti riattivazioni del virus, può essere utile la somministrazione di aciclovir o valaciclovir per via orale 3, mentre nei pazienti immunocompromessi può essere necessaria la somministrazione di antivirali per via endovenosa. Il coinvolgimento di strati più profondi della cornea, o anche in caso di uveite infettiva, prevede l’utilizzo concomitante di un collirio a base di corticosteroidi, come il prednisolone acetato. Tuttavia, bisogna controllare la pressione intraoculare, perché questi farmaci possono causare il glaucoma.
Conclusione
Il bruciore agli occhi non va sottovalutato. Può essere il segnale di un’infezione come la congiuntivite erpetica, che richiede un intervento mirato per evitare complicanze. Il ruolo del farmacista è cruciale per individuare condizioni di rischio e indirizzarle dall’oculista.
Bibliografia e sitografia:
- Brittany Shaheen, May Bakir, Sandeep Jain. Corneal Nerves in Health and Disease. Surv Ophthalmol. 2014 Jan 23;59(3):263–285. doi: 10.1016/j.survophthal.2013.09.002.
- Panoramica sulla Congiuntivite. MSD Manuals https://www.msdmanuals.com/it/professionale/disturbi-oculari/patologie-di-congiuntiva-e-sclera/panoramica-sulla-congiuntivite
- Cheratocongiuntivite da herpes simplex. MSD Manuals https://www.msdmanuals.com/it/professionale/disturbi-oculari/patologie-corneali/cheratite-da-herpes-simplex?query=cheratocongiuntivite%20erpetica