Che tipi di contraccettivi a base di farmaci esistono?
Attualmente sono disponibili diversi metodi contraccettivi per prevenire gravidanze indesiderate che possiamo distinguere in base al loro utilizzo prima o durante il rapporto sessuale.
Tra quelli che si usano prima del rapporto sessuale vi sono i contraccettivi ormonali (pillola estroprogestinica, minipillola, anello vaginale, cerotto transdermico, iniezione di estroprogestinici) e i dispositivi intrauterini (IUD, meglio conosciuta come spirale).
Tra quelli che si usano durante il rapporto sessuale vi sono principalmente i metodi di barriera come il preservativo (o condom) e il diaframma.
L'Indice di Pearl è il parametro utilizzato per valutare l'efficacia contraccettiva di un metodo ed indica il numero di gravidanze insorte in 100 donne che usano un certo metodo in un anno.
Per ogni metodo più è basso l'indice di Pearl, più il metodo è sicuro.
Le percentuali di rischio di una gravidanza dipendono da come viene utilizzato il contraccettivo, possiamo distinguere tra un rischio associato all’utilizzo comune (che tiene conto degli errori che si possono compiere nell’utilizzo) e utilizzo ottimale (che segue perfettamente le indicazioni del produttore).
Ecco le percentuali per utilizzo comune e utilizzo ottimale per ciascun metodo contraccettivo:
Preservativo maschile 18-2%
Pillola Estroprogestinica 9-0.3%
Minipillola 9-0.3%
Anello vaginale 9-0.2%
Cerotto transdermico 9-0.3%
IUD (spirale) 0.2-0.2%
Iniezioni di progestinico 0.2-4%
Vediamo più nel dettaglio i contraccettivi ormonali e i dispositivi intrauterini.
La pillola anticoncezionale: tanti pro ma anche tanti contro
La pillola anticoncezionale, anche conosciuta come pillola contraccettiva estroprogestinica o pillola combinata, è sicuramente uno dei metodi contraccettivi più usati. È composta da due categorie di ormoni, gli estrogeni (etinilestradiolo) e i progestinici (Drospirenone, Noretisterone, Levonorgestrel, Etinodiolo, Desogestrel, Gestodene, Norgestimate) e va assunta di norma per 21 o 24 giorni consecutivi a cui seguono 7 o 4 giorni di sospensione, durante i quali si verifica la mestruazione.
Gli ormoni contenuti nella pillola inibiscono l’ovulazione, alterano la composizione del muco della cervice uterina per rendere meno favorevole il passaggio degli spermatozoi e creano un ambiente sfavorevole nell’utero all’impianto di un eventuale ovulo fecondato.
L’efficacia contraccettiva è molto elevata, ma può essere ridotta in caso di cattivo assorbimento a livello intestinale, di solito dovuto a vomito o diarrea, ma anche per la concomitante assunzione di alcuni farmaci (es. antibiotici, antiepilettici).
Tra i vantaggi di questo metodo contraccettivo, oltre all’elevata efficacia, c’è la regolarizzazione del ciclo mestruale, la riduzione dei sintomi premestruali, la riduzione del rischio di malattia infiammatoria pelvica, endometrite e cisti ovariche.
Tra gli svantaggi va riportato che non protegge da malattie sessualmente trasmissibili, può alterare il metabolismo epatico, e causa aumento del peso corporeo e della pressione arteriosa. In alcuni casi può essere un fattore predisponente per tumori ormono-correlati (leggi anche "Tumore al seno (o carcinoma mammario): cos’è e quali prospettive terapeutiche ha oggi?") e per tromboembolismo venoso.
Per questi motivi il suo utilizzo è sottoposto a prescrizione medica e a visite periodiche con lo specialista in ginecologia.
La minipillola senza estrogeni
È composta solamente da progesterone e deve essere assunta costantemente senza nessuna interruzione. Come la pillola combinata, il meccanismo principale consiste nell’inibizione dell’ovulazione, ma possiede anche la capacità di creare un ambiente sfavorevole all’annidamento dell’embrione e al passaggio degli spermatozoi.
L’efficacia è comparabile a quella della pillola estroprogestinica.
Rispetto alla pillola estroprogestinica, sopra descritta, ha meno effetti sul sistema cardiocircolatorio e può essere assunta anche subito dopo il parto poiché non interferisce con l’allattamento.
Anche in questo caso, non c’è protezione contro le malattie sessualmente trasmissibili. Può provocare l’interruzione delle mestruazioni che possono poi ricomparire dopo assunzione prolungata. È soprattutto indicata per le donne per cui è controindicata l’assunzione di estrogeni.
Anello vaginale: un’alternativa alla pillola che dura 3 settimane
Si tratta di un piccolo anello di plastica morbida e flessibile costituito da materiale atossico e non irritante, privo di lattice e silicone. Contiene un basso livello di estrogeni e progestinici che vengono rilasciati in modo costante inibendo l’ovulazione.
Va posizionato in vagina ed ha una efficacia di tre settimane; alla quarta settimana va rimosso e avviene la mestruazione. L’efficacia è molto alta. Inoltre, rimanendo posizionato per 3 settimane, ha il grande vantaggio di non doversi ricordare di assumerlo giornalmente e il rilascio di ormoni non varia in caso di disturbi gastro-intestinali. Gli effetti indesiderati e le controindicazioni sono sovrapponibili a quelli della pillola estroprogestinica.
Se l’anello è fastidioso si può ricorrere al cerotto
Il cerotto transdermico è un vero e proprio cerotto che si applica sulla pelle. Va cambiato ogni settimana, per tre settimane consecutive, a cui seguono 7 giorni di pausa durante i quali avviene la mestruazione.
Questo sistema rilascia ormoni estrogeni e progestinici, assorbiti attraverso la cute, che impediscono l’ovulazione. Il cerotto dovrebbe essere posizionato in una zona non esposta ai raggi solari per evitare macchie cutanee o arrossamenti e si dovrebbe cambiare posizione ogni settimana per evitare che ci sia un minore assorbimento degli ormoni rilasciati dal cerotto.
Sia anello che cerotto sono indicati in caso di intolleranze ad eccipienti della pillola, come per esempio il lattosio.
Iniezioni di Progestinici e la spirale: due soluzioni per una contraccezione di lunga durata
Il primo metodo consiste nell’iniezione intramuscolare di un ormone progestinico, iniezione che va ripetuta ogni tre mesi, nel muscolo deltoide o gluteo. Sebbene questo metodo sia diffuso in diversi Paesi, non risulta particolarmente utilizzato in Italia.
Il progestinico viene rilasciato lentamente dal sito di iniezione e svolge un’azione prolungata nel tempo. Il suo meccanismo d’azione è simile a quello degli altri contraccettivi ormonali, inibendo l’ovulazione.
Poiché una volta eseguita l’iniezione l’ormone progestinico rimane in circolo per tre mesi è un trattamento vincolante che non è possibile interrompere prima di questo intervallo di tempo, richiede inoltre di recarsi dal medico ogni tre mesi per eseguire l’iniezione.
La Spirale ormonale o IUD è un dispositivo, generalmente a forma di T, che viene inserito nell’utero della donna da un ginecologo. La spirale può essere lasciata in posizione per diversi anni e non necessita di particolare cura o di controlli periodici da parte del medico.
Gli ormoni progestinici sono contenuti in una membrana che li rilascia gradualmente nella cavità uterina per impedire la fecondazione dell’ovulo. Ha il grande vantaggio di rimanere stabile per anni.
Per contro, i progestinici che vengono rilasciati possono causare: perdite, gonfiore al seno, ritenzione idrica e aumento della pressione arteriosa. Inoltre, la spirale potrebbe anche essere sede di infezioni batteriche che possono richiedere una terapia antibiotica e, eventualmente, anche la sua rimozione. È sconsigliata alle ragazze adolescenti o a chi non è sicura di volere una protezione così duratura e vincolante.
Conclusioni: quale contraccettivo utilizzare?
Nonostante il contraccettivo ideale non esista ancora, sono disponibili diverse soluzioni che possono soddisfare le necessità di quasi tutte le donne. Essendo veri e propri trattamenti farmacologici, indipendentemente da quale si sceglie, è necessario un controllo periodico da parte del proprio ginecologo ed è opportuno anche tener conto della concomitante assunzione di altri farmaci o integratori che ne potrebbero limitare l’efficacia.
I contraccettivi ormonali sono estremamente efficaci nel prevenire una gravidanza indesiderata, ma non proteggono in alcun modo da malattie sessualmente trasmissibili.