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Il cardo mariano: detossificante per il fegato e non solo…

27 aprile 2023

Il cardo mariano: detossificante per il fegato e non solo…
Tra eccessi alimentari e ritmi stressanti i disturbi della digestione sono molto comuni, con effetti negativi sullo stato di salute generale. Spesso si ricorre all’uso di prodotti detox, tra cui il cardo mariano. Ma funziona davvero? Il suo impiego è sicuro? Proviamo a fare il punto della situazione.

Cos’è il cardo mariano?

Il cardo mariano (Silybum marianum L. Gaertner; Fam. Asteraceae) è una pianta medicinale utilizzata tradizionalmente per il trattamento di disturbi del fegato (es. ittero, calcolosi della colecisti) e per favorire la digestione1. La denominazione di “mariano deriva dalla tradizione cristiana secondo cui le striature bianche sulle foglie sarebbero gocce di latte caduto sulla pianta mentre Maria allattava Gesù. Inoltre, contiene un liquido simile al latte da cui deriva il nome di milk thistle1 (letteralmente “cardo lattiginoso”). A scopo medicinale si utilizzano i frutti (impropriamente identificati come semi).

 

Cosa contiene?

Il principio attivo è la silimarina (circa 1,5-3%), una miscela di flavonolignani, di cui la silibina costituisce circa il 60-70%; sono presenti anche acidi grassi, tannini e flavonoidi, tra cui taxifolina, quercetina ed apigenina1.

 

Quali sono le proprietà del cardo mariano?

Il cardo mariano è noto per le proprietà epatoprotettive, digestive, depurative e detossificanti, ricondotte prevalentemente alla silimarina1. Sono state riportate anche proprietà ipolipemizzanti, ipoglicemizzanti, e protettive a livello di cuore, reni e cervello. La silimarina possiede anche proprietà galattogene, ricondotte alla capacità dei flavolignani di mimare l’azione degli estrogeni a livello dell’ipofisi per analogie nella loro struttura chimica2.

 

A cosa sono dovute le proprietà epatoprotettive del cardo mariano?

Sono dovute agli effetti antiossidanti, antinfiammatori e rigenerativi della silimarina, che neutralizza i radicali liberi, promuove le difese antiossidanti e blocca il processo infiammatorio, proteggendo, di conseguenza, le cellule del fegato1. Inoltre, la silibina stimola la sintesi delle proteine a livello del fegato, determinandone la rigenerazione, e riduce l’accumulo di collagene, che può favorire lo sviluppo di fibrosi. La silimarina favorisce anche la detossificazione degli xenobiotici e riduce l’accumulo di lipidi a livello del fegato, garantendone una funzionalità regolare.

 

E quelle depurative?

Il cardo mariano favorisce la depurazione dell’organismo stimolando il metabolismo epatico ed il flusso di bile (effetto coleretico e colagogo), con conseguente detossicazione di possibili agenti tossici presenti nell’organismo e miglioramento della digestione1. L’effetto depurativo è favorito anche dalla riduzione dei livelli plasmatici di colesterolo e trigliceridi e della glicemia.

 

In quali prodotti si trova?

Il cardo mariano si trova in commercio come componente di integratori alimentari3. In questi prodotti, si utilizzano generalmente estratti ricchi in silimarina (70-80%) in formulazioni ad elevata biodisponibilità, ad esempio Eurosil 85® che, formulato con vitamina E, viene venduto come integratore alimentare con il nome di Legalon E. Sul mercato è presente anche il Legalon®, un medicinale vegetale a base di un estratto standardizzato di cardo mariano (contenente circa l’80% di silimarina), indicato per il trattamento delle intossicazioni da alcol e farmaci (circa 140 mg per tre volte al giorno per 4-6 settimane). Inoltre, è presente il Legalon®SIL, un farmaco a base di silibina, autorizzato come antidoto (per infusione endovenosa) in caso di intossicazioni dal fungo Amanita phalloides.

 

È davvero utile per la salute del fegato?

Negli studi clinici è stata valutata l’efficacia del cardo mariano in diversi disturbi epatici, tra cui intossicazioni da funghi, farmaci e alcol, epatiti virali e croniche, steatosi epatica non alcolica, cirrosi e dislipidemie1. Le evidenze suggeriscono dei benefici dell’estratto nelle condizioni indicate; tuttavia, la scarsa qualità degli studi, accanto all’enorme varietà di prodotti studiati, non permette di trarre delle conclusioni certe. L’EMA (European Medicines Agency) ha sottolineato la necessità di nuovi studi per chiarire la situazione1. Non sono invece disponibili studi relativi all’uso del cardo mariano come galattogeno.

 

L’uso del cardo mariano è sicuro?

Dagli studi clinici è emerso generalmente un buon profilo di tollerabilità del cardo mariano, con lievi effetti lassativi, disturbi intestinali, dolore addominale, affaticamento e cefalea; talvolta, sono state riportate reazioni allergiche1. Considerando che la silimarina inibisce diversi enzimi coinvolti nel metabolismo dei farmaci e la glicoproteina P, responsabile dell’assorbimento ed eliminazione degli stessi dall’organismo, non si può escludere il rischio di interazioni con farmaci, sebbene non siano riportati casi nell’uomo 4. È sconsigliato l’uso al di sotto dei 18 anni e nelle donne in gravidanza e allattamento per assenza di dati di sicurezza, oltrechè nei soggetti allergici4. In alcuni prodotti commerciali a base di cardo mariano, è stata riportata la presenza di contaminanti tossici5; pertanto, è consigliabile sempre fare uso di prodotti di qualità certificata.

 

Cosa dicono le Agenzie regolatorie?

Il frutto essiccato del cardo mariano e i suoi estratti sono riconosciuti dall’EMA come medicinali vegetali di uso tradizionale per lenire i sintomi associati ai disturbi della digestione e per sostenere la funzionalità epatica1,4.

 

Cosa possiamo concludere?

Da quanto detto, il cardo mariano può rappresentare una promettente strategia detox, sebbene ne resti da chiarire la reale efficacia. Considerando i prodotti a base di cardo mariano disponibili in commercio, è evidente quanto sia sottile il limite tra farmaco e integratore alimentare. Pertanto, è essenziale un uso consapevole, anche in considerazione dei possibili rischi di tossicità associati a prodotti di scarsa qualità e dubbia provenienza.

Bibliografia

  1. EMA/HMPC/294188/2013
  2. Drug and Chemical Toxicology 2018, 43, 240-254
  3. https://www.salute.gov.it/portale/temi/allegato_decreto_botanicals.pdf
  4. EMA/HMPC/294187/2013
  5. Metabolites 2023, 13, 440
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