Di cosa si tratta?
La tricomoniasi è una malattia infettiva causata da un protozoo, il tricomonas vaginalis, che si trasmette con i rapporti sessuali, soprattutto se non protetti. In rari casi può essere trasmessa anche tramite oggetti contaminati, come biancheria o asciugamani. Nelle donne, l'infezione interessa principalmente la vagina, mentre negli uomini può coinvolgere la prostata e le vie urinarie.
Quali sono i sintomi più evidenti?
Quando presenti, i sintomi includono irritazione, prurito, bruciore, dolore durante la minzione o i rapporti sessuali e secrezioni genitali. Se queste secrezioni sono maleodoranti (odore di pesce) è molto probabile che si tratti di tricomoniasi. L’infezione è molto frequente (2% delle donne in età fertile).
Quali sono le possibili complicanze?
Se non riconosciuta e trattata adeguatamente, la tricomoniasi può diventare cronica e diffondersi ad altre aree dell'apparato genitale e urinario, come ad esempio l’utero e le ovaie nella donna. L’infezione cronica può portare a sterilità, sia nella donna che nell’uomo. In caso di gravidanza può causare parto prematuro e, raramente, infezione del neonato durante il parto, con possibili congiuntiviti o polmoniti. Spesso la tricomoniasi si presenta contemporaneamente ad altre malattie a trasmissione sessuale, come clamidia e gonorrea.
Come fare diagnosi di tricomoniasi?
È importante sospettare l’infezione in presenza dei sintomi o in soggetti che mettono in atto comportamenti a rischio. Spesso i sintomi non sono sufficienti da soli per fare diagnosi ed é necessario effettuare l’analisi delle secrezioni genitali e/o delle urine, in cui vengono ricercati il protozoo o il suo DNA. Effettuare questi esami è fondamentale per poter evitare ulteriori contagi e trattare la malattia prima dello sviluppo delle complicanze.
Sono disponibili trattamenti efficaci?
Si. In caso di diagnosi i pazienti vengono sottoposti a trattamento con metronidazolo. Si tratta di un farmaco utilizzato per diverse infezioni da protozoi e batteri, da assumere nei pazienti con tricomoniasi solitamente per 7 giorni. In alternativa si può utilizzare il tinidazolo, in genere somministrando un’unica dose per via orale grazie alle sue proprietà di rimanere nel plasma per tempi lunghi.
In caso di infezione vanno trattati anche i partner?
Si, indipendentemente dalla presenza di sintomi, é essenziale che anche i partner sessuali vengano trattati per evitare reinfezioni o ulteriori contagi. Il tinidazolo, grazie alla sua lunga permanenza nel plasma, consente di effettuare trattamenti che soddisfano di più l’aderenza alla terapia rispetto al metronidazolo.
Ci sono raccomandazioni speciali per ridurre gli effetti avversi?
Durante la terapia con metronidazolo e tinidazolo è bene eliminare l’uso di alcolici, per evitare nausea, mal di stomaco, arrossamento cutaneo e mal di testa. Inoltre, è meglio assumere questi farmaci con il cibo per ridurre l'incidenza degli effetti collaterali gastrointestinali. Infine, va informato il paziente che durante il trattamento le urine possono essere più scure, sottolineando che questo non è un problema.
Quanto conta la prevenzione?
Le misure di prevenzione, tipiche di tutte le patologie a trasmissione sessuale, sono fondamentali e sono applicabili anche per la tricomoniasi. È importante l’uso del preservativo durante i rapporti sessuali. In ogni caso, sarebbe buona norma l’astensione dai rapporti sessuali fino alla completa risoluzione dell’infezione.
Bibliografia:
- WHO. Trichomoniasis. 2024
- WHO. Recommendations for the treatment of Trichomonas vaginalis, Mycoplasma genitalium, Candida albicans, bacterial vaginosis and human papillomavirus (anogenital warts). 2024