Quanto tempo dura l’effetto della caffeina?
Tanto per cominciare, la caffeina impiega circa 45 minuti per essere assorbita completamente. Viene metabolizzata nel fegato e i composti che ne derivano, paraxantina, teofillina e teobromina, vengono poi trasformati in acido urico ed espulsi con l’urina. Negli adulti ci vogliono da 2,5 a 4,5 ore per eliminare il 50% della sostanza, con variazioni che dipendono da altri fattori come il fumo, o la gravidanza che la prolunga fino a 15 ore.
È davvero pericoloso assumere il caffè insieme ad un farmaco?
Dipende! Oggi è noto che l'effetto dei farmaci può essere rinforzato o indebolito dalla assunzione contemporanea di cibo e la caffeina che in farmacologia viene considerata una sostanza attiva non è da meno. Le interazioni dipendono comunque dal tipo di farmaco e dalla quantità di caffeina consumata. Vediamo quali farmaci richiedono un’attenzione maggiore
Farmaci per la tiroide
Tra i farmaci che richiedono un’attenzione particolare quando si assume il caffè ci sono quelli per la funzionalità della tiroide come la levotirossina, impiegata per il trattamento dell’ipotiroidismo. Alcuni studi hanno dimostrato che assumere il farmaco poco dopo il caffè può ridurne molto l’assorbimento (quasi della metà), rendendolo meno efficace.
Farmaci per raffreddore e allergie
Questi farmaci spesso contengono stimolanti come la pseudoefedrina. Poichè anche il caffè è uno stimolante, la loro azione contemporanea può favorire un aumento dei sintomi quali irrequietezza e insonnia. Succede la stessa cosa anche con farmaci a base di fexofenadina che andrebbero distanziati dalla tazzina di caffè, dal momento che potrebbero sovra-stimolare il sistema nervoso centrale.
Farmaci per l'asma
Un altro gruppo di sorvegliati speciali sono i farmaci contro l’asma, tra cui i broncodilatatori come l’aminofillina e la teofillina che agiscono promuovendo un rilassamento delle vie respiratorie e migliorando la respirazione. L’assunzione di broncodilatatori con alimenti che contengono la caffeina può aumentare la probabilità di effetti collaterali come nervosismo, eccitabilità e tachicardia.
Farmaci antidepressivi e antipsicotici
Questi possono essere metabolizzati in maniera alterata se interagiscono con la caffeina. È il caso di fluvoxamina, amitriptilina, escitalopram e imipramina, i cui effetti collaterali possono essere potenziati e influenzati da elevate quantità di caffè. Lo stesso vale per gli antipsicotici tra cui la clozapina che, metabolizzati dallo stesso enzima che agisce sulla caffeina, comporta la competizione tra le due sostanze, rallentando la metabolizzazione della clozapina, favorendo i suoi effetti collaterali.
Farmaci per l'osteoporosi
Il caffè e altre fonti di caffeina possono influenzare l'assorbimento del calcio e potenzialmente interferire con l'efficacia dei trattamenti per l'osteoporosi. Tra questi vanno citati i bisfosfonati, come risedronato o ibandronato che, se assunti a poca distanza dal caffè, vedono una diminuzione della lora efficacia - ridotta alla metà - a causa della riduzione del loro assorbimento.
E quindi come fare ad essere sicuri?
È fondamentale essere consapevoli delle possibili interazioni tra caffè e farmaci ma ricordiamoci sempre che è bene confrontarsi con il proprio medico in caso di qualsiasi dubbio specifico riguardo al proprio trattamento, soprattutto nei casi di assunzione di farmaci per malattie croniche.