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Cancro e Farmaci: quale situazione e quali prospettive?

19 marzo 2020

Cancro e Farmaci: quale situazione e quali prospettive?
Il cancro non è più il male incurabile di molti anni fa grazie ai progressi ottenuti con la diagnosi e terapie sempre più innovative. La migliore cura per questa patologia è ancora la prevenzione ma, quando necessario, oggi ci sono molte nuove armi a disposizione per affrontarlo.

Come si sviluppa il cancro e perché sembra facile ammalarsi?

In Italia, ogni giorno, vengono diagnosticati circa mille nuovi casi di tumore maligno (AIRTUM, Associazione Italiana Registri Tumore, 2018). In alcuni casi si parla di tumori ereditari. Questi tumori possono, se presenti nei genitori, comparire anche nei discendenti. In questi casi si possono identificare con specifici test genetici, come fece la famosa attrice Angelina Jolie per il tumore al seno. In ogni caso, la maggior parte dei tumori compare in maniera casuale.

Di solito accade che, a causa di un qualsiasi fattore ambientale, una cellula del nostro organismo subisca una mutazione, vale a dire un danno. Spesso, alcune mutazioni avvengono proprio a carico dei geni che regolano la corretta proliferazione della cellula. Si tratta di fenomeni che avvengono con grande frequenza, nel nostro organismo, ma per fortuna il nostro sistema immunitario è in grado di individuare ed eliminare queste cellule mutate. Abbiamo un problema, invece, se la cellula sfugge alla sorveglianza delle nostre difese. Le mutazioni, inoltre, possono ripetersi, e possono successivamente essere ereditate nelle cellule figlie: l'accumulo di mutazioni (di norma sono necessarie almeno cinque generazioni di cellule con cinque mutazioni progressive) porta alla comparsa della cellula maligna, che poi dà origine al tumore clinicamente rilevabile. La principale caratteristica che ne consegue è la proliferazione incontrollata delle cellule maligne, che non rispondono più alle loro funzioni.

Perché il cancro è più frequente negli anziani?

La mutazione determinante per lo scatenarsi della patologia può comparire anche a distanza di 20-30 anni dalla prima. È per questa ragione che la maggior parte dei tumori si presentano in età avanzata, quando, inoltre, anche l’organismo è meno efficiente nel correggere gli errori. 

Perché la frequenza di questa patologia è così elevata?

Matematicamente, la probabilità che almeno cinque generazioni di cellule abbiano cinque mutazioni progressive dovute a fattori ambientali è davvero molto bassa. Allora perché la frequenza di questa patologia è così elevata? Perché sono davvero tantissimi (e in crescita) i fattori di rischio ambientale che ci assalgono ogni giorno. Il fumo, l’alimentazione scorretta, la sedentarietà, gli inquinanti ambientali e le radiazioni ionizzanti sono solo alcuni esempi. È su questi fattori di rischio che si gioca la principale azione di prevenzione per ridurre l’incidenza e prevenire il cancro, evitando l'accumulo delle mutazioni fino a quella determinate.

Quali armi abbiamo a disposizione contro il cancro?

Le armi che si impiegano contro il cancro vengono aggiornate continuamente. Chirurgia, Radioterapia e Terapia farmacologica sono continuamente in evoluzione, in base alle innovazioni che giungono dalla ricerca scientifica (Figura; Falzone et al., 2018). La parola "cancro" racchiude circa 100 diverse patologie, a seconda dell'organo colpito e del tipo particolare di tumore che si sviluppa. La ricerca scientifica sta imparando quindi a caratterizzare i diversi tipi di tumore, identificando per ognuno un segno peculiare che lo distingua dalle cellule sane ma anche dagli altri tumori.

Ciò permette di identificare farmaci specifici per i singoli tumori. Questo approccio è anche utile perché riduce la comparsa di effetti collaterali, generalmente associati alle interazioni del farmaco con tessuti diversi da quelli del tumore. Prendiamo, ad esempio, il caso del tumore al seno. Per questo tumore conosciamo almeno quattro sottotipi diversi, con caratteristiche biologiche e patologiche differenti, per i quali sono stati messi a punto trattamenti terapeutici differenti.

Quale ruolo ha la chemioterapia?

La nascita della chemioterapia, cioè l'uso di una sostanza chimica per uccidere le cellule tumorali, si fa riferire alla scoperta delle proprietà antileucemiche di una sostanza aggressiva usata durante la Seconda guerra mondiale, quando diversi soldati furono contaminati a causa del bombardamento della nave che la trasportava (Brookes, P, 1990).

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Modificata da: "Evolution of Cancer Pharmacological Treatments at the Turn of the Third Millennium. Front Pharmacol. 2018".

Il principio della chemioterapia è quindi quello di interferire con i meccanismi che regolano la vita e la proliferazione delle cellule tumorali, causandone la morte. Purtroppo, le cellule del sistema immunitario, delle mucose (ad esempio quelle del tratto gastro-intestinale) e dei bulbi piliferi crescono a velocità simile a quella delle cellule tumorali, e i meccanismi che regolano la loro crescita sono gli stessi delle cellule tumorali. La chemioterapia, colpendo questi bersagli comuni, interferisce con la replicazione anche di queste cellule sane, causando i ben noti effetti collaterali. Il trattamento dei tumori con la chemioterapia è quindi il bilancio tra la dose migliore per uccidere il più alto numero di cellule tumorali con il minore rischio di effetti collaterali gravi.

Ci sono terapie sostitutive alla chemioterapia?

Si, ci sono molti nuovi farmaci disponibili e molti ne stanno arrivando per sostituire o affiancare la chemioterapia, accomunati dalla definizione «target therapy». Queste terapie, definite innovative, nascono principalmente con lo scopo di ridurre il gap tra attività curativa e attività tossica della chemioterapia. Rispetto ai bersagli della chemioterapia, i cui farmaci riconoscevano strutture della cellula tumorale condivise con quelle delle cellule sane (ad esempio, gli acidi nucleici, il fuso mitotico), i principi attivi che fanno parte della cosiddetta target therapy si basano sulla capacità di interagire con componenti biologiche presenti in grande quantità nella cellula tumorale e in bassa quantità (in taluni casi assenti) nelle altre cellule sane dell’organismo.

In questo modo si riduce la possibilità che questi principi attivi causino danni anche alle cellule sane, limitando (in taluni casi evitando) la comparsa degli effetti collaterali. Una specifica branca della target therapy è l’immunoterapia, l'uso cioè di farmaci il cui bersaglio non è tanto la cellula tumorale quanto invece le cellule del sistema immunitario, per attivarne l’azione di sorveglianza a combattere il tumore.

Ma allora la chemioterapia è stata superata?

No, la chemioterapia non è stata superata dall’arrivo dei farmaci della target therapy. L'arrivo della target therapy consente di affinare l'impiego dei farmaci chemioterapici, migliorando l'uso e associandoli a questi nuovi principi attivi, secondo diversi protocolli terapeutici, per ottenere maggiori risultati. Va detto che l'uso della sola target therapy non è possibile o sufficiente per tutti i tipi di tumore.

È possibile guarire dal cancro?

La sopravvivenza (guarigione) al cancro è condizionata da due aspetti: il momento in cui viene diagnosticata la malattia e l’efficacia delle terapie. L’importanza della diagnosi precoce è quindi fondamentale per raggiungere il traguardo della guarigione. Prima si identifica il tumore e prima si interviene. Intervenendo prima ci sono maggiori possibilità di trovare il tumore nelle sue fasi iniziali, in cui spesso la sola chirurgia è sufficiente per rimuoverlo completamente.

Le campagne di screening intraprese negli ultimi anni hanno aumentato il numero di diagnosi di cancro negli stadi iniziali, aumentando di molto le guarigioni. Il Sistema Sanitario Nazionale, ad esempio, mette a disposizione la mammografia gratuita per la diagnosi del tumore al seno per le donne di età compresa tra 50 e 69 anni.Accanto alla diagnosi precoce, anche le campagne di prevenzione giocano un ruolo importante, come ad esempio quella per sostenere la vaccinazione contro il Papilloma Virus negli adolescenti che ha ridotto di molto l'incidenza del tumore alla cervice uterina e al pene (Thomas TL., 2016). 

Per quel che riguarda l'efficacia della terapia, va considerata la cosiddetta variabilità individuale: la proprietà cioè che contraddistingue ciascuno di noi per un patrimonio genetico diverso e una differente reazione sia alla crescita del tumore che agli effetti dei farmaci. Per avere una misura dell’efficacia delle terapie si ragiona in termini di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi o a sopravvivenza senza regressione della malattia.

I dati relativi al 2019, derivanti dalla collaborazione tra AIOM (Associazione italiana di oncologia medica) e AIRTUM (Associazione italiana registri tumori), sottolineano come, pur tenendo conto dell’invecchiamento della popolazione, l’incidenza dei tumori nel periodo 2003-2019 sia in calo e la sopravvivenza alla malattia a 5 anni dalla diagnosi sia aumentata rispetto a quella dei casi diagnosticati nei quinquenni precedenti sia per gli uomini (54% nel 2005-2009 contro il 51% nel 2000-2004) sia per le donne (rispettivamente 63% vs 60%). Su questo risultato positivo complessivo ha influito il miglioramento della sopravvivenza per alcune delle sedi tumorali più frequenti: colon-retto (attualmente 65% per entrambi i sessi), mammella femminile (87%), prostata (91%).

In definitiva, con le armi a disposizione (diagnostiche e terapeutiche), oggi si possono guarire molti casi di tumore e, laddove ciò non sia possibile, le terapie consentono ai pazienti di raggiungere il traguardo della sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi con maggiori possibilità rispetto ai quinquenni che ci hanno preceduto. 

 

Riferimenti bibliografici:

Associazione Italiana Registri Tumore, 2018.

www.salute.gov

Falzone L., Salomone S, Libra M. Evolution of Cancer Pharmacological Treatments at the Turn of the Third Millennium. Front Pharmacol. 2018 9:1300. doi: 10.3389/fphar.2018.01300. eCollection 2018. Review.

Brookes P., The early history of the biological alkylating agents, 1918-1968. Mutat Res. 1990 233:3-14.

Thomas TL., Cancer Prevention: HPV Vaccination. Semin Oncol Nurs. 2016 32:273-80. doi: 10.1016/j.soncn.2016.05.007. Epub 2016 Jul 29. Review.

www.aiom.it

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