Cos’è la soia?
Si tratta di un legume prodotto da Glycine max (L.) Perr. (Fam. Fabaceae), una pianta erbacea annuale originaria dell’Asia orientale. Se ne utilizzano i semi che possono presentare una colorazione diversa, da cui la denominazione di soia verde, rossa, nera e gialla: quest’ultima è la più utilizzata in campo alimentare e nutraceutico1.
Cosa contiene?
I semi di soia sono una ricca fonte di proteine (40%), fibre (30%), glucidi, minerali e vitamine. Contengono anche acidi grassi omega-6 ed omega-3 (rapporto 7:1), lecitina, saponine e composti fenolici, in particolare, isoflavoni, tra cui genisteina, daidzeina, e gliciteina2.
Quali usi ha nella tradizione e quali oggi?
Nei paesi del sud-est asiatico, la soia è stata impiegata, sin dall’antichità, come alimento per il suo elevato valore nutritivo. In queste popolazioni sono stati osservati i benefici per la salute derivanti dal consumo di questo legume, in particolare erano noti effetti sul colesterolo ed i trigliceridi e di riduzione dei sintomi della menopausa, nonché di prevenzione dell’osteoporosi2.
Gli estratti della soia funzionano davvero nel ridurre il colesterolo?
Come per tutti i composti naturali la difficoltà nell’identificare una certa efficacia deriva dall’uso di prodotti che contengono vari componenti, come un mix di proteine della soia, che in alcuni studi sono state utili nel ridurre il colesterolo cattivo (LDL) di circa il 3-6% ad una dose di 25 grammi al giorno [3]. Ma nella riduzione del colesterolo LDL l’estratto più attivo è a base di genisteina che lo riduce di oltre il 10% se assunta tra i 50 e gli 80 mg al giorno.
…e per la menopausa?
Gi isoflavoni della soia vengono utilizzati come terapia alternativa efficace per la riduzione delle vampate di calore (frequenza e severità) e prevengono la perdita della densità ossea nelle donne in menopausa. Tali effetti sono per lo più dovuti alla genisteina che ha una struttura simile agli estrogeni3.
Dove possiamo trovare i derivati della soia?
Gli integratori alimentari a base di estratti di soia per contrastare i disturbi della menopausa e ridurre il colesterolo e i trigliceridi sono numerosi, molti però non hanno un contenuto sufficiente in genisteina e hanno scarsi effetti. L’apporto giornaliero ottimale di genisteina, possibilmente non in formulazioni contenenti altri isoflavoni è di 50-60 mg. In ogni caso, l'apporto giornaliero di isoflavoni non deve superare gli 80 mg.
Ma ci sono rischi per la salute?
In generale, gli studi clinici effettuati hanno evidenziato un buon profilo di tollerabilità con effetti collaterali lievi a livello gastrointestinale (gonfiore e crampi). Per quanto riguarda le proteine della soia sono state descritte anche reazioni allergiche (anafilassi, rash cutaneo, orticaria); tanto da far parte dell’elenco dei 14 allergeni che devono essere indicati in etichetta (Regolamento Europeo n. 1169/2011). Inoltre, le proteine della soia possono inibire l'assorbimento della levotiroxina, un farmaco usato per il trattamento dell’ipotiroidismo; pertanto, è opportuno assumere il farmaco lontano dai pasti, in genere un’ora prima di colazione e quattro ore prima del consumo di prodotti a base di soia3.
Il consumo eccessivo di soia e l’uso dei suoi estratti, è sconsigliato nelle donne con carcinoma mammario positivo per i recettori degli estrogeni sottoposte ad ormonoterapia, a causa del contenuto in fitoestrogeni.
Allora che si fa?
Per le donne in menopausa, senza precedenti neoplasie correlate agli estrogeni, gli estratti di soia e la genisteina in particolare sono consigliabili per migliorare la sintomatologia che spesso compromette la normale vita quotidiana. Tuttavia, è importante conoscere gli eventuali rischi di reazioni allergiche e interazioni farmacologiche e farsi consigliare dal proprio ginecologo, in modo da evitare spiacevoli conseguenze.
1Food Biophysics, 2022. 17(2): p. 221-231.
2Int J Mol Sci, 2021. 22(8).
3Front Nutr, 2022. 9: p. 970364.