Cos’è la fotosensibilità?
È una reazione avversa della pelle che si verifica dopo il contatto o l’ingestione di sostanze, dette fotosensibilizzanti, che aumentano la sensibilità alla luce. Ne esistono due tipi: la fotoallergia, che coinvolge il sistema immunitario, e la fototossicità, in cui c’è un danno a carico delle cellule della pelle.
Quali sono le radiazioni responsabili?
Le radiazioni ultraviolette di tipo A (UVA), emesse non solo dal sole ma anche dalle lampade abbronzanti, sono le principali responsabili, poiché penetrano nella pelle in profondità1.
A cosa è dovuta la fotosensibilità?
La sostanza fotosensibilizzante assorbe le radiazioni della luce e forma specie reattive dell’ossigeno e radicali liberi che, a loro volta, attaccano proteine, lipidi e DNA delle cellule, causando citotossicità, infiammazione e genotossicità1.
Quali sono i suoi sintomi?
Si manifesta con eritema, gonfiore, vesciche, essudazione, desquamazione, bruciore, prurito e iperpigmentazione della pelle nelle aree cutanee direttamente esposte alle radiazioni UVA. Questi sintomi possono comparire fino a diverse ore dopo l'esposizione. Tuttavia, si possono verificare anche effetti a lungo termine, come fotoinvecchiamento e tumori della pelle, tra cui i melanomi1,2.
Con quali prodotti si può verificare?
Può verificarsi con l’uso di prodotti cosmetici, farmaci, alimenti e integratori alimentari. Questi ultimi possono contenere estratti vegetali con furanocumarine, come psoralene, bergaptene e xantotossina, che causano fotosensibilità. Oltre alle furanocumarine, anche l’ipericina e la berberina, presenti rispettivamente nell’iperico (Hypericum perforatum L.) e nel crespino indiano (Berberis aristata DC.), sono sostanze fotosensibilizzanti che si possono trovare negli integratori alimentari2.
In quali piante si trovano le furanocumarine?
Si trovano prevalentemente in piante della famiglia delle Apiaceae, come l’angelica, il levistico, il prezzemolo e il sedano, o delle Rutaceae, come l’arancia amara e dolce, il bergamotto, il lime, il limone e il pompelmo.
Cosa possono causare?
A seconda del fototipo e dell’intensità dell’esposizione ai raggi solari, le furanocumarine possono determinare effetti fototossici, come la dermatite, mutazioni del DNA e cancerogenesi3.
Cosa dicono le agenzie regolatorie?
L’European Medicines Agency ha stabilito che l’assunzione giornaliera di 1,5 mg di furanocumarine nei preparati vegetali non costituisce un rischio. Tuttavia, questi prodotti dovrebbero riportare in etichetta un’avvertenza relativa ai possibili rischi (ad esempio: esposizione alla luce solare, fototipo di pelle) ed essere controindicati nei soggetti sensibili (cioè bambini e donne in gravidanza)4.
Come possiamo proteggerci?
Quando si utilizzano integratori alimentari a base vegetale con sostanze fotosensibilizzanti, bisogna evitare l’esposizione prolungata al sole e applicare sempre una protezione solare. Inoltre, è importante leggere attentamente l’etichetta di qualsiasi integratore, per verificare se sono presenti sostanze a rischio, e consultare il medico o il farmacista in caso di dubbi. Solo con un’adeguata informazione e l’adozione di misure preventive, si possono utilizzare questi prodotti in maniera sicura e senza rischi per la salute.
- Pharmaceuticals (Basel). 2021;14(8):723.
- J. Environ. Sci. Health C. Environ. Carcinog. Ecotoxicol. Rev. 2013;31(3):213-55.
- Pharmazie. 2017;72(1):3-4.
- European Medicines Agency. 2007; EMEA/HMPC/317913/2006