vai a SIF Argomenti Video Interviste Autori Pillole di Salute Chi siamo Cerca
sif-magazine-logo
g
Argomenti
Video Interviste Autori Pillole di Salute Chi siamo
Argomenti
Cerca in SIF Magazine

Il bergamotto: un frutto i cui estratti sono utili per trattare la patologia chiamata demenza

11 febbraio 2022

Il bergamotto: un frutto i cui estratti sono utili per trattare la patologia chiamata demenza
L’olio di bergamotto si ricava dal frutto che cresce su una pianta denominata Citrus Bergamia molto diffusa nelle zone del mediterraneo e in Italia in particolare in Calabria, dove il Bergamotto di Reggio Calabria ha ricevuto anche la denominazione DOP di origine protetta. L’olio di bergamotto è utilizzato nell’aromaterapia per migliorare l’umore e i sintomi dello stress che si osservano nell’ansia, depressione, disturbi comportamentali della demenza, e nel dolore cronico in virtù delle sue proprietà analgesiche utili durante i processi infiammatori e nel dolore neuropatico. Grazie ai risultati di studi preclinici ed agli studi clinici attualmente in corso di svolgimento, oggi ci sono nuove prospettive per il suo impiego nell’uomo.

Gli autori di questi studi, il Prof. Bagetta dell’Università della Calabria e il Prof. Bonanno dell’Università di Genova, rispondono alle nostre domande per saperne di più su proprietà e utilizzo dell’olio di bergamotto in terapia.

Cos’è l’aromaterapia? E come si studiano le proprietà degli olii essenziali?

L'aromaterapia è una forma specializzata di fitoterapia che utilizza olii essenziali in varie situazioni patologiche. Analogamente ai farmaci, anche gli olii essenziali devono essere sottoposti a studi clinici per provarne l’efficacia e la sicurezza prima dell’utilizzo in terapia.

 

Tuttavia, le sperimentazioni cliniche in aromaterapia soffrono di alcuni punti di debolezza. Spesso il numero di soggetti reclutati è inferiore rispetto a quello necessario, e ciò contribuisce a dare origine a risultati incerti. Tuttavia, una delle principali difficoltà nella conduzione di questi studi è legata al forte aroma degli olii essenziali, che ostacola un adeguato mascheramento della loro somministrazione.

 

È pertanto difficile applicare il principio del "doppio cieco", secondo il quale né il paziente né il medico sono a conoscenza della sostanza somministrata, fondamentale per la qualità dei risultati perché permette una valutazione meno soggettiva dell’efficacia dell'intervento (protegge cioè dal cosiddetto effetto placebo).

Quali sono i vantaggi dell’olio di bergamotto rispetto ad altre sostanze aromatiche di origine vegetale?

Nell'ultimo decennio sono state accumulate robuste evidenze a favore di un’importante efficacia analgesica dell'olio essenziale di bergamotto (BEO, in breve) in studi preclinici, che hanno portato a proporre il suo uso in clinica.

 

In particolare, la sua attività analgesica potrebbe essere vantaggiosa per il trattamento degli stati di agitazione legati, almeno in parte, al dolore nei disturbi neuropsichiatrici (si veda più sotto).

 

Anche altri olii essenziali, ad esempio quelli di melissa e lavanda, hanno dimostrato una certa efficacia nel controllo dell'agitazione nella demenza, ma la qualità dell’evidenza dei risultati clinici è bassa e ciò è, almeno in parte, legato alla scarsa efficacia preclinica che non raggiunge la solidità di quella acquisita per l’olio essenziale di bergamotto.

Quali potrebbero essere gli usi clinici dell’olio di bergamotto?

Un’applicazione molto interessante riguarda le malattie neurodegenerative, in particolare la demenza di Alzheimer. Si tratta di un problema medico irrisolto con elevato impatto sociale poiché affligge oltre 50 milioni di individui al mondo.

 

Accanto alla perdita di memoria e declino cognitivo, la malattia di Alzheimer è accompagnata da sintomi neuropsichiatrici invalidanti. Tra questi, il più severo è l’agitazione che viene nella maggior parte dei casi trattata con farmaci antipsicotici off-label (usati cioè per un’indicazione diversa da quelle indicate nel foglietto illustrativo).

 

Questo però comporta l’aumento del rischio, fino al raddoppio, di morte per accidenti cardio-cerebro-vascolari in questi pazienti. Il dolore non adeguatamente trattato è fortemente coinvolto nello sviluppo dell'agitazione nella malattia di Alzheimer, una situazione aggravata dal fatto che, spesso, i pazienti con demenza severa non riescono a prenderne coscienza.

 

È dimostrato che un trattamento appropriato del dolore riduce significativamente l’agitazione. Pertanto, in questi pazienti il controllo del dolore è una priorità terapeutica.

Quali sono le "evidenze precliniche" su cui si basa l’uso dell’olio essenziale di bergamotto?

Si tratta di risultati ottenuti sia in esperimenti controllati condotti su animali sia su parti di cellule nervose isolate. In questi modelli sperimentali il BEO è in grado di modulare il rilascio di molecole implicate nella trasmissione nervosa, come alcuni aminoacidi tra cui il glutammato, quando viene infuso all’interno di alcune zone del cervello.

 

L’effetto sulla neurotrasmissione del glutammato può risultare molto interessante in considerazione del ruolo benefico svolto da questa molecola nel dolore e nel comportamento.

 

Inoltre, alla base degli effetti del BEO vi possono essere anche altre attività, come la regolazione dell’autofagia (un fenomeno biologico responsabile della degradazione e rigenerazione cellulare) o delle funzioni della serotonina, un altro neurotrasmettitore importante per varie funzioni biologiche.

Quali sono i vantaggi dell’uso a scopo analgesico dell’olio essenziale di bergamotto?

Un indiscutibile vantaggio è la documentata assenza di sedazione che accompagna l’effetto analgesico, molto rilevante per l'uso dell’olio essenziale di bergamotto in pazienti Alzheimer che presentano deficit cognitivo per le caratteristiche stesse della malattia.

 

Inoltre, l’olio essenziale di bergamotto produce analgesia anche nei modelli di dolore infiammatorio e migliora l'effetto analgesico della morfina.

 

Di conseguenza, i dati preclinici forniscono una solida base razionale per il trasferimento dell’uso dell’olio essenziale di bergamotto in differenti situazioni cliniche in cui il dolore ha un ruolo rilevante.

Qual è il modo migliore per somministrare l’olio essenziale di bergamotto a scopo terapeutico?

Per superare i limiti intrinseci alla natura degli olii essenziali, il BEO è stato formulato, mediante l'uso di nanoparticelle lipidiche solide, per ottenere un sistema di veicolazione – il NanoBEO – nella forma farmaceutica di una crema per applicazione transdermica, che supera i problemi legati alla difficoltà della somministrazione per via iniettiva.

 

In questa formulazione, l’olio essenziale di bergamotto mantiene tutte le proprietà farmacologiche ma non presenta il problema della fototossicità perché è stato privato del bergaptene, la molecola responsabile di questo effetto indesiderato che ne limita anche l’uso clinico.

 

Inoltre, il NanoBEO presenta anche altri vantaggi: veicola quantità note del fitocomplesso, in particolare per il contenuto in limonene, linalolo e linalil acetato; protegge i componenti principali dall'instabilità chimico-fisica; intrappola l'odore fornendo una formulazione che ne è priva, caratteristica utile per non svelarne l’identità durante gli studi clinici (si veda sopra).

 

L'invenzione del NanoBeo è stata recentemente brevettata e ciò consente di testare efficacemente l’olio essenziale di bergamotto in studi clinici, per la terapia del dolore acuto e cronico e la prevenzione o il trattamento dell’agitazione.

Sono stati già intrapresi trial clinici per valutare gli effetti dell’olio essenziale di bergamotto sulla salute dell’uomo?

Certo, dopo aver ottenuto risultati positivi negli studi preclinici, è stato registrato uno studio clinico, identificato con l’acronimo BRAINAID (NCT04321889), che permetterà di valutare l'efficacia del NanoBEO nel trattamento dell'agitazione nei pazienti con demenza severa.

 

Le piante tipiche del mediterraneo, rappresentano una preziosa risorsa per l’ottenimento di sostanze ad uso terapeutico. Questa chiacchierata con i proff. Bagetta e Bonanno ci ha mostrato le potenzialità dell’aromaterapia viste dal punto di vista di un farmacologo. Le proprietà degli olii essenziali, in particolare di quello di bergamotto, sono molteplici e affascinanti e possono essere vantaggiosamente sfruttate per migliorare le condizioni di salute dei pazienti. Un ambito terapeutico di grande interesse riguarda il trattamento dell’agitazione, nei pazienti con demenza severa, una condizione profondamente invalidante. Il grado di avanzamento delle ricerche in questo campo fa ben sperare che presto questi pazienti potrebbero giovarsi dei benefici effetti dell’olio essenziale di bergamotto sulle manifestazioni d’ansia, depressione, disturbi comportamentali e sul dolore.

 

Di questo e di molti altri temi importanti si parlerà estesamente in occasione del congresso internazionale 1st Joint meeting on Natural Products Pharmacology nato dalla collaborazione tra SIF - SIPHAR – IMGNPP che si terrà a Napoli dal 24 al 26 febbraio 2022 e che vede riuniti tutti gli esperti del settore dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dalla Francia, Spagna, Italia e Grecia ai Paesi del Nord-Africa, dei Balcani e del Medio Oriente.

 

 

Riferimenti bibliografici:


Scuteri D, Sandrini G, Tamburin S, Corasaniti MT, Nicotera P, Tonin P, Bagetta G. Bergamot rehabilitation AgaINst agitation in dementia (BRAINAID): Study protocol for a randomized, double-blind, placebo-controlled trial to assess the efficacy of furocoumarin-free bergamot loaded in a nanotechnology-based delivery system of the essential oil in the treatment of agitation in elderly affected by severe dementia. Phytother Res. 2021 Oct;35(10):5333-5338. doi: 10.1002/ptr.7223.

 

Morrone LA, Rombolà L, Pelle C, Corasaniti MT, Zappettini S, Paudice P, Bonanno G, Bagetta G. The essential oil of bergamot enhances the levels of amino acid neurotransmitters in the hippocampus of rat: implication of monoterpene hydrocarbons. Pharmacol Res. 2007 Apr;55(4):255-62. doi: 10.1016/j.phrs.2006.11.010.

Ti è piaciuto l'articolo?
Condividi

Potrebbero interessarti

perche-le-bevande-alcoliche-devono-essere-evitate-mentre-si-assumono-farmaci

25 aprile 2024

Perché le bevande alcoliche devono essere evitate mentre si assumono farmaci?

Le bevande contenti alcol sono consumate praticamente in tutto il mondo. In questo articolo, analizziamo come l’assunzione di questa sostanza, attraverso le bevan...

ci-sono-farmaci-per-contrastare-la-perdita-di-capelli

18 aprile 2024

Ci sono farmaci per contrastare la perdita di capelli?

L'alopecia è un fenomeno che porta alla perdita localizzata o totale di capelli e/o peli. In questo articolo parliamo delle due forme più comuni di alopecia (l’al...

farmacologia-per-principianti-adme-parte-3

21 aprile 2023

Farmacologia per principianti - ADME parte 3

In questo video vi spieghiamo il sistema con cui i farmaci vengono processati nel nostro organismo per essere poi eliminati.

morfina-farmaco-importante-anche-se-oggetto-di-pregiudizi-e-fonte-di-preoccupazioni

27 luglio 2023

Morfina: farmaco importante anche se oggetto di pregiudizi e fonte di preoccupazioni

Sebbene l’uso dell’oppio sia documentato già nel 200 a.C. negli scritti del filosofo e botanico Teofrasto, discepolo di Aristotele, il primo ad isolare la morfina...

Dagli stessi autori

le-possibili-insidie-del-te-verde

21 maggio 2020

Le possibili insidie del tè verde

Il consumo del tè verde come bevanda o in forma di estratti concentrati è diventata una pratica sempre più frequente anche in occidente, favorita dai numerosi eff...

anemia-mediterranea-o-talassemia-c-e-qualcosa-per-evitare-le-trasfusioni

11 febbraio 2021

Anemia Mediterranea o talassemia: c’è qualcosa per evitare le trasfusioni?

La talassemia è una malattia del sangue molto diffusa nel bacino del Mediterraneo (da qui il termine di ‘anemia mediterranea’), inclusa l’Italia, che può avere co...

sindrome-dell-x-fragile-malattia-genetica-dai-risvolti-neurologici-talvolta-invalidanti

31 dicembre 2020

Sindrome dell’X fragile: malattia genetica dai risvolti neurologici talvolta invalidanti

La sindrome dell’X fragile è una malattia genetica rara associata a deficit cognitivo e comportamentale. Ad oggi non esistono farmaci per risolvere la patologia e...

acidi-grassi-omega-3-e-fibrillazione-atriale-le-ultime-news-dall-ema

26 ottobre 2023

Acidi grassi omega-3 e fibrillazione atriale: le ultime news dall’EMA

Gli omega-3 sono considerati alleati preziosi per la salute cardiovascolare. Tuttavia, alcuni studi hanno sollevato preoccupazioni riguardo al possibile rischio d...