I numeri dell’osteoporosi maschile
Nonostante sia spesso erroneamente associata solo al genere femminile, l'osteoporosi colpisce anche gli uomini, pur essendo meno frequente. In Italia, su 5 milioni di casi di osteoporosi circa il 20% viene riscontrato negli uomini, un dato probabilmente sottostimato a causa della minore attenzione che viene rivolta all'osteoporosi maschile. Infatti, in Italia il 90% delle densitometrie ossee viene effettuato su pazienti di sesso femminile.
Ma è vero che questa patologia viene trascurata?
Sfortunatamente sì. In uno studio recente denominato “AMOS”1 e condotto dalla Fondazione Foresta Onlus in collaborazione con l'Azienda Ospedaliera di Padova, Ulss 6 e il CNR, è emerso che il 38% degli uomini ultrasessantenni analizzati presentava una riduzione della densità ossea, ma solo 1 su 10 ne era a conoscenza. Ciò significa che la maggior parte dei casi (oltre il 75%) passa inosservata.
Dunque, l’osteoporosi maschile è una patologia da non sottovalutare
Anche se gli uomini hanno, in genere, una massa ossea maggiore delle donne e la loro perdita ossea è più lenta durante la vita adulta, l’osteoporosi non va sottovalutata. A livello globale infatti, circa il 10% degli uomini sopra i 50 anni di età rischia di subire la frattura del femore durante la propria vita, con tassi di mortalità, nel primo anno dopo la frattura, che possono arrivare al 37%, un dato molto più alto rispetto a quello riferito alle donne2.
Quali sono le cause dell’osteoporosi maschile?
Negli uomini, come nelle donne, l’osteoporosi è causata principalmente da una carenza di vitamina D e degli ormoni sessuali (nell’uomo il principale è il testosterone), che diminuiscono durante l’invecchiamento. Inoltre, possono essere causa di osteoporosi anche svariati farmaci, qualora utilizzati per lungo tempo, come corticosteroidi, farmaci antitumorali, ormoni tiroidei, inibitori di pompa protonica e farmaci anticoagulanti a base di eparina.
Si può prevenire l’osteoporosi?
Per prevenire l'osteoporosi maschile è importante astenersi dal fumo di sigaretta, limitare il consumo di alcol e seguire una dieta ricca di calcio e vitamina D per promuovere la salute ossea. Anche l'attività fisica regolare, specialmente se svolta all’aria aperta, può aiutare a mantenere la massa ossea. Infine, è importante monitorare eventuali fattori di rischio e consultare il proprio medico per sviluppare un piano di prevenzione personalizzato.
Quali sono i farmaci per l’osteoporosi maschile?
In linea teorica, i farmaci che possono essere utilizzati per la cura dell'osteoporosi sono gli stessi sia per gli uomini che per le donne. Tuttavia, nella pratica, le cose non stanno in questo modo e alcuni di questi farmaci, in particolar modo i più recenti, non possono essere ancora utilizzati dagli uomini.
Perché alcuni farmaci non possono essere utilizzati dagli uomini?
Il problema nasce dal fatto che la maggior parte dei più importanti studi clinici di fase III per testare nuovi farmaci per la cura dell’osteoporosi sono stati condotti nelle donne, portando, quindi, all’approvazione di questi farmaci esclusivamente per il sesso femminile. Soltanto in seguito ad ulteriori studi, e quindi con diversi anni di ritardo, le agenzie regolatorie hanno autorizzato alcuni di questi anche per l’uso clinico da parte degli uomini.
Quali farmaci sono disponibili per gli uomini?
Come spiegato anche dalla Professoressa Bitto, i farmaci attualmente disponibili per gli uomini sono quelli appartenenti alla classe dei bifosfonati (da oltre 30 anni sono i farmaci più prescritti, in grado di inibire il riassorbimento dell’osso e prevenire quindi le fratture), il teriparatide (un ormone sintetico in grado di aumentare la densità minerale ossea) e gli anticorpi monoclonali denosumab e romosuzumab, entrambi in grado, sebbene con meccanismi d’azione differenti, di prevenire il riassorbimento osseo.
Quali sono gli effetti collaterali dei farmaci per l’osteoporosi?
Purtroppo, nessuno dei farmaci per trattare l’osteoporosi è privo di effetti collaterali e vanno somministrati tutti sotto stretto controllo medico. Tra i principali effetti collaterali è importante ricordare l’osteonecrosi e l’insorgenza di fratture atipiche. Inoltre, questi farmaci possono causare anche dolore e gonfiore alle articolazioni, mal di testa, perdita di appetito, debolezza muscolare e, nei soggetti predisposti, ictus o infarto.
Sono in vista novità per il trattamento dell’osteoporosi maschile?
Uno studio recente, pubblicato a dicembre 20223, ha dimostrato l’efficacia, anche negli uomini, dell’abaloparatide, un farmaco di nuova generazione e molto attivo nella stimolazione dell’accrescimento dell’osso, solo recentemente approvato in Europa per l’osteoporosi femminile4. La dimostrazione dell’efficacia negli uomini è un passo di fondamentale importanza nel processo che porterà, si spera in tempi brevi, verso l’approvazione di questo farmaco anche per il trattamento dell'osteoporosi maschile.
Bibliografia
2Bliuc D, Nguyen ND, Milch VE, Nguyen TV, Eisman JA, Center JR (2009) Mortality risk associated with low-trauma osteoporotic fracture and subsequent fracture in men and women. JAMA : the journal of the American Medical Association 301:513-521
3https://asbmr.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/jbmr.4719