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Depressione: un importante disturbo dell’umore per il quale abbiamo una nuova arma

23 marzo 2022

Depressione: un importante disturbo dell’umore per il quale abbiamo una nuova arma
Chi di noi non ha mai detto di esser triste e depresso? Circa il 10% della popolazione italiana soffre di depressione clinica. In questi casi si cerca l’aiuto della terapia farmacologica, che però a volte risulta inadeguata o necessita di lunghi tempi prima di portare agli effetti sperati. Recentemente è però stato approvato un nuovo farmaco che potrebbe aiutare chi soffre di depressione. Vediamo di cosa si tratta.

Cosa si intende per depressione?

Mai come in questo periodo il termine è stato spesso usato in maniera impropria. Ma se è vero che per la maggior parte di noi il buon umore torna facilmente, chi soffre di questa patologia continua a mantenere uno stato di tristezza e insoddisfazione costante, non provando piacere nello svolgimento di alcuna attività quotidiana.

 

Il termine depressione è abusato nel linguaggio comune per indicare uno stato di disagio e tristezza. In realtà la depressione è una patologia psichiatrica che interessa l’umore (tristezza, frustrazione, scarsa autostima, difficoltà a concentrarsi) e influenza i comportamenti, ma può anche manifestarsi con sintomi fisici (mancanza di appetito, insonnia, astenia).

 

Purtroppo si possono verificare casi molto più gravi, in cui i soggetti depressi hanno pensieri autolesionisti o pensano al suicidio. I sintomi appaiono particolarmente evidenti nel caso della depressione maggiore e ricorrere ai farmaci è molto importante per ridurre la possibilità che il pensiero di suicidio venga realizzato.

Quali sono i farmaci per trattare la depressione?

I farmaci impiegati nel trattamento della depressione sono gli antidepressivi, che hanno come compito principale quello di riequilibrare i livelli di serotonina e noradrenalina, due tra le più importanti molecole che funzionano da messaggeri (neurotrasmettitori) tra neuroni. Infatti, alla base della depressione potrebbe esserci un’alterata comunicazione tra i neuroni, e questi farmaci, ristabilendola, sono in effetti utili nel trattamento della malattia.

I farmaci per la depressione riescono sempre a risolvere il problema?

L’effetto della terapia non è immediato e sono spesso necessarie delle settimane prima di osservare la loro efficacia. In alcuni casi poi, purtroppo, la terapia non sortisce l’effetto sperato.

 

La piena guarigione dai sintomi si osserva solo nel 30% dei soggetti trattati, mentre gli altri possono rispondere solo parzialmente o non rispondere completamente alla terapia1. Si parla in questi casi di depressione resistente alla terapia, condizione in cui non si osserva alcun miglioramento nella sintomatologia nonostante l’uso di almeno due antidepressivi differenti e un’adeguata aderenza terapeutica.

C’è qualcosa di nuovo contro la depressione?

Sì. Esiste la possibilità infatti di agire su un altro messaggero, il glutammato, che è fortemente coinvolto nelle comunicazioni tra i neuroni. Nella depressione infatti, sono state messe in evidenza delle alterazioni anche nei livelli di questo messaggero. Bloccando l’attività di un suo recettore, il recettore NMDA, che vuol dire N-metil-D-aspartato, è possibile osservare un rapido miglioramento della sintomatologia depressiva anche nei soggetti che non rispondono alle altre terapie.

 

Il farmaco capace di bloccare il recettore in questione è la ketamina, già noto e usato in clinica. Quando somministrato per via endovenosa, la ketamina è un rapido anestetico ed analgesico, ed è usato nell’induzione dell’anestesia; la ketamina è però caratterizzata dalla comparsa di sintomi dissociativi ed è anche usata illegalmente a scopo ricreazionale.

Cosa è l’esketamina?

L’esketamina è un farmaco capace di legarsi con facilità al recettore del glutammato permettendo quindi di somministrare dosi relativamente basse di principio attivo, con minori rischi di insorgenza di effetti avversi.

 

Un ulteriore vantaggio dell’esketamina è la somministrazione come spray nasale.

 

Rispetto agli altri antidepressivi, i suoi effetti sull’umore si manifestano già in poche ore, rendendolo particolarmente utile nella fase iniziale del trattamento della depressione. Inoltre, in un trial clinico, i soggetti in trattamento hanno mostrato un rischio inferiore di ricadute.

 

L’esketamina ha quindi alcune caratteristiche che la rendono facilmente accettata dai pazienti e una potenziale importante risorsa nel trattamento della depressione2.

In Europa si può usare l’esketamina?

Nel 2019 la FDA ha approvato l’uso dell’esketamina nel trattamento della depressione resistente3. Nel 2021 anche la Commissione Europea ha approvato l’uso dell’esketamina spray nasale, in combinazione con un altro antidepressivo orale (SSRI o SNRI) nel trattamento acuto (e quindi a breve termine).

 

Il trattamento ha il fine di ridurre rapidamente i sintomi di forme di depressione maggiore che potrebbero costituire un’emergenza sanitaria4. L’approvazione da parte della Commissione Europea è valida per tutti i paesi membri dell’Unione Europea, e quindi anche in Italia.

Come si somministra l’esketamina?

Il farmaco può essere prescritto solo da uno psichiatra. Lo spray nasale monouso viene autosomministrato dal paziente, ma sotto la diretta supervisione di un sanitario e in un ambiente protetto (ospedale o clinica). Il soggetto deve rimanere, infatti, sotto osservazione per le 2 ore successive alla somministrazione del farmaco.

Perché queste precauzioni? Quali sono i possibili effetti avversi dell’esketamina?

Pur essendo relativamente ben tollerata, anche l’assunzione dell’esketamina può dare dei disturbi.

 

Gli studi clinici effettuati sul farmaco hanno descritto la comparsa di nausea, giramenti di testa, cefalea, disgeusia, vertigini, sonnolenza, sedazione, agitazione psicomotoria, ipoestesia, sintomatologia ansiosa ed episodi di dissociazione.

 

Possono osservarsi anche alterazioni dei livelli di attenzione, nonché turbe del pensiero. In genere questi disturbi sono lievi o moderati e si risolvono nella stessa giornata. Sono stati anche descritti incrementi della pressione sanguigna e questo, nei soggetti predisposti, potrebbe aumentare il rischio di insorgenza di eventi cardiovascolari o cerebrali5.

L’esketamina può diventare un farmaco d’abuso?

Durante gli studi clinici non sono stati riportati episodi di astinenza alla sospensione del farmaco, fenomeno spesso associato ai farmaci d’abuso. Questi rischi erano temuti, ma non possono essere totalmente esclusi.

 

Gli studi sono stati eseguiti in ambienti altamente specializzati e sotto stretta supervisione: in questa condizione non era possibile un abuso del farmaco, ma questa evenienza potrebbe invece presentarsi in ambienti non altrettanto controllati6.

L’esketamina riduce il rischio di suicidio?

Il rischio suicidario è spesso associato alla depressione e persiste fino a quando non si osserva una remissione completa della malattia. L’esketamina non ha mostrato efficacia nella prevenzione né del suicidio né di comportamenti associati ad autolesionismo. Anzi, durante uno studio clinico si sono verificati tre suicidi nel gruppo di soggetti trattati con esketamina7.

 

Per questo viene richiesto al paziente, o meglio ancora a chi se ne prende cura, di segnalare la comparsa di insoliti cambiamenti comportamentali dopo l’assunzione di esketamina. Il farmaco non andrebbe comunque prescritto a soggetti con pregressi episodi di autolesionismo.

Ci troviamo quindi davvero di fronte alla terapia per la depressione?

Sebbene alcuni dati ottenuti dai trials clinici siano stati molto promettenti, non mancano incertezze e dubbi sull’uso di questo farmaco. Ci sono ancora incertezze sulla sua efficacia a lungo termine e sulla sicurezza. I limiti all’uso del farmaco sono dovuti alla possibile comparsa di alcuni effetti collaterali importanti, al potenziale abuso della sostanza, alla necessità di sorveglianza dopo la somministrazione, nonché al prezzo.

 

Di certo però, in un ambito in cui da molti anni non si avevano rilevanti novità, la presenza di un farmaco capace di ridurre in tempi brevi i sintomi di un episodio grave di depressione dà adito a grandi speranze.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

1 Caldiroli, A., et al., Augmentative Pharmacological Strategies in Treatment-Resistant Major Depression: A Comprehensive Review. Int J Mol Sci, 2021. 22(23).

 

2 Swainson, J., et al., Esketamine for treatment resistant depression. Expert Rev Neurother, 2019. 19(10): p. 899-911.

3 Kim, J., et al., Esketamine for Treatment-Resistant Depression - First FDA-Approved Antidepressant in a New Class. N Engl J Med, 2019. 381(1): p. 1-4.

 

Sommario delle caratteristiche del prodotto. Spravato 28 mg spray nasale. Janssen-Cilag International. Ultimo aggiornamento gennaio 2021

 

5 Kern Sliwa J, et al. Effects of esketamine nasal spray on depressive symptom severity in adults with treatment-resistant depression as measured by the 9-item patient health questionnaire. Psych Congress 2021; San Antonio. Poster #160

 

6 Sapkota, A., et al., Efficacy and Safety of Intranasal Esketamine in Treatment-Resistant Depression in Adults: A Systematic Review. Cureus, 2021. 13(8): p. e17352.

 

7 Kern Sliwa J, et al. Effects of esketamine nasal spray on depressive symptom severity in adults with treatment-resistant depression as measured by the 9-item patient health questionnaire. Psych Congress 2021; San Antonio. Poster #160.

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