Reazioni avverse, quanto sono comuni?
Le reazioni avverse ai farmaci sono comuni, ma la maggior parte di esse sono relativamente lievi e scompaiono con la sospensione della terapia o modificando la dose. Sebbene l’esatta percentuale di reazioni avverse ai farmaci non sia certa, esse rappresentano un problema di sanità pubblica. Le reazioni avverse possono essere dovute alla dose, ad un fenomeno allergico, al meccanismo d’azione di un farmaco o idiosincratiche.
Effetto avverso dovuto al meccanismo d’azione del farmaco
Un classico esempio è quello dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). L’uso frequente di questi farmaci spesso porta a irritazione dello stomaco, che può, anche se raramente, aggravarsi in ulcera gastrica. Questo avviene perché questi farmaci agiscono inibendo un enzima coinvolto nell’infiammazione e nel dolore (effetto terapeutico che desideriamo) ma anche nella produzione del muco che protegge lo stomaco, che quindi risulta essere esposto ai succhi gastrici con possibile danneggiamento (effetto indesiderato). Ecco perché spesso, in chi deve assumere questi farmaci in maniera cronica, si associa un gastroprotettore.
Effetto avverso correlato alla dose
Le reazioni avverse dovute alla dose sono, quasi sempre, un’esasperazione degli effetti terapeutici del farmaco stesso. Per esempio, un farmaco usato per ridurre la pressione arteriosa può causare capogiri o stordimento qualora porti ad un eccessivo calo della pressione arteriosa. Tali reazioni avverse ai farmaci sono, di solito, prevedibili ma talvolta inevitabili. Si possono verificare sia quando la dose di un farmaco è troppo alta, sia quando il soggetto è particolarmente sensibile al farmaco. Una dose eccessiva si può riscontrare anche quando si assume contemporaneamente un altro medicinale che ne aumenta il livello nel sangue. Queste reazioni possono essere più o meno gravi e sono relativamente comuni.
Effetto avverso dovuto ad una allergia
Le reazioni allergiche ai farmaci richiedono una precedente esposizione al farmaco stesso o al componente del farmaco responsabile della reazione avversa. Le reazioni allergiche si sviluppano quando il sistema immunitario riconosce il farmaco come qualcosa di estraneo da attaccare, sensibilizzando il soggetto che lo sta assumendo. Quando una persona è sensibilizzata, esposizioni successive al farmaco producono una reazione allergica. Queste reazioni possono essere molto gravi e in talune occasioni possono essere imprevedibili perché diversi farmaci sensibilizzano il sistema immunitario contro se stessi e anche contro altri farmaci.
Effetto avverso idiosincratico
Quando una reazione avversa ad un farmaco è dovuta a meccanismi poco chiari si parla di effetto avverso idiosincratico. Tali reazioni sono in gran parte imprevedibili. Alcuni esempi comprendono: eruzioni cutanee, ittero, anemia, riduzione della conta dei globuli bianchi, danno renale e lesioni nervose. Queste reazioni tendono a essere più gravi, ma in genere si verificano in una percentuale molto limitata di soggetti.
Reazioni avverse ai farmaci…bisogna preoccuparsi?
La comparsa di reazioni avverse lievi o moderate non implica la necessità di sospendere l’assunzione del farmaco, tuttavia per favorire il paziente e la terapia i medici possono rivalutare la dose, la frequenza di somministrazione, il momento di assunzione delle dosi o l’utilizzo di altri medicinali. Le reazioni gravi sono, fortunatamente, relativamente rare e, nella maggior parte dei casi, richiedono la sospensione del farmaco. Le reazioni letali sono estremamente rare, e sono responsabili, direttamente o indirettamente, della morte del paziente. Molto spesso, si tratta di reazioni allergiche di anafilassi in pazienti predisposti a tali risposte eccessive al farmaco.
A volte bisogna perfino ringraziarle!!
Alcune reazioni avverse sono state sfruttate per riposizionare sul mercato il farmaco, ma con una nuova indicazione terapeutica. Uno degli esempi più celebri è senza dubbio il Viagra. Il principio attivo del Viagra, il Sildenafil, era stato pensato per indurre la dilatazione dei vasi sanguigni in caso di angina pectoris. Si notò, però, che la molecola era in grado di portare a dilatazione i vasi sanguigni dei corpi cavernosi del pene, il principio base dell'erezione: nasceva così la pillola contro l'impotenza. Un altro esempio molto famoso è il riposizionamento dell’aspirina (acido acetil salicilico) che, a basse dosi, da analgesico è diventato un ottimo antiaggregante piastrinico.
Bisogna avere paura delle reazioni avverse?
Tutti i farmaci possono comportare rischi, causando reazioni avverse, ma non bisogna dimenticare i benefici per cui vengono assunti. L’utilizzo di un farmaco è giustificato soltanto se i benefici superano i rischi e i farmaci sono pensati per accentuare i primi e minimizzare i secondi. Inoltre, la maggior parte delle reazioni avverse ai farmaci emergono durante la fase di studio del farmaco stesso quindi, quando si portano alla disponibilità dei pazienti, sono già ben note, prevedibili e gestibili.