Cos’è il diabete?
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue che possono causare danni ai tessuti e agli organi. Spesso, alla base della malattia c’è un’alterazione della secrezione pancreatica dell’insulina o dell’azione che essa esercita sulle cellule, ovvero del controllo degli zuccheri (glucosio) nel sangue.
Perché si parla di “diabete di tipo 2”?
Esistono diversi tipi di diabete, ma i più comuni sono il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2. Al contrario del diabete di tipo 1, in cui la colpa è del sistema immunitario che attacca le cellule del pancreas impedendo la produzione di insulina, nel diabete di tipo 2, l’insulina viene prodotta, ma non è in grado di agire come dovrebbe perché le cellule non la riconoscono correttamente. Questa è la forma più comune di diabete. Si sviluppa generalmente nell’età adulta ed è dovuta alla combinazione di diversi fattori: predisposizione genetica, stile di vita sedentaria, obesità.
Quali farmaci si utilizzano per curare il diabete di tipo 2?
Naturalmente ci sono piani terapeutici personalizzati, a base di specifici farmaci, per chi soffre di diabete di tipo 2, ma la prima attenzione è rivolta allo stile di vita, con una dieta appropriata ed esercizio fisico. I farmaci più utilizzati includono la metformina, le sulfaniluree o i tiazolidinedioni, farmaci che agiscono in modi diversi, ma tutti con la capacità di regolare i livelli di zucchero nel sangue, per esempio aumentando la sensibilità delle cellule all’insulina o stimolando il pancreas a produrre più insulina.
Perché c’è bisogno di nuovi farmaci per questa patologia?
Può succedere che i pazienti, in terapia cronica con i farmaci suddetti, sviluppino una ridotta risposta ai farmaci. Le cause possono essere la progressione della malattia o lo sviluppo di meccanismi di resistenza ai farmaci. Ecco allora che nuovi farmaci, da affiancare alle terapie convenzionali, sono in grado di prevenire e rallentare le complicanze cardiovascolari e renali spesso associate al diabete.
Quali sono questi nuovi farmaci?
Sono delle molecole che hanno bersagli molecolari diversi ma comunque connessi con la capacità di regolare la quantità di glucosio nel sangue. Si tratta di quelli che stimolano il GLP1, oppure inibiscono il DPP4, o ancora inibiscono una proteina presente nelle cellule renali, la SGLT-2. Vediamo di cosa si tratta.
Farmaci che agiscono sul GLP-1
Il GLP-1 (peptide glucagone-simile-1) è un ormone che viene prodotto dall’intestino quando si ingerisce il cibo, e stimola il pancreas a rilasciare l’insulina per favorire l’assorbimento del glucosio, mentre inibisce la produzione di glucagone, l’ormone che stimola il fegato a liberare glucosio nel sangue. E’ anche in grado di regolare l’appetito, perché induce la sensazione di sazietà. I farmaci imitano la sua azione e includono dulaglutide, exenatide, lixisenatide, semaglutide, tirzepatide. Questi farmaci hanno anche l’effetto di favorire la perdita di peso, soprattutto ai dosaggi più alti. Ad oggi l’EMA ne sta ancora valutando i rischi.
Farmaci inibitori del DPP-4
Il DPP-4 (dipeptidil peptidasi-4) è un enzima responsabile della degradazione di GLP-1. Sono stati sviluppati farmaci in grado di inibire questo enzima per potenziare l’azione del GLP-1. Appartengono a questa classe i farmaci sitagliptin, vildagliptin, saxagliptin, alogliptin, linagliptin. La FDA ha emesso avvisi riguardo un possibile aumento del rischio di insufficienza cardiaca con gli inibitori del DPP-4, anche se una recente meta-analisi non ha confermato questo rischio.
Farmaci inibitori di SGLT-2
SGLT-2 (cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2) è una proteina presente sulla membrana delle cellule dei tubuli renali, che permette di “recuperare” il glucosio e il sodio filtrati nella pre-urina. Nei pazienti con diabete di tipo 2, l’inibizione di SGLT-2 consente di aumentare l'escrezione di glucosio attraverso l'urina, riducendo così i livelli della glicemia. Tra i farmaci ad oggi approvati dall’FDA abbiamo: canagliflozin, dapagliflozin, empagliflozin, bexagliflozin. E’ bene sempre valutare la capacità di filtrazione glomerulare dei pazienti prima che vengano sottoposti a questo tipo di terapia.
Tecniche innovative proposte per preparare nuovi farmaci contro il diabete di tipo 2
Recenti studi hanno portato ad identificare 395 geni la cui espressione è modificata nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Tra questi, il gene PAX5 sembrerebbe fortemente associato a una ridotta secrezione di insulina. Quindi si è pensato di modificare questo gene attraverso le “forbici molecolari” della tecnica di editing genomico CRISPR-Cas9. Tuttavia, il potenziale di CRISPR-Cas9 per il diabete di tipo 2 è ancora oggetto di interrogativi.
Bibliografia:
- Cheng Y, Wang H, Li M. The promise of CRISPR/Cas9 technology in diabetes mellitus therapy: How gene editing is revolutionizing diabetes research and treatment. J Diabetes Complications. 2023
- Diabetes type 2, FDA Approved Drugs
- Newer Diabetes Drugs: are you a candidate? https://www.healthcentral.com/condition/type-2-diabetes/type-2-diabetes-treatments-newer-medications
- Scirica B.M., et al. Re-adjudication of the Trial Evaluating Cardiovascular Outcomes with Sitagliptin (TECOS) with study-level meta-analysis of hospitalization for heart failure from cardiovascular outcomes trials with dipeptidyl peptidase-4 (DPP-4) inhibitors. Clin. Cardiol. 2022;45:794–801.